
Politica
Buoni spesa, Italia in Comune chiede la riapertura dei termini del bando
Il capogruppo Tommaso Laurora: «Non bisogna lasciare indietro nessuno, questo è un nostro preciso dovere»
Trani - martedì 22 dicembre 2020
9.29
Io e la collega Mariangela Scialandrone, delegata del nostro gruppo consiliare per le questioni di welfare, lo avevamo sussurrato al Dirigente per non essere visti come i soliti "guastafeste" i soliti "polemici" ed onestamente ci auguravamo di esserci sbagliati. Ma purtroppo i nostri dubbi si sono rivelati fondati. Su oltre 870 domande esaminate di richiesta dei buonispesa , oltre 650 sono risultate non ammissibili. Le motivazioni non sono ancora note, ma l'indiziato principale per noi era e continua ad essere il requisito dei 5000 euro lordi di reddito negli ultimi 6 mesi. In un nucleo familiare di quattro persone, anche monoreddito, anche quando questi fosse in cassa integrazione è facile comprendere come questo requisito sia assolutamente eccessivamente stringente, addirittura escludente.
Molti componenti dei nuclei familiari hanno ripreso per pochi mesi a lavorare dopo il primo lockdown, o risultano ancora in cassa integrazione e questo ha fatto in modo che cumulassero sì quei 5000 lordi di reddito, ma ciò non vuol dire che ora, a seguito della seconda ondata non versino ancora, nuovamente in grave difficoltà. Molte famiglie, in balia della disperazione e delle difficoltà, aspettavano dignitosamente questa boccata d'ossigeno per poter mettere un piatto a tavola durante le festività.
Il Governo ha stanziato questi fondi a quest'unico scopo ed il Comune non può spenderli diversamente; pertanto domani (ndr, oggi) stesso io e la collega Mariangela Scialandrone, esperta in materia, solleciteremo il Dirigente al ramo affinchè riapra i termini del bando, modificando in maniera sostanziale i requisiti di accesso, limitandoli alla dichiarazione di stato difficoltà intervenuta a causa della seconda ondata e prendendo come riferimento il periodo di Ottobre e Novembre.
Non bisogna lasciare indietro nessuno, questo è un nostro preciso dovere.
- Tommaso Laurora, Capogruppo Italia in Comune
Molti componenti dei nuclei familiari hanno ripreso per pochi mesi a lavorare dopo il primo lockdown, o risultano ancora in cassa integrazione e questo ha fatto in modo che cumulassero sì quei 5000 lordi di reddito, ma ciò non vuol dire che ora, a seguito della seconda ondata non versino ancora, nuovamente in grave difficoltà. Molte famiglie, in balia della disperazione e delle difficoltà, aspettavano dignitosamente questa boccata d'ossigeno per poter mettere un piatto a tavola durante le festività.
Il Governo ha stanziato questi fondi a quest'unico scopo ed il Comune non può spenderli diversamente; pertanto domani (ndr, oggi) stesso io e la collega Mariangela Scialandrone, esperta in materia, solleciteremo il Dirigente al ramo affinchè riapra i termini del bando, modificando in maniera sostanziale i requisiti di accesso, limitandoli alla dichiarazione di stato difficoltà intervenuta a causa della seconda ondata e prendendo come riferimento il periodo di Ottobre e Novembre.
Non bisogna lasciare indietro nessuno, questo è un nostro preciso dovere.
- Tommaso Laurora, Capogruppo Italia in Comune