
Politica
Elezioni 2012, venti di tramontana su Sinistra e Libertà
Mazzilli ne chiede il commissariamento: «Gestione allucinante». Su Operamolla: è la migliore candidatura per il centrosinistra
Trani - mercoledì 20 luglio 2011
Antonio Mazzilli, già coordinatore cittadino di Sinistra e Libertà ha ufficializzato di aver chiesto il commissarimento della sezione di Trani. Mazzilli ha formalizzato la richiesta al segretario provinciale «non per contrarietà alla candidatura a sindaco di Ugo Operamolla che, anzi, ritengo la migliore per un centrosinistra unito, con o senza primarie. Ho sempre avuto questa posizione su Operamolla e per questo motivo ho ricevuto vari attacchi all'interno del partito, anche da chi oggi fa parte del direttivo. Queste persone, in barba a quanto sostenuto fino ad oggi, adesso comunicano un paradossale ribaltamento di posizione a testimonianza del pessimo modo di gestire Sinistra e Libertà».
La richiesta di commissariamento da parte di Mazzilli ha ben altre motivazioni: «Ho preso questa decisione - spiega - per il modo, allucinante, in cui Sinistra e Libertà viene gestita nella nostra città». Mazzilli spiega: «Abbiamo celebrato un congresso-farsa in cui alcuni iscritti non sono stati nemmeno invitati. Le posizioni all'interno del partito cambiano dalla sera alla mattina senza che s'intraveda una vera strategia di fondo. Alcuni compagni vengono totalmente ignorati ed esclusi da tutto e non si sa con quale diritto. Abbiamo assistito ad iniziative-flop, preparate male e gestite peggio, che ci fanno fare brutta figura anche all'esterno. Tante persone, che per Sel s'erano spese con energia e passione, sono state costrette a ritirarsi o ad iscriversi in circoli di altre città per l'impossibilità di lavorare bene in questo contesto. Sono stati totalmente perduti rapporti con altri gruppi e qssociazioni che, in passato, ci avevano portato consenso, risultati e anche voti. In sostanza, la linea politica adottata tutto sembra meno che quella del partito di Nichi Vendola, Claudio Fava, Gennaro Migliore e Fabio Mussi, nella quale io continuo a riconoscermi».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la gestione della vicenda delle prossime elezioni (primarie e candidature in primis). «Il percorso di avvicinamento alle elezioni - dice Mazzilli - è stato portato avanti in un modo incoerente, inefficace. Stiamo facendo la figura di chi non crede neanche in quello che fa. Potevamo prendere fin dall'inizio una posizione che, ad un occhio attento, appariva come l'unica possibile, ed oggi ne saremmo stati capofila. Avremmo potuto costruire un percorso unitario nel modo più giusto, evitando forse l'attuale terremoto in coalizione».
Per Mazzilli, il commissariamento di Sel a Trani è l'unica soluzione possibile. «E' per senso di responsabilità nei confronti del mio partito che ho fatto appello alla dirigenza provinciale perché si renda conto che è giunta l'ora di azionare lo scambio e di cambiare binario e conducente prima che sia troppo tardi. Avrei potuto fare come molti fanno al giorno d'oggi, salutare la compagnia e cambiare partito. A livello personale, mi sarebbe convenuto. Ma io intendo la politica in un altro modo. La mia storia lo dimostra. Per questo nel 2007 scelsi di fondare Sinistra democratica, nella quale confluirono quei settori dei Ds nei quali mi ero sempre riconosciuto. Per questo l'anno dopo rimasi lì, nonostante l'uscita dal Parlamento spingesse molti a considerare la sinistra come una storia chiusa. Per questo oggi, dopo aver lasciato che altre persone prendessero la segreteria, faccio coerentemente all'interno di Sel la mia battaglia politica, perché a me interessa il bene di Sel, del partito in cui mi sono sempre riconosciuto anche quando ci credevano in pochi».
La richiesta di commissariamento da parte di Mazzilli ha ben altre motivazioni: «Ho preso questa decisione - spiega - per il modo, allucinante, in cui Sinistra e Libertà viene gestita nella nostra città». Mazzilli spiega: «Abbiamo celebrato un congresso-farsa in cui alcuni iscritti non sono stati nemmeno invitati. Le posizioni all'interno del partito cambiano dalla sera alla mattina senza che s'intraveda una vera strategia di fondo. Alcuni compagni vengono totalmente ignorati ed esclusi da tutto e non si sa con quale diritto. Abbiamo assistito ad iniziative-flop, preparate male e gestite peggio, che ci fanno fare brutta figura anche all'esterno. Tante persone, che per Sel s'erano spese con energia e passione, sono state costrette a ritirarsi o ad iscriversi in circoli di altre città per l'impossibilità di lavorare bene in questo contesto. Sono stati totalmente perduti rapporti con altri gruppi e qssociazioni che, in passato, ci avevano portato consenso, risultati e anche voti. In sostanza, la linea politica adottata tutto sembra meno che quella del partito di Nichi Vendola, Claudio Fava, Gennaro Migliore e Fabio Mussi, nella quale io continuo a riconoscermi».
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la gestione della vicenda delle prossime elezioni (primarie e candidature in primis). «Il percorso di avvicinamento alle elezioni - dice Mazzilli - è stato portato avanti in un modo incoerente, inefficace. Stiamo facendo la figura di chi non crede neanche in quello che fa. Potevamo prendere fin dall'inizio una posizione che, ad un occhio attento, appariva come l'unica possibile, ed oggi ne saremmo stati capofila. Avremmo potuto costruire un percorso unitario nel modo più giusto, evitando forse l'attuale terremoto in coalizione».
Per Mazzilli, il commissariamento di Sel a Trani è l'unica soluzione possibile. «E' per senso di responsabilità nei confronti del mio partito che ho fatto appello alla dirigenza provinciale perché si renda conto che è giunta l'ora di azionare lo scambio e di cambiare binario e conducente prima che sia troppo tardi. Avrei potuto fare come molti fanno al giorno d'oggi, salutare la compagnia e cambiare partito. A livello personale, mi sarebbe convenuto. Ma io intendo la politica in un altro modo. La mia storia lo dimostra. Per questo nel 2007 scelsi di fondare Sinistra democratica, nella quale confluirono quei settori dei Ds nei quali mi ero sempre riconosciuto. Per questo l'anno dopo rimasi lì, nonostante l'uscita dal Parlamento spingesse molti a considerare la sinistra come una storia chiusa. Per questo oggi, dopo aver lasciato che altre persone prendessero la segreteria, faccio coerentemente all'interno di Sel la mia battaglia politica, perché a me interessa il bene di Sel, del partito in cui mi sono sempre riconosciuto anche quando ci credevano in pochi».
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