Politica
Consiglio comunale sull’urbanistica, andamento lento
Quattro piani esecutivi tornano indietro, tre passano
Trani - sabato 27 novembre 2010
Tre piani esecutivi approvati, quattro ritirati per carenza di documentazione (l'assenza del titolo di proprietà dei soggetti proponenti del piano) con conseguente riproposizione degli argomenti ad un prossima seduta di Consiglio comunale in data da stabilire in sede di conferena dei capigruppo.
E' questo l'esito della maratona consiliare sull'urbanistica: otto punti dedicati ai piani esecutivi ed altrettante ore di discussione, che hanno portato all'approvazione solo del piano urbanistico tra via Monte D'Alba, via Di Vittorio e via Di Vagno (dove sorgerà la nuova chiesa di San Magno, a cui sarà concesso un ulteriore suolo per finalità da concordare con la parrocchia) e di due piani esecutivi nella zona sud della città, a ridosso della penisola di Colonna.
Il Consiglio è cominciato in modo abbastanza spedito per poi infognarsi, dal terzo punto in poi (sul piano urbanistico di Di Leo), con le reiterate proteste dell'opposizione per la scarna presentazione di allegati a conforto delle camicie di delibera e per la mancanza dei piani dei servizi a corredo dei singoli provvedimenti. Nel coro dei critici si è inserito anche il consigliere di maggioranza Mario Troysi che, durante il suo intervento, aveva addirittura proposto di sospendere il Consiglio, interrogando il tavolo di presidenza sulla legittimità della delibera per la mancanza di allegati alla proposta. Alla fine, però, si è andati avanti e Troysi ha anche votato favorevolmente il punto.
L'opposizione ha continuato a non far sconti. In premessa, Tommaso Laurora (consigliere e segretario del Pd) aveva preannunciato che il partito di riferimento dell'opposizione avrebbe sostenuto i piani urbanistici completi di documentazione e su cui il dirigente dell'ufficio tecnico avrebbe fornito esaustive risposte. Lo scoglio insuperabile si è presentato nei successivi provvedimenti, allorquando, su una pregiudiziale posta dal capogruppo democratico, Fabrizio Ferrante, è emersa la mancanza, a corredo delle delibere, del documento attestante il titolo di proprietà dei soggetti attuatori del piano.
Quattro piani sono tornati indietro, semaforo verde invece per la variazione di destinazione d'uso di un immobile privato insistente su via De Gemmis che originariamente avrebbe dovuto ospitare un asilo nido e che a breve dovrebbe ospitare, in virtù del cambio, alcuni uffici provinciali.
E' questo l'esito della maratona consiliare sull'urbanistica: otto punti dedicati ai piani esecutivi ed altrettante ore di discussione, che hanno portato all'approvazione solo del piano urbanistico tra via Monte D'Alba, via Di Vittorio e via Di Vagno (dove sorgerà la nuova chiesa di San Magno, a cui sarà concesso un ulteriore suolo per finalità da concordare con la parrocchia) e di due piani esecutivi nella zona sud della città, a ridosso della penisola di Colonna.
Il Consiglio è cominciato in modo abbastanza spedito per poi infognarsi, dal terzo punto in poi (sul piano urbanistico di Di Leo), con le reiterate proteste dell'opposizione per la scarna presentazione di allegati a conforto delle camicie di delibera e per la mancanza dei piani dei servizi a corredo dei singoli provvedimenti. Nel coro dei critici si è inserito anche il consigliere di maggioranza Mario Troysi che, durante il suo intervento, aveva addirittura proposto di sospendere il Consiglio, interrogando il tavolo di presidenza sulla legittimità della delibera per la mancanza di allegati alla proposta. Alla fine, però, si è andati avanti e Troysi ha anche votato favorevolmente il punto.
L'opposizione ha continuato a non far sconti. In premessa, Tommaso Laurora (consigliere e segretario del Pd) aveva preannunciato che il partito di riferimento dell'opposizione avrebbe sostenuto i piani urbanistici completi di documentazione e su cui il dirigente dell'ufficio tecnico avrebbe fornito esaustive risposte. Lo scoglio insuperabile si è presentato nei successivi provvedimenti, allorquando, su una pregiudiziale posta dal capogruppo democratico, Fabrizio Ferrante, è emersa la mancanza, a corredo delle delibere, del documento attestante il titolo di proprietà dei soggetti attuatori del piano.
Quattro piani sono tornati indietro, semaforo verde invece per la variazione di destinazione d'uso di un immobile privato insistente su via De Gemmis che originariamente avrebbe dovuto ospitare un asilo nido e che a breve dovrebbe ospitare, in virtù del cambio, alcuni uffici provinciali.
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