Pompero Camero
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Politica

Banchi sponsorizzati, «va resa giustizia alla sentenza del Tar»

Dalla Bat scrive Pompeo Camero. Le considerazioni dell'assessore provinciale alla pubblica istruzione

«In questi ultimi mesi, da quando la Provincia di Barletta Andria Trani ha varato, su mia proposta, l'avviso pubblico per raccogliere danaro di privati attraverso le sponsorizzazioni, per l'integrazione degli stanziamenti di bilancio destinati all'acquisto di banchi e sedie negli Istituti pubblici di istruzione secondaria di secondo grado, sono stato trasformato nell'oggetto dello sport più praticato dai locali "pasdaran" di una certa sinistra oltranzista: il tiro al bersaglio. Una sorta di "dagli all'untore" fatto di commenti sarcastici come "svendita dell'indipendenza conoscitiva", elucubrazioni dogmatiche senza costrutto "gli oppositori sembrano realizzare argini troppo deboli per porre i beni pubblici al riparo dalla marea speculativa", invettive giornalistiche come l'affermazione di un inesistente "flop degli sponsor" accuse di violazione della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e persino una deputata che trae conforto dal ricorso presentato, deducendone fondatezza giuridica in ordine alla dubbia legittimità del bando, quasi una riesumazione del tribunale del popolo di infausta memoria. Tutta ermeneutica priva poi, si badi bene, di qualsivoglia sforzo di farsi carico delle ragioni dell'assessore provinciale alle politiche scolastiche alla ricerca spasmodica di risorse per gli istituti superiori, le cui strutture e suppellettili, ereditate da due amministrazioni provinciali di centrosinistra sino al 2009 (Bari e Foggia), versavano, come noto, in avanzato stato di degrado ed in molti casi ai limiti dell'indecenza, come constatato ad esempio nella sezione dell'odontotecnico Staffa di Trinitapoli, sottoposto per questo tempestivamente ad interventi di somma urgenza». Pompeo Camero, assessore provinciale alla pubblica istruzione, interviene sulla recente sentenza del Tar Puglia a riguardo delle sponsorizzazioni sulle forniture scolastiche.

«Fatta eccezione - prosegue l'assessore - per le affermate sacrosante rivendicazioni dei liceali del Nuzzi di Andria, delle restanti inaccettabili rovine scolastiche, che pur restavano inesorabilmente sotto gli occhi di tutti, i ricorrenti avversi al bando pubblico citato, Flc-Cgil, Coordinamento genitori democratici di Puglia e Rete degli studenti medi Bat (tutti preesistenti alla nascita della VI Provincia), sembrano non essersene mai accorti, a giudicare dal fatto che son venuti allo scoperto soltanto per pronunciare il loro niet alle sponsorizzazioni, come strenui difensori della scuola intesa come un enclave che per loro definizione dovrebbe restare scevra da contaminazioni lesive di tante libertà legate ai luoghi dell'apprendimento ma non un sol cenno di riprovazione avverso al decadimento delle suppellettili e degli edifici dove ordinariamente i lavoratori della conoscenza e gli studenti in ruoli diversi interagiscono. Nessuna affermazione di principio riuscirà mai a demolire il divario della nostra scuola rispetto alle altre, che, in maniera impietosa, l'Istituto Nazionale per la Valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione denuncia da anni. Fino a prova contraria la BAT, con le rimesse dei privati, ha inteso soltanto integrare fondi pubblici per potenziare la scuola pubblica. Come se tutto ciò non bastasse, scorgo che ci si è affrettati a liquidare la miliare sentenza del Tar Puglia, nel cui rito sono intervenuto ad opponendum come cittadino e come assessore, rendendo pubblica la sola dichiarazione di inammissibilità e, salvo poche eccezioni, sorvolando invece sulle valutazioni di merito, alle quali va invece resa giustizia.

Intanto il giudice amministrativo senza tentennamenti ha dichiarato la legittimità del bando, tutto incentrato sulle sponsorizzazioni introdotte nel nostro ordinamento dall'articolo 43 della legge numero 449/1997 (finanziaria del Governo Prodi) e riprese dall'articolo 119 del decreto legislativo numero 267/2000 (Governo Amato), scorgendo nella condotta della Provincia persino un apprezzato atteggiamento prudenziale, nell'introduzione di clausole di salvaguardia come ad esempio il veto di propaganda di natura politica e sindacale, all'opposto largamente praticato da altri. In ultimo, a quanti hanno voluto a tutti i costi scorgere nelle sponsorizzazioni una deriva pubblicistica, aggravata dalla posizione geografica della Bat, dico di giudicare noi amministratori fuori da preconcette censure politiche ed in funzione della capacità delle istituzioni di rispondere o meno ai bisogni reali della collettività amministrata. Le nostre scuole nelle condizioni attuali ledono il futuro delle giovani generazioni ed è questa l'incombente disfatta contro cui innalzare argini».
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