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Coronavirus, le iniziative del Consiglio degli Avvocati di Trani

Gli effetti dello stop delle attività forensi per l'emergenza sanitaria

Il recentissimo Decreto "cura-Italia", varato dal Consiglio dei Ministri con l'obiettivo di attenuare gli effetti negativi sui vari comparti economici in seguito alla diffusione dell'epidemia da Covid-19, in realtà ha lasciato gli avvocati italiani privi di qualsivoglia tutela reale. In altre parole, gli avvocati sono stati lasciati in balia di loro stessi, senza nessun beneficio economico che li aiuti ad affrontare i marosi di una crisi senza precedenti che sta minando le basi del sistema economico italiano.

Il tutto, mentre il Legislatore ha prorogato le limitazioni allo svolgimento della professione forense al 15.4.2020, termine presumibilmente destinato ad essere ulteriormente postergato, con ulteriore aggravio per le finanze degli iscritti.

E in questo momento di grave difficoltà per la categoria, il Consiglio dell'Ordine di Trani si sta adoperando per chiedere concreti interventi a favore dell'Avvocatura. In particolare dei professionisti più giovani e quelli i cui redditi dimostrabili risultano particolarmente fragili e che rischiano seriamente di naufragare davanti allo tsunami economico che si sta abbattendo sul Paese. Per queste ragioni il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani ha scelto tre linee di interventi:
  1. in primo luogo si rivolge alla Cassa Forense, organo deputato alla assistenza degli iscritti, affinché svolga il suo ruolo rispondendo alle molteplici e giustificate istanze formulate dai Colleghi.
Seguendo una strada già tracciata da altri Consigli dell'Ordine italiani, si invita il Presidente della Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense Avv. Nunzio Luciano ad adottare, con urgenza, ulteriori provvedimenti a tutela degli Avvocati, ed in particolare la generalizzata sospensione dei pagamenti di contributi previdenziali in scadenza fino al 2.1.2021, con facoltà di rateizzazione di quanto dovuto in più annualità e senza interessi.
Si chiede l'esonero temporaneo, ad istanza di parte, dal pagamento dei contributi minimi dovuti per l'anno 2020, ai sensi dell'art. 10 del regolamento attuativo della L. 247/2012, con equiparazione dell'emergenza sanitaria COVID-19 alle ipotesi già previste dall'art. 21 c. 7 della L. 247/2012.
  1. La seconda strada che il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani intende percorrere, udito il silenzio assordante del Governo nazionale, è quella di farsi portavoce presso la Unione Regionale delle Curie Pugliesi (l'organismo che raggruppa tutti i Consigli dell'Ordine dei Tribunali presenti in Puglia) di una istanza presso la Regione Puglia per prevedere aiuti concreti e diretti verso gli iscritti.
In estrema sintesi, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani chiederà alla Unione di interloquire con il Governatore Pugliese Michele Emiliano, affinché quest'ultimo trovi le forme giuridiche opportune per sostenere gli avvocati pugliesi, soprattutto quelli economicamente più fragili.

Iniziativa che lo stesso Governatore Emiliano ha dimostrato nelle ultime ore di prendere a favore di altre categorie messe a dura prova dalla crisi.

La Regione Puglia tenga conto del peso drammatico sopportato dalla categoria degli avvocati per un blocco dell'attività forense molto più lungo di quello sopportato da altre categorie per le quali lo stesso Ente territoriale sta intervenendo in questi giorni erogando aiuti.

Il Consiglio dell'Ordine di Trani chiederà che vengano reperite, stanziate ed erogate, somme a favore dei giovani avvocati e di quei professionisti che nell'anno 2019 abbiano fatturato fino ad un massimo di 15mila euro.

Costoro non possono essere lasciati soli. E Michele Emiliano, che prima del suo approdo alla politica attiva era un valente magistrato, sa quanto possa essere importante il ruolo dell'avvocato in una società composita come quella attuale. Per questa ragione, si ritiene che questo appello non debba restare inascoltato.
  1. Chiedere alle Autorità competenti il pagamento in tempi rapidissimi di tutti i compensi maturati dagli avvocati per lo svolgimento di attività defensionale in regime di cui al D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 (patrocinio a spese dello Stato) o, in alternativa, consentire che quei crediti possano essere portati in compensazione con quanto da essi avvocati dovuto per ogni imposta e tassa, compresa l'imposta sul valore aggiunto (IVA), nonché procedere al pagamento dei contributi previdenziali per i dipendenti mediante cessione, anche parziale, dei crediti stessi oltre i termini previsti dall'art. 3, comma 6, DM del Ministro delle Finanza del 15 luglio 2016 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 luglio 2016, n. 174.
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