Enti locali
Deserta la gara per la vendita degli immobili comunali
Le reazioni del sindaco e del direttore generale del Comune
Trani - mercoledì 31 ottobre 2007
E' andata deserta la gara per la vendita degli immobili comunali necessari per coprire i debiti fuori bilancio del Comune di Trani. Nessuna offerta dunque per l'ala di palazzo Vischi (già sede della biblioteca), la pizzeria sul litorale di Colonna, un appartamento in via Papa Giovanni, i due terreni in agro di Trani ed un terreno in agro di Cerignola. La vendita di questi immobili avrebbe portato nelle casse comunali qualcosa come 4 milioni di euro. Il sindaco di Trani ha commentato così la notizia: «Il fatto che la gara sia andata deserta - ha detto il primo cittadino - non inficia assolutamente il percorso dell'amministrazione. Aver fatto emergere negli ultimi consigli comunali i debiti fuori bilancio ritengo sia un fatto estremamente positivo al di là di tutto.
Guardiamo al domani con fiducia e l'esito della gara non rappresenterà un condizionamento nelle nostre scelte. Dirò di più: personalmente facevo il tifo perché nessun acquirente si avvicinasse. Gli immobili messi all'asta erano quelli non per scelta nostra ma per scelta del commissario straordinario, sono rimasti gli stessi oggi per una mera questione tecnica. Adesso attendiamo la prossima gara, sperando di incassare da lì i soldi necessari per coprire i debiti». Il direttore generale Carlo Laurora è più esplicito: «Il riconoscimento dei debiti nasce da una volontà politica oltre che da un alto senso di responsabilità di questa amministrazione. Non mi sorprende che la gara sia andata deserta ancora una volta. Sono convinto che a novembre, quando proporremo dei cespiti molto più interessanti, il discorso sarà diverso». Il riferimento di Laurora è alla vendita dei capannoni Ruggia (4,4 milioni di euro) e di alcune particelle dell'area dell'ex macello (oltre 1 milione di euro).
Guardiamo al domani con fiducia e l'esito della gara non rappresenterà un condizionamento nelle nostre scelte. Dirò di più: personalmente facevo il tifo perché nessun acquirente si avvicinasse. Gli immobili messi all'asta erano quelli non per scelta nostra ma per scelta del commissario straordinario, sono rimasti gli stessi oggi per una mera questione tecnica. Adesso attendiamo la prossima gara, sperando di incassare da lì i soldi necessari per coprire i debiti». Il direttore generale Carlo Laurora è più esplicito: «Il riconoscimento dei debiti nasce da una volontà politica oltre che da un alto senso di responsabilità di questa amministrazione. Non mi sorprende che la gara sia andata deserta ancora una volta. Sono convinto che a novembre, quando proporremo dei cespiti molto più interessanti, il discorso sarà diverso». Il riferimento di Laurora è alla vendita dei capannoni Ruggia (4,4 milioni di euro) e di alcune particelle dell'area dell'ex macello (oltre 1 milione di euro).
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