Politica
Caso discarica, la replica di Tommaso Laurora (Pd) all'Amiu
«Diffido dal comunicato perché non firmato e arrogante»
Trani - sabato 4 ottobre 2014
16.52
Dura replica del consigliere dell'opposizione, Tommaso Laurora, sul comunicato trasmesso dall'Amiu relativo alla smentita dell'azienda stessa sui risultati dell'Arpa. Per l'Amiu le analisi delle acque di falda prelevate dai pozzi di monitoraggio della discarica non presenterebbero indicatori di inquinamento. Laurora smentisce il dato dichiarandolo privo di alcun tipo di fondamento.
«Le analisi – scrive - sarebbero state predisposte con prelievi effettuati da un laboratorio privato tra il 25 ed il 26 settembre. Il comunicato non mi convince per una serie di motivi. Il primo. Il comunicato non è firmato. Io diffido delle cose ambigue o anonime perchè denotano sempre la mancanza di coraggio di assumersi le proprie responsabilitá fino in fondo. Il secondo. Non sono sicuro, ma penso di non sbagliare, affermando che le analisi non riguardano tutti i pozzi di monitoraggio presenti in discarica. Su questo il comunicato non dice nulla. Il terzo. Il comunicato ha un sapore politicizzato. Ora non mi risulta che nell'azienda comunale vi siano soggetti che rivestano cariche politiche. Sarebbe opportuno che l'anonimo comunicatore rientrasse nei ranghi e nei limiti del proprio ruolo tecnico. Il quarto. Al momento la discarica è chiusa. Presumo che dal momento della chiusura si sia provveduto con doverosa solerzia ad estrarre quanto più percolato possibile, sino ad arrivare ai limiti della presumibile rottura dell'impermeabilizzazione. Dico presumo perchè non pervengono informazioni, nonostante siano state abbondantemente e da tempo, richieste dai consiglieri di minoranza, il che denota un comportamento non trasparente ( e non voglio dire altro). Ora cosa dimostrano le analisi esibite dall'anonimo? Che la rottura della impermeabilizzazione non esiste? Che l'inquinamento delle falde riscontrato dall'Arpa non è esistito? Che non vi è pericolo per la salute pubblica per l'inquinamento che è stato riscontrato? Le analisi esibite, al momento, non dimostrano nulla. La discarica chiusa è come una macchina difettata che è stata portata dal meccanico: solo quando viene messa in moto e cammina per un po' si può verificare se il difetto sia stato eliminato. Il quinto. Il comunicato è arrogante, perché tende a rimproverare i consiglieri comunali e le associazioni che hanno posto dubbi sulla correttezza della gestione aziendale, hanno chiesto informazioni sull'accaduto, hanno chiesto di individuare i responsabili».
«Dal comunicato – continua - emerge che si sia compiuto quasi un reato di lesa maestà. Ora sarebbe opportuno che l'anonimo comunicatore si renda conto che presta la propria attività lavorativa alle dipendenze dell'azienda pubblica Amiu, che è proprietà del comune di Trani, che è rappresentato dal sindaco, ma a nome di tutti i Tranesi e dei consiglieri comunali, sia di maggioranza e sia di minoranza, che i Tranesi hanno eletto. Chiedere informazioni, chiedere come si stia affrontando l'emergenza dovuta all'inquinamento, porre dubbi e critiche sulla gestione aziendale, fa parte dei compiti istituzionali di controllo dell'attività amministrativa tipica dei consiglieri comunali. Almeno di quelli di buona volontà. E quando consiglieri comunali, semplici cittadini ed associazioni chiedono qualcosa i responsabili dell'Amiu sono tenuti a rispondere perché non costituiscono una repubblica autonoma ed indipendente. Ad ogni buon conto, a voler guardare questo comunicato con benevolenza, quello che emerge, nascosto fra le righe, è lo stato psicologico del comunicatore che, evidentemente sotto pressione, non vedeva l'ora di rendere pubblico qualcosa, pur di farlo. A voler guardare invece con sospetto, questo inutile comunicato potrebbe essere semplicemente un aiutino al sindaco in previsione delle domande che si scateneranno su di lui nel prossimo consiglio comunale».
