Cronaca
Auto dei turisti a ruba nel centro storico
Rotti i vetri al mezzo in sosta sul porto. In aumento anche i furti
Trani - lunedì 26 ottobre 2015
14.19
Questa volta i ladri non sono riusciti a portarsi via nulla. Ma Trani, negli ultimi tempi, non è una città per turisti. Sono diventati ormai una (brutta) abitudine gli episodi che vedono coinvolte le auto dei turisti, in particolare di quelli stranieri. Si va dai furti di bagagli o altre cose depositate nelle auto alla sparizione dell'auto stessa. A lamentarsi sono i gestori di alberghi, b&b e ristoratori, i cui clienti finiscono vittima delle attenzioni dei ladri. Un'escalation paurosa, che questa mattina ha avuto come protagonisti i clienti di un b&b che avevano lasciato di notte l'auto nel parcheggio in zona "terra rossa". I malcapitati hanno trovato il vetro posteriore dell'auto a noleggio completamente rotto, così come si vede nella foto. Non è stato rubato nulla solo perché all'interno del veicolo non c'era nulla.
Ma per i turisti è stata una giornata rovinata. Anziché partire alla volta di altre località turistiche pugliesi hanno dovuto recarsi dai carabinieri per sporgere denuncia. Chissà se mai torneranno a fare visita a Trani.
Tra le vittime "illustri" dei ladri è finito, a fine settembre, persino il conduttore televisivo Osvaldo Bevilacqua, in città per girare una puntata di Sereno Variabile. I ladri portarono via da un'auto della produzione lo zaino del giornalista, per poi farne recapitare il contenuto alla Questura di Bari qualche tempo dopo, forse per via del clamore mediatico suscitato dalla questione.
Ma per i turisti è stata una giornata rovinata. Anziché partire alla volta di altre località turistiche pugliesi hanno dovuto recarsi dai carabinieri per sporgere denuncia. Chissà se mai torneranno a fare visita a Trani.
Tra le vittime "illustri" dei ladri è finito, a fine settembre, persino il conduttore televisivo Osvaldo Bevilacqua, in città per girare una puntata di Sereno Variabile. I ladri portarono via da un'auto della produzione lo zaino del giornalista, per poi farne recapitare il contenuto alla Questura di Bari qualche tempo dopo, forse per via del clamore mediatico suscitato dalla questione.