Carcere
Carcere
Cronaca

Detenuto morto in carcere, il medico condannato presenta appello

Gregorio Durante si spense in cella la notte di Capodanno del 2011

Per il gup del tribunale di Trani non ci sono dubbi: Gregorio Durante, il detenuto leccese di 33 anni morto la notte di Capodanno tra il 2011 e il 2012, sarebbe stato ucciso da una intossicazione da Fenobarbital contenuto in un farmaco che assumeva per l'epilessia, «agevolata dalla contestuale presenza della polmonite» insorta nell'ultima settimana di vita. Lo dice la sentenza depositata nei mesi scorsi dal gup Luca Buonvino, che ha condannato a 4 mesi (pena sospesa) solo uno dei cinque medici finiti alla sbarra per concorso in omicidio colposo. Si tratta di Francesco Monterisi, il medico che coordinava l'équipe del carcere e che – sostiene la sentenza – «non poteva non essersi reso conto del progressivo deterioramento delle condizioni organiche» di Durante.

È inoltre convinzione del gup che «l'omissione contestata abbia rappresentato un decisivo contributo causale all'evento e che il comportamento alternativo – rappresentato dalla richiesta di ricovero in ospedale, accompagnata da una chiara rappresentazione del quadro clinico – sarebbe stato possibile e, quanto ad efficacia, avrebbe impedito, con elevata probabilità logica, l'exitus in data 31 dicembre del paziente».

Da parte sua – sostiene ancora il gup Buonvino nella sentenza – «non vi fu abbandono del malato o plateale disinteresse nei confronti" del detenuto, «ma superficialità e colpevole inerzia sì». Il caso di Durante venne paragonato dai familiari a quello di Stefano Cucchi. Eppure, dopo il deposito delle motivazioni della sentenza l'avvocato Carmine Di Paola, che difende Monterisi, ha presentato ricorso in Appello basandosi su un assunto sconvolgente: il detenuto simulava - spiega in sintesi nel ricorso - la sua condizione di malessere, finendo con il non mangiare al solo scopo di ottenere gli arresti domiciliari ed evitare la reclusione fino ad aprile 2015.

Anzi il legale sostiene che non vi fu alcuna superficialità o colpevole inerzia da parte del medico nei confronti del detenuto che - scrive - «sino a tutto dicembre aveva dato plurime dimostrazioni di volere percorrere la strada della simulata malattia mentale per sottrarsi all'esecuzione della pena». Per questo nulla si potrebbe imputare al dottor Monterisi e ai giudici d'Appello l'avvocato ha chiesto l'assoluzione del suo assistito o, in subordine, la non menzione della condanna nel certificato penale.
  • Carcere di Trani
Altri contenuti a tema
1 Otto detenuti di Trani in cammino verso il Giubileo a San Pietro Otto detenuti di Trani in cammino verso il Giubileo a San Pietro Accompagnati da familiari, volontari e don Raffaele Sarno, parteciperanno alla celebrazione con Papa Leone XIV
38 Un Guardaroba per la Dignità: la solidarietà apre le porte del Carcere Femminile di Trani Un Guardaroba per la Dignità: la solidarietà apre le porte del Carcere Femminile di Trani Dal racconto social del cappellano don Raffaele Sarno, la cronaca di un'iniziativa nata dalla collaborazione tra istituzioni e volontariato
Il Penitenziario di Trani al centro di un piano di riqualificazione da 3,8 milioni di euro Il Penitenziario di Trani al centro di un piano di riqualificazione da 3,8 milioni di euro L'intervento sul carcere di Trani, gestito da Invitalia, mira a contrastare il sovraffollamento e recuperare nuovi posti detentivi
Musica, solidarietà e inclusione: evento speciale nella Casa Circondariale Femminile di Trani Musica, solidarietà e inclusione: evento speciale nella Casa Circondariale Femminile di Trani Lions Club "Ordinamenta Maris", Amici per la Vita e Associazione Musicale Federiciana insieme per regalare alle detenute un momento di bellezza e vicinanza con le loro famiglie
Quando il Castello di Trani era un carcere: avviata la campagna di raccolta di fotografie e documenti Quando il Castello di Trani era un carcere: avviata la campagna di raccolta di fotografie e documenti È possibile inviare il materiale via mail
Aggressione nel carcere di Trani, Psicologi di Puglia: "Servono interventi sistemici" Aggressione nel carcere di Trani, Psicologi di Puglia: "Servono interventi sistemici" Il presidente dell’Ordine, Giuseppe Vinci: “Occorrono sportelli di ascolto psicologico strutturati e programmi di prevenzione del trauma”
Tenta di strangolare un agente della Polizia Penitenziaria: tragedia sfiorata nel carcere di Trani Tenta di strangolare un agente della Polizia Penitenziaria: tragedia sfiorata nel carcere di Trani Il detenuto fratellastro dell'ex calciatore Cassano. Il Sappe: «Le carceri non siano una discarica sociale»
Nuovi agenti a Trani grazie al 184° Corso Allievi della Polizia Penitenziaria Nuovi agenti a Trani grazie al 184° Corso Allievi della Polizia Penitenziaria Alla Casa di Reclusione di Trani verranno assegnati 3 nuovi agenti.
© 2001-2025 TraniViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica telematica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
TraniViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.