Politica
Eliminazione del passaggio a livello di via Corato, De Noia: «Basta ostruzionismi»
«Il Comune è pronto, gli altri Enti no»
Trani - lunedì 29 novembre 2010
«Dobbiamo forse occupare i binari ferroviari, impedendo ai treni di transitare regolarmente, per ottenere la realizzazione del sottopasso?». Questa è la domanda provocatoria che pone il consigliere