
Cronaca
Aggressioni e testate, poliziotto penitenziario finisce al pronto soccorso
In carcere tre episodi di violenza in 17 giorni. La denuncia del Cosp
Trani - martedì 17 gennaio 2017
Si toccherebbe con mano, raccontano i poliziotti penitenziari associati al Cosp, seconda forza sindacale maggioritaria numericamente nel penitenziario, il clima di insicurezza che vive il personale nelle sezioni e nei reparti detentivi a causa di ben tre eventi avvenuti in solo 17 giorni dal 31 dicembre ad oggi. Insulti, aggressioni e testate contro la Polizia penitenziaria ed un episodio anche contro il medico di guardia della locale infermeria che, unitamente al poliziotto, è stato aggredito ed insultato dai reclusi.
Oggi, è toccato ad un ispettore capo della Polizia penitenziaria che, recatosi verso le 9 circa in reparto per motivi di ordine e disciplina e pianificazione dell'attività lavorativa, avrebbe subito un'aggressione fisica da parte del detenuto lavorante del reparto Accoglienza, tanto da dover ricorrere prima alle cure del medico di guardia e poi, alle cure del pronto soccorso dell'ospedale dove è stato trasportato a seguito dell'aggressione subita.
L'evento critico segnalato non sembra sia dovuto al sovraffollamento detentivo stante il numero complessivo dei reclusi e la disponibilità dei posti letto a Trani rispetto alle altre strutture della Regione e della nazione. Non sembra anche potersi affermare la responsabilità a fenomeni di vigilanza dinamica o celle aperte. La questione appare di elevata criticità e la mancanza di rispetto verso i tutori dell'ordine non appare essere un caso isolato, anzi. Se in tutta Italia la popolazione detenuta è scesa a 54.653, la Puglia detiene 3.182 detenuti rispetto ai 2.340 posti letto. Ma sono altre le strutture più critiche: Lecce, Taranto, Foggia, e Bari.
Tanti e forse troppi gli episodi che non possono essere circoscritti o giustificati dall'affollamento, per il CO.S.P. ricercare soluzioni alternative immediate è compito dell'Amministrazione regionale pugliese e del dipartimento, anche sulla base di precedenti segnalazioni sindacali e dagli stessi poliziotti che per varie situazioni hanno richiesto di incontrare il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria ed attendono risposte. Intanto, alla conta dei poliziotti, bisognerà da oggi conteggiare, per la durata della prognosi del collega, meno uno a causa dell'aggressione subita. Il sindacato si chiede: «Cos'altro bisogna aspettare prima che si possa posare la lente e la luce sulla gestione interna del Carcere di Trani anche dopo gli episodi accorsi nel tempo?».
A Trani troppo personale di Polizia, oltre il 3 per cento rispetto all'indirizzo nazionale, lavora negli uffici. Un recupero di queste risorse umane potrebbe rafforzare i reparti detentivi dove a lavorare sono sempre e costantemente gli stessi offrendo maggiore sicurezza a chi subisce, come oggi accaduto, dileggio e aggressioni nei reparti detentivi dai ristretti reclusi.
Oggi, è toccato ad un ispettore capo della Polizia penitenziaria che, recatosi verso le 9 circa in reparto per motivi di ordine e disciplina e pianificazione dell'attività lavorativa, avrebbe subito un'aggressione fisica da parte del detenuto lavorante del reparto Accoglienza, tanto da dover ricorrere prima alle cure del medico di guardia e poi, alle cure del pronto soccorso dell'ospedale dove è stato trasportato a seguito dell'aggressione subita.
L'evento critico segnalato non sembra sia dovuto al sovraffollamento detentivo stante il numero complessivo dei reclusi e la disponibilità dei posti letto a Trani rispetto alle altre strutture della Regione e della nazione. Non sembra anche potersi affermare la responsabilità a fenomeni di vigilanza dinamica o celle aperte. La questione appare di elevata criticità e la mancanza di rispetto verso i tutori dell'ordine non appare essere un caso isolato, anzi. Se in tutta Italia la popolazione detenuta è scesa a 54.653, la Puglia detiene 3.182 detenuti rispetto ai 2.340 posti letto. Ma sono altre le strutture più critiche: Lecce, Taranto, Foggia, e Bari.
Tanti e forse troppi gli episodi che non possono essere circoscritti o giustificati dall'affollamento, per il CO.S.P. ricercare soluzioni alternative immediate è compito dell'Amministrazione regionale pugliese e del dipartimento, anche sulla base di precedenti segnalazioni sindacali e dagli stessi poliziotti che per varie situazioni hanno richiesto di incontrare il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria ed attendono risposte. Intanto, alla conta dei poliziotti, bisognerà da oggi conteggiare, per la durata della prognosi del collega, meno uno a causa dell'aggressione subita. Il sindacato si chiede: «Cos'altro bisogna aspettare prima che si possa posare la lente e la luce sulla gestione interna del Carcere di Trani anche dopo gli episodi accorsi nel tempo?».
A Trani troppo personale di Polizia, oltre il 3 per cento rispetto all'indirizzo nazionale, lavora negli uffici. Un recupero di queste risorse umane potrebbe rafforzare i reparti detentivi dove a lavorare sono sempre e costantemente gli stessi offrendo maggiore sicurezza a chi subisce, come oggi accaduto, dileggio e aggressioni nei reparti detentivi dai ristretti reclusi.
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