Politica

«Assumerò gli operai Franzoni e non brucerò rifiuti»

Vincenzo Matarrese parla al Corriere della cementeria di Trani

«Non ci sono problemi, assumeremmo volentieri gli operai della Franzoni. Per realizzare il cementificio attendiamo ancora le autorizzazioni, a cominciare dalla valutazione d'impatto ambientale (Via). Una volta ottenute un primo lotto dell'impianto sarebbe pronto già in un anno e potrebbe impiegare trenta o quaranta operai». Così parlò Vincenzo Matarrese, presidente della General cemento oltre che del Bari calcio.

L'imprenditore barese è stato intervistato da Carmen Carbonara, cronista del Corriere del Mezzogiorno. Il giornale ha dedicato mezza pagina (quella di Economia) all'argomento della possibile realizzazione dell'impianto per la produzione di clinker sul territorio tranese. Nell'intervista, Matarrese rassicura ancora una volta la popolazione di Trani e dei paesi limitrofi: «L'impianto non brucerà rifiuti come temono gli ambientalisti».

In regione, intanto, il gruppo consiliare dell'Italia dei Valori ha presentato una proposta di legge sulla prevenzione della incidenza di tumori da inquinanti industriali. La proposta privilegia l'aspetto prettamente sanitario ed oncologico, ai fini della tutela della salute dei cittadini abitanti le zone considerate a rischio di crisi ambientale. Propone il monitoraggio ambientale ed una regolamentazione dell'immissione delle principali sostanze cancerogene, riconosciute come tali dalla letteratura scientifica, con riferimento a diossine, benzene, idrocarburi policiclici aromatici, amine aromatiche e polveri sottili. Questa proposta legislativa si prefigge di regolamentare i limiti di emissione, con eliminazione dei picchi elevati e di meglio individuare i siti considerati come critici a causa delle suddette emissioni, nonché di stabilire un sistema di controllo affinché vi sia un'effettiva efficacia preventiva.

Il monitoraggio dovrà prevedere la conoscenza d'incidenza di tumori attraverso l'istituzione permanente di un registro tumori annualmente aggiornato secondo le stime d'incidenza e di confronto sia con gli anni precedenti che con altre realtà sanitarie. Il registro dovrà prevedere un abbinamento con le attività lavorative dei soggetti interessati da tumore. Una globalità di 500 nuovi casi di tumore per ogni 100mila abitanti nell'anno è da considerarsi un limite invalicabile. Stabiliti i limiti di non valicabilità la proposta prevede che all'Arpa (l'agenzia regionale per l'ambiente) sia demandato il controllo tecnico delle emissioni, con la misurazione delle sostanze; all'Arpa compete anche l'individuazione dei siti critici per le emissioni di sostanze cancerogene. Alle Asl cui appartengono i siti critici, spetta il compito del monitoraggio dell'incidenza di tumori attraverso l'istituzione del registro d'incidenza ed il suo aggiornamento costante secondo modalità tecniche scientificamente validate.

Nella proposta di legge sono previste sanzioni per i soggetti destinatari dei controlli che saranno di natura pecuniaria a favore di enti o associazioni che hanno impatto sociale sui territori critici, fino a prevedere il fermo degli impianti se gli sforamenti si manifesteranno come reiterati nell'arco di un anno superando per numero il limite fissato alla proposta di legge
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