Politica
Consiglio comunale, a rischio rinvio i provvedimenti urbanistici
Ferrante (Pd): «Sono ancora lacunosi»
Trani - domenica 12 dicembre 2010
«Continua l'accanimento terapeutico per le proposte di delibera di consiglio comunale di martedì 14 dicembre. È evidente che non si può parlare di altro visto che dopo un fulmineo passaggio dalla commissione competente sono state nuovamente iscritte all'ordine del giorno in forza di chissà quali motivazioni. Sembra infatti che il Consiglio si possa oramai riunire non per deliberare, ma per prendere atto di errori.
Diverse pratiche edilizie infatti difficilmente potranno vedere il disco verde a meno che qualcuno non si assuma responsabilità che non sono puramente politiche. Durante le sedute scorse l'Amministrazione ritirò diversi provvedimenti sulla scorta di una pregiudiziale, avanzata dall'opposizione, che investiva di fatto quasi tutti i provvedimenti. Oggi ci risiamo con diversi provvedimenti ancora lacunosi e con il risultato di un nuovo ritiro dietro l'angolo. Ma perché tutta questa spasmodica volontà di inserire all'ordine del giorno tanti provvedimenti tutti insieme?
In realtà i provvedimenti tra loro non sono collegati, o forse ci sbagliamo? Non dovrebbe essere buona abitudine portare in Consiglio solo provvedimenti ineccepibili almeno dal punto di vista formale? O forse nel procedimento dei provvedimenti ci sono volontà politiche che si alternano e spesso sono in contrapposizione tra loro?
Infine vi è anche l'eccezione che conferma la regola: un provvedimento si è perso per strada. Infatti dopo avere ottenuto i pareri di rito ed essere stati portato all'attenzione del Consiglio non lo troviamo più tra quelli previsti per la seduta di martedì: svista od altro?».
Fabrizio Ferrante
Capogruppo Pd
Diverse pratiche edilizie infatti difficilmente potranno vedere il disco verde a meno che qualcuno non si assuma responsabilità che non sono puramente politiche. Durante le sedute scorse l'Amministrazione ritirò diversi provvedimenti sulla scorta di una pregiudiziale, avanzata dall'opposizione, che investiva di fatto quasi tutti i provvedimenti. Oggi ci risiamo con diversi provvedimenti ancora lacunosi e con il risultato di un nuovo ritiro dietro l'angolo. Ma perché tutta questa spasmodica volontà di inserire all'ordine del giorno tanti provvedimenti tutti insieme?
In realtà i provvedimenti tra loro non sono collegati, o forse ci sbagliamo? Non dovrebbe essere buona abitudine portare in Consiglio solo provvedimenti ineccepibili almeno dal punto di vista formale? O forse nel procedimento dei provvedimenti ci sono volontà politiche che si alternano e spesso sono in contrapposizione tra loro?
Infine vi è anche l'eccezione che conferma la regola: un provvedimento si è perso per strada. Infatti dopo avere ottenuto i pareri di rito ed essere stati portato all'attenzione del Consiglio non lo troviamo più tra quelli previsti per la seduta di martedì: svista od altro?».
Fabrizio Ferrante
Capogruppo Pd