Cronaca
Dolore sommesso e silenzioso per il funerale di Diego Resta
Picchetti d'onore e molti esponenti dell'arma a porgere il loro ultimo saluto
Trani - sabato 12 aprile 2014
23.37
«Davanti fatti improvvisi e inspiegabili come questo, solo un silenzio fatto di lacrime e fede può risollevare». Con queste parole è iniziata l'omelia del sacerdote che ha presieduto la celebrazione per i funerali della prematura scomparsa di Diego Resta, il giovane carabiniere, nativo tranese, morto per un fatale incidente stradale in bici a Villasanta, provincia di Monza, dove prestava servizio. Una chiesa gremita in ogni angolo di gente. L'esequie sono state accolte con rigoroso protocollo militare.
Giovani di ogni età, molti amici, forze dell'ordine, alcuni personaggi del mondo della politica, tutti venuti per portare il loro ultimo saluto ad un giovane la cui morte ha colpito nel profondo la cittadinanza. Sul finire della celebrazione anche il sindaco Riserbato ha posto le sue condoglianze alla famiglia del giovane. Molti i curiosi anche fuori la Chiesa, evidentemente coi visi rigoli di lacrime.
«Vivere 100 anni o 28 che importanza ha? Dio non ci toglie la vita ma ci dona l'eternità. Egli non sottrae la vita ma la trasforma». Il sacerdote ha proseguito con queste parole ricche di speranza per cercare di risollevare il pianto sommesso della madre di Diego. L'arma dei carabinieri è stata presente con un picchetto d'onore sia all'interno della chiesa che fuori, dove la gente ha salutato per l'ultima volta Diego con un caloroso applauso. Non sono mancati molti ufficiali dell'esercito e della polizia, anziani di servizio tutti con volti commossi e pensierosi, tutti immedesimati col dolore dei genitori.
La celebrazione si è conclusa con la preghiera dei carabinieri la quale ha commosso la maggior parte dei presenti e ha preceduto il momento rituale dell'ultima benedizione. Una morte che ha colpito nel profondo tutta la cittadinanza tranese: la perdita di un giovane che viveva di sogni e passioni come ben pochi.
Giovani di ogni età, molti amici, forze dell'ordine, alcuni personaggi del mondo della politica, tutti venuti per portare il loro ultimo saluto ad un giovane la cui morte ha colpito nel profondo la cittadinanza. Sul finire della celebrazione anche il sindaco Riserbato ha posto le sue condoglianze alla famiglia del giovane. Molti i curiosi anche fuori la Chiesa, evidentemente coi visi rigoli di lacrime.
«Vivere 100 anni o 28 che importanza ha? Dio non ci toglie la vita ma ci dona l'eternità. Egli non sottrae la vita ma la trasforma». Il sacerdote ha proseguito con queste parole ricche di speranza per cercare di risollevare il pianto sommesso della madre di Diego. L'arma dei carabinieri è stata presente con un picchetto d'onore sia all'interno della chiesa che fuori, dove la gente ha salutato per l'ultima volta Diego con un caloroso applauso. Non sono mancati molti ufficiali dell'esercito e della polizia, anziani di servizio tutti con volti commossi e pensierosi, tutti immedesimati col dolore dei genitori.
La celebrazione si è conclusa con la preghiera dei carabinieri la quale ha commosso la maggior parte dei presenti e ha preceduto il momento rituale dell'ultima benedizione. Una morte che ha colpito nel profondo tutta la cittadinanza tranese: la perdita di un giovane che viveva di sogni e passioni come ben pochi.