Politica
Contratto di Quartiere, chieste nuove fidejussioni alle imprese
Sgobba: «La scelta di quel prezzo per le case è sia tecnica che politica»
Trani - mercoledì 22 dicembre 2010
All'inizio del 2011 le imprese che si sono aggiudicate i lotti del Contratto di Quartiere saranno chiamate a versare i soldi per gli espropri dei suoli, una cifra di 5 milioni di euro. Lo dice l'ingegnere capo dell'ufficio tecnico, Giuseppe Affatato, che ha voluto fare il punto della situazione sul crono programma degli interventi nel progetto di riqualificazione urbana della zona di Sant'Angelo: «Ad ottobre abbiamo riavviato i processi espropriativi. Su circa 40 proprietari di suoli, in otto hanno accettato subito l'indennità offerta dal Comune (di 80 euro al metro quadro), altrettanti hanno detto di no, mentre la gran parte non ha risposto anche perché ha già preso impegni con le imprese aggiudicatarie. Al momento abbiamo acquisito circa il 40% dei terreni». La renitenza nell'accettare la proposta del Comune deriverebbe dal fatto che molti proprietari utilizzano come parametro di riferimento un indennizzo molto generoso versato dalle Ferrovie ad un privato per realizzare il sottopasso: una cifra spropositata (180 euro al metro quadro), accordata alla luce delle necessità di ottenere subito il suolo, di minime dimensioni. «E' una cifra esorbitante – spiega Affatato – che non può essere assunta come parametro laddove si sta realizzando una progettualità più diffusa su un'area di oltre 100mila metri quadrati».
Nel corso della conferenza stampa si è parlato delle polizze fidejussorie che Forza Trani, in una recente conferenza stampa, aveva definito «farlocche»: «Due imprese costruttrici – aveva tuonato Roberto Visibelli - sono state emesse da una società che è stata cancella dall'albo professionale, un'altra impresa costruttrice si è avvalsa di una società sotto inchiesta della magistratura che ne ha arrestato i dirigenti e sequestrato i beni». Affatato tranquillizza tutti: «Abbiamo dato mandato all'ufficio legale del Comune di effettuare delle modifiche, nei giorni scorsi è stata inviata una lettera ai costruttori chiedendo delle nuove fidejussioni. Sottolineo però che non si registrano particolari problemi per l'acquisizione dei suoli e che l'edificazione privata sta andando di pari passo col versamento delle somme». Insomma, tutte le procedure sono regolari, compresi gli anticipi che molti costruttori stanno chiedendo? «Non credo che le imprese vogliano andare incontro a rischi – spiega Affatato – e, d'altro canto, la gente è molto informata sull'argomento. Credo che nessuno stia giocando brutti scherzi agli acquirenti, comunque sia non spetta a noi ma ad altri organi appurare eventuali illeciti».

Torna in auge il discorso dei prezzi delle case: Forza Trani dice 1.372,47 euro al metro quadro, il Comune 1.641,30 euro al metro quadro. L'architetto Michele Sgobba, consulente del progetto, chiarisce: «I 1300 euro richiamati sono previsti per interventi di edilizia sovvenzionata, la costruzione di case popolari tanto per intenderci. Qui il discorso è un altro: parliamo di edilizia convenzionata. Sono due cose concettualmente diverse. Il prezzo di 1641,30 euro rappresenta il prezzo accettabile per l'acquisto di una casa a Trani con quel tipo di programma e rispetto al valore medio che è di 2273 euro. Credo che ci sia comunque un bel risparmio per chi vuol comprare casa, non a caso nessun cittadino si è lamentato. Con l'edilizia libera, nello stesso posto, la gente avrebbe pagato le case il 20% in più». Trattandosi di una scelta, la domanda del cronista è stata inevitabile: chi ha stabilito questo prezzo? Risponde Sgobba: «Si tratta di una scelta tecnica ma anche politica visto che il Consiglio comunale, approvando la delibera, ha ritenuto quella cifra accettabile per la città di Trani. Ma è stata anche una scelta dettata dall'opportunità di non perdere in corsa quei privati che hanno risposto al bando. Senza di loro, salterebbe tutto in aria. Con quella cifra abbiamo accontentato tutti: c'è effettiva sostenibilità per chi deve comprar casa, c'è convenienza seppur minima per i privati e per il Comune che beneficerà di interventi a costo zero».
Nel corso della conferenza stampa si è parlato delle polizze fidejussorie che Forza Trani, in una recente conferenza stampa, aveva definito «farlocche»: «Due imprese costruttrici – aveva tuonato Roberto Visibelli - sono state emesse da una società che è stata cancella dall'albo professionale, un'altra impresa costruttrice si è avvalsa di una società sotto inchiesta della magistratura che ne ha arrestato i dirigenti e sequestrato i beni». Affatato tranquillizza tutti: «Abbiamo dato mandato all'ufficio legale del Comune di effettuare delle modifiche, nei giorni scorsi è stata inviata una lettera ai costruttori chiedendo delle nuove fidejussioni. Sottolineo però che non si registrano particolari problemi per l'acquisizione dei suoli e che l'edificazione privata sta andando di pari passo col versamento delle somme». Insomma, tutte le procedure sono regolari, compresi gli anticipi che molti costruttori stanno chiedendo? «Non credo che le imprese vogliano andare incontro a rischi – spiega Affatato – e, d'altro canto, la gente è molto informata sull'argomento. Credo che nessuno stia giocando brutti scherzi agli acquirenti, comunque sia non spetta a noi ma ad altri organi appurare eventuali illeciti».

Torna in auge il discorso dei prezzi delle case: Forza Trani dice 1.372,47 euro al metro quadro, il Comune 1.641,30 euro al metro quadro. L'architetto Michele Sgobba, consulente del progetto, chiarisce: «I 1300 euro richiamati sono previsti per interventi di edilizia sovvenzionata, la costruzione di case popolari tanto per intenderci. Qui il discorso è un altro: parliamo di edilizia convenzionata. Sono due cose concettualmente diverse. Il prezzo di 1641,30 euro rappresenta il prezzo accettabile per l'acquisto di una casa a Trani con quel tipo di programma e rispetto al valore medio che è di 2273 euro. Credo che ci sia comunque un bel risparmio per chi vuol comprare casa, non a caso nessun cittadino si è lamentato. Con l'edilizia libera, nello stesso posto, la gente avrebbe pagato le case il 20% in più». Trattandosi di una scelta, la domanda del cronista è stata inevitabile: chi ha stabilito questo prezzo? Risponde Sgobba: «Si tratta di una scelta tecnica ma anche politica visto che il Consiglio comunale, approvando la delibera, ha ritenuto quella cifra accettabile per la città di Trani. Ma è stata anche una scelta dettata dall'opportunità di non perdere in corsa quei privati che hanno risposto al bando. Senza di loro, salterebbe tutto in aria. Con quella cifra abbiamo accontentato tutti: c'è effettiva sostenibilità per chi deve comprar casa, c'è convenienza seppur minima per i privati e per il Comune che beneficerà di interventi a costo zero».
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