Conclude: «Chiedo ai Tranesi di non abbassare l'attenzione su quanto sta accadendo, anche se il silenzio delle istituzioni dovesse perdurare».
«Le analisi – scrive - sarebbero state predisposte con prelievi effettuati da un laboratorio privato tra il 25 ed il 26 settembre. Il comunicato non mi convince per una serie di motivi. Il primo. Il comunicato non è firmato. Io diffido delle cose ambigue o anonime perchè denotano sempre la mancanza di coraggio di assumersi le proprie responsabilitá fino in fondo. Il secondo. Non sono sicuro, ma penso di non sbagliare, affermando che le analisi non riguardano tutti i pozzi di monitoraggio presenti in discarica. Su questo il comunicato non dice nulla. Il terzo. Il comunicato ha un sapore politicizzato. Ora non mi risulta che nell'azienda comunale vi siano soggetti che rivestano cariche politiche. Sarebbe opportuno che l'anonimo comunicatore rientrasse nei ranghi e nei limiti del proprio ruolo tecnico. Il quarto. Al momento la discarica è chiusa. Presumo che dal momento della chiusura si sia provveduto con doverosa solerzia ad estrarre quanto più percolato possibile, sino ad arrivare ai limiti della presumibile rottura dell'impermeabilizzazione. Dico presumo perchè non pervengono informazioni, nonostante siano state abbondantemente e da tempo, richieste dai consiglieri di minoranza, il che denota un comportamento non trasparente ( e non voglio dire altro). Ora cosa dimostrano le analisi esibite dall'anonimo? Che la rottura della impermeabilizzazione non esiste? Che l'inquinamento delle falde riscontrato dall'Arpa non è esistito? Che non vi è pericolo per la salute pubblica per l'inquinamento che è stato riscontrato? Le analisi esibite, al momento, non dimostrano nulla. La discarica chiusa è come una macchina difettata che è stata portata dal meccanico: solo quando viene messa in moto e cammina per un po' si può verificare se il difetto sia stato eliminato. Il quinto. Il comunicato è arrogante, perché tende a rimproverare i consiglieri comunali e le associazioni che hanno posto dubbi sulla correttezza della gestione aziendale, hanno chiesto informazioni sull'accaduto, hanno chiesto di individuare i responsabili».
«Dal comunicato – continua - emerge che si sia compiuto quasi un reato di lesa maestà. Ora sarebbe opportuno che l'anonimo comunicatore si renda conto che presta la propria attività lavorativa alle dipendenze dell'azienda pubblica Amiu, che è proprietà del comune di Trani, che è rappresentato dal sindaco, ma a nome di tutti i Tranesi e dei consiglieri comunali, sia di maggioranza e sia di minoranza, che i Tranesi hanno eletto. Chiedere informazioni, chiedere come si stia affrontando l'emergenza dovuta all'inquinamento, porre dubbi e critiche sulla gestione aziendale, fa parte dei compiti istituzionali di controllo dell'attività amministrativa tipica dei consiglieri comunali. Almeno di quelli di buona volontà. E quando consiglieri comunali, semplici cittadini ed associazioni chiedono qualcosa i responsabili dell'Amiu sono tenuti a rispondere perché non costituiscono una repubblica autonoma ed indipendente. Ad ogni buon conto, a voler guardare questo comunicato con benevolenza, quello che emerge, nascosto fra le righe, è lo stato psicologico del comunicatore che, evidentemente sotto pressione, non vedeva l'ora di rendere pubblico qualcosa, pur di farlo. A voler guardare invece con sospetto, questo inutile comunicato potrebbe essere semplicemente un aiutino al sindaco in previsione delle domande che si scateneranno su di lui nel prossimo consiglio comunale».
Conclude: «Chiedo ai Tranesi di non abbassare l'attenzione su quanto sta accadendo, anche se il silenzio delle istituzioni dovesse perdurare».