Enti locali
Consiglio comunale / 1
Approvato il piano di zonizzazione acustica della città
Trani - mercoledì 7 dicembre 2005
Il Consiglio ha approvato il piano di zonizzazione acustica del territorio comunale con le relative classificazioni. Il piano di zonizzazione nasce da una specifica previsione di legge del 1991 che impone ai Comuni la classificazione acustica del territorio comunale, a cui ha fatto seguito una recente legge regionale del 2002 in cui sono stati definti i criteri attuativi del piano. La zonizzazione acustica prevede la suddivisione del territorio di Trani in sei classi omogenee, da quelle particolarmente protette fino alle aree dove è acclarata la presenza di maggior rumorosità.
La classe prima è destinata alle aree particolarmente protette (scuole, ospedali, parchi o dove la quiete risulta strategica per il godimento della zona stessa), la seconda è caratterizzata dalle aree residenziali, la terza da quelle di tipo misto, la quarta da aree di intensa attività umana (centri commerciali, un'alta denistà di popolazione, di attività artigianali e commerciali), la quinta è destinata alle aree industriali con presenza anche di insediamenti abitativi, la sesta invece esclusivamente alle aree industriali (in presenza di attività estrattive sia attiva che abbandonata).
A ciascuna zona vengono poi associati dei livelli di rumorosità, al di sopra dei quali scatta la necessità di adeguamento o il divieto di superamento determinati limiti. Essi possono essere di quattro tipi: limiti imposti alle emissioni acustiche, limiti imposti alle immissioni acustiche, limiti di qualità e limiti di attenzione che sono dei limiti strategici in cui si va ad estrinsecare un'azione di riqualificazione sotto il profilo ambientale di un Comune. In più possono esserci dei limiti fissati in corso dalla legge che ogni Comune può scegliere di abbassare sulla base di specifici traguardi ambientali che ci si vuol prefiggere.
La classificazione acustica del territorio di Trani è partita da uno studio accuratissimo sul territorio e ha tenuto conto della procedura di classificazione indicata dalla normativa nazionale e regionale. Sono state costruite le carte di densità abitativa e degli esercizi, studiata e classificata la viabilità. A questa prima stesura si è ritenuto di procedere con un'ulteriore, accurata, indagine, sulla base dell'individuazione delle destinazioni d'uso previste dagli strumenti urbanistici adottati dall'amministrazione, giungendo alle tavole finali. Dalla lettura del piano emerge la volontà di una pianifiazione acustica che punta sulla salvaguardia. Significative sono le scelte di puntare ad una estesa classe prima non solo in corrispondenza di scuole, ospedali e parchi, ma anche su gran parte delle zone agricole. Dopo questo importante passo, il Comune adesso dovrà svolgere un'attenta azione di monitoraggio ambientale che punta ad individuare i livelli attuali di rumorosità sul territorio e a confrontarli con le scelte di qualità ambientale. Da questo confronto emergeranno delle aree critiche su cui bisognerà intervenire con dei piani di risanamento e degli interventi di programmazione pluriennali.
La classe prima è destinata alle aree particolarmente protette (scuole, ospedali, parchi o dove la quiete risulta strategica per il godimento della zona stessa), la seconda è caratterizzata dalle aree residenziali, la terza da quelle di tipo misto, la quarta da aree di intensa attività umana (centri commerciali, un'alta denistà di popolazione, di attività artigianali e commerciali), la quinta è destinata alle aree industriali con presenza anche di insediamenti abitativi, la sesta invece esclusivamente alle aree industriali (in presenza di attività estrattive sia attiva che abbandonata).
A ciascuna zona vengono poi associati dei livelli di rumorosità, al di sopra dei quali scatta la necessità di adeguamento o il divieto di superamento determinati limiti. Essi possono essere di quattro tipi: limiti imposti alle emissioni acustiche, limiti imposti alle immissioni acustiche, limiti di qualità e limiti di attenzione che sono dei limiti strategici in cui si va ad estrinsecare un'azione di riqualificazione sotto il profilo ambientale di un Comune. In più possono esserci dei limiti fissati in corso dalla legge che ogni Comune può scegliere di abbassare sulla base di specifici traguardi ambientali che ci si vuol prefiggere.
La classificazione acustica del territorio di Trani è partita da uno studio accuratissimo sul territorio e ha tenuto conto della procedura di classificazione indicata dalla normativa nazionale e regionale. Sono state costruite le carte di densità abitativa e degli esercizi, studiata e classificata la viabilità. A questa prima stesura si è ritenuto di procedere con un'ulteriore, accurata, indagine, sulla base dell'individuazione delle destinazioni d'uso previste dagli strumenti urbanistici adottati dall'amministrazione, giungendo alle tavole finali. Dalla lettura del piano emerge la volontà di una pianifiazione acustica che punta sulla salvaguardia. Significative sono le scelte di puntare ad una estesa classe prima non solo in corrispondenza di scuole, ospedali e parchi, ma anche su gran parte delle zone agricole. Dopo questo importante passo, il Comune adesso dovrà svolgere un'attenta azione di monitoraggio ambientale che punta ad individuare i livelli attuali di rumorosità sul territorio e a confrontarli con le scelte di qualità ambientale. Da questo confronto emergeranno delle aree critiche su cui bisognerà intervenire con dei piani di risanamento e degli interventi di programmazione pluriennali.
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