Crollo di Barletta, i funerali
Crollo di Barletta, i funerali
Cronaca

Tutta la Bat si unisce al dolore di Barletta

Celebrati i funerali delle 5 vittime del crollo della palazzina. Presente anche una delegazione di Trani. La Procura: 9 indagati

E' il giorno più lungo, quello del dolore di una città intera, Barletta, che piange le sue cinque giovani donne schiacciate da calcinacci e mattoni di un palazzo fatiscente in via Roma, a pochi passi da piazza Roma, la piazza del lavoro per antonomasia del Comune co-capoluogo della Bat. Ed è proprio in quella piazza che la città porge l'ultimo suo saluto alle eroine sfortunate di un sistema che va a rotoli.

I palazzi che circondano piazza Roma espongono panni neri, nel luogo dell'ultimo saluto i familiari delle vittime arrivano alla spicciolata. Sono 375 i posti a sedere, altri ne verranno aggiunti col passare dei minuti. I primi a sedersi sono i parenti di Giovanna Sardaro, la più piccola delle operaie decedute nel crollo della palazzina. Il marito però sarà uno degli ultimi a giungere nella piazza. Affranto dal dolore, in braccio la figlia di 3 anni, in una mano la foto della moglie: li guarderà dall'alto.

Nell'aria si respira acre l'odore dei fiori, tanti, tantissimi. Rose, orchidee, gigli. Arriva anche la corona del presidente Giorgio Napolitano. Poco dopo le 13 arriva Raffaele Bonanni: il segretario della Cisl non colpevolizza il proprietario dell'opificio che pagava a nero le sue dipendenti: «Finchè l'economia nazionale non sarà sanata - dice - il territorio sarà inevitabilmente esposto a situazioni di questo tipo». Bonanni ha poi visitato il luogo del crollo. Tra le macerie fiori, un'immagine della Madonna di Fatima, un peluche, uno striscione: «La vostra vita è stata un battito d'ali. Possiate volare nei cieli della serenità».

In piazza Roma convergono le autorità di tutti i Comuni della Bat con i gonfaloni. Per la città di Trani, poco dopo le 14, arrivano il presidente del Consiglio, Giuseppe Di Marzio, il vice sindaco Giorgia Cicolani e la dirigente Maria Dettori che a Barletta ha lavorato per diversi anni. Alle 15 invece giunge Susanna Camusso, segretario nazionale della Cgil: «Quello non era un posto dove si poteva e doveva lavorare».

Il silenzio di una comunità ferita è rotto, alle 15.18, dall'arrivo dei feretri. Nella zona industriale di Barletta gli operai scendono ai bordi della strada per porgere l'ultimo saluto alle vittime. Applausi e lamenti all'arrivo delle bare. Quella della piccola Maria, 14 anni, è la terza ed è l'unica bianca.

Nell'omelia, l'Arcivescovo, Giovan Battista Pichierri, invoca la verità dei fatti: «Non ci sono parole umane efficaci di consolazione, ma solo di esigente, legittima richiesta di verità: di chi è la responsabilità del drammatico accaduto? Ma a questa domanda saprà dare risposta solo un'indagine seria della magistratura che già si è mossa in tal senso. Le cinque donne che il Signore ha rapito a sé erano tutte impegnate nel loro dovere quotidiano, anche la più piccola, Maria, che, uscita da scuola, andava ad incontrare i genitori sul posto di lavoro. Le loro bare ci danno ancora tristezza, e, forse, anche rabbia. Solo la parola di Dio ci ridona la fede, la speranza, la carità che devono sempre contrassegnare la vita del cristiano e di quanti sono aperti alla ricerca di Dio». Pichierri ha anche letto un telegramma di solidarietà di papa Benedetto XVI.

La commozione finale diventa immensa quando dai balconi che circondano la piazza compaiono alcuni striscioni: «Muore chi fa il suo dovere per colpa di chi non l'hai mai fatto». «E ora vogliamo la verità». La folla appalude, poi c'è solo spazio per lo straziante dolore.

Per oltre due ore, le vie di Barletta sono rimaste deserte, mute. Tutto il Paese era in piazza per testimoniare vicinanza a chi è rimasto vittima di questo dramma. Cosa accadrà a chi adesso non ha più una moglie, una figlia, un lavoro, una casa? Anche la politica dovrà assumersi l'onere di questa risposta, al di là delle frasi di circostanza di questi giorni e di qualche briciola di contributo.

Intanto la Procura di Trani lancia il primo segnale forte: sono state notificate nove informazioni di garanzia, una parte di queste a tecnici e funzionari del comune di Barletta. Il sindaco Nicola Maffei non è indagato.
14 fotoCrollo di via Roma, i funerali
A Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via RomaA Barletta i funerali delle 5 vittime del crollo di via Roma
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