Politica
Bilancio: «Il dirigente alle finanze sacrificato sull’altare del Consiglio»
I Verdi: «Panunzio è solo il capro espiatorio»
Trani - martedì 12 ottobre 2010
Michele di Gregorio e Francesco Laurora, consiglieri comunali dei Verdi hanno diffuso una nota relativa alla salvaguardia degli equilibri di bilancio, provvedimento approvato durante l'ultimo Consiglio comunalei:
«La discussione relativa al provvedimento di salvaguardia degli equilibri di bilancio approvato a maggioranza nel corso del Consiglio comunale dell'11 ottobre 2010, ha certificato lo stato confusionale dell'attuale maggioranza di governo e la superficialità con la quale vengono gestite le casse comunali. Alla fine della discussione nonostante le notevoli e rilevanti criticità evidenziate non solo dalla minoranza, ma anche dai consiglieri della stessa maggioranza di governo si è arrivati al paradosso che l'unico responsabile della cupa situazione contabile del Comune di Trani è il dirigente. Come se questi non fosse stato nominato fiduciariamente dal sindaco e come se non ci fosse un'assessore che dovrebbe dare gli indirizzi di comportamento allo stesso.
E' paradossale: dalla discussione è emerso che la maggioranza non potendo sfiduciare il sindaco, decide di sfiduciare il dirigente da lui nominato. Nessuna delle forze di governo che amministrano la città, ha avuto il coraggio di dire veramente come stanno le cose. E cioè: le responsabilità sono esclusivamente politiche (altro che dei dirigenti); se è vero che il dirigente ha sbagliato, allora la responsabilità è del sindaco considerato che di dirigenti alle finanze ne ha nominati non uno soltanto, ma ben cinque diversi che hanno portato a questo pessimo risultato.
Il collegio dei revisori dei conti ha evidenziato numerose falle nella gestione contabile del Comune di Trani quali: l'inadeguatezza delle strutture preposte alla riscossione delle entrate tributarie; il basso grado di accertamento delle stesse rispetto alla previsione; il fallimento della gestione esterna per il recupero dell'Ici; la difficoltà a contrastare l'evasione fiscale; la mancata riscossione dell'addizionale di energia elettrica (incassati appena 5.260,18 euro, a fronte di una previsione per il 2010 di oltre 500mila euro); il mancato incasso dei fitti degli immobili comunali (al 31 agosto scorso il Comune di Trani vantava un credito di oltre 500mila euro); la mancanza di un inventario dei beni immobili del Comune (che consente pratiche per usucapione da parte di alcuni cittadini); l'aumento delle spese correnti, lo stato confuso dei rapporti con Amet, Amiu ed Aigs; la difficoltà a incassare i soldi delle affissioni pubbliche.
Ebbene di tutto questo secondo loro sarebbe responsabile il dirigente. In realtà quest'ultimo è solo il capro espiatorio dell'incapacità di un'amministrazione che non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità della critica situazione oramai creatasi nelle casse comunali».
«La discussione relativa al provvedimento di salvaguardia degli equilibri di bilancio approvato a maggioranza nel corso del Consiglio comunale dell'11 ottobre 2010, ha certificato lo stato confusionale dell'attuale maggioranza di governo e la superficialità con la quale vengono gestite le casse comunali. Alla fine della discussione nonostante le notevoli e rilevanti criticità evidenziate non solo dalla minoranza, ma anche dai consiglieri della stessa maggioranza di governo si è arrivati al paradosso che l'unico responsabile della cupa situazione contabile del Comune di Trani è il dirigente. Come se questi non fosse stato nominato fiduciariamente dal sindaco e come se non ci fosse un'assessore che dovrebbe dare gli indirizzi di comportamento allo stesso.
E' paradossale: dalla discussione è emerso che la maggioranza non potendo sfiduciare il sindaco, decide di sfiduciare il dirigente da lui nominato. Nessuna delle forze di governo che amministrano la città, ha avuto il coraggio di dire veramente come stanno le cose. E cioè: le responsabilità sono esclusivamente politiche (altro che dei dirigenti); se è vero che il dirigente ha sbagliato, allora la responsabilità è del sindaco considerato che di dirigenti alle finanze ne ha nominati non uno soltanto, ma ben cinque diversi che hanno portato a questo pessimo risultato.
Il collegio dei revisori dei conti ha evidenziato numerose falle nella gestione contabile del Comune di Trani quali: l'inadeguatezza delle strutture preposte alla riscossione delle entrate tributarie; il basso grado di accertamento delle stesse rispetto alla previsione; il fallimento della gestione esterna per il recupero dell'Ici; la difficoltà a contrastare l'evasione fiscale; la mancata riscossione dell'addizionale di energia elettrica (incassati appena 5.260,18 euro, a fronte di una previsione per il 2010 di oltre 500mila euro); il mancato incasso dei fitti degli immobili comunali (al 31 agosto scorso il Comune di Trani vantava un credito di oltre 500mila euro); la mancanza di un inventario dei beni immobili del Comune (che consente pratiche per usucapione da parte di alcuni cittadini); l'aumento delle spese correnti, lo stato confuso dei rapporti con Amet, Amiu ed Aigs; la difficoltà a incassare i soldi delle affissioni pubbliche.
Ebbene di tutto questo secondo loro sarebbe responsabile il dirigente. In realtà quest'ultimo è solo il capro espiatorio dell'incapacità di un'amministrazione che non ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità della critica situazione oramai creatasi nelle casse comunali».
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani .jpg)







j.jpg)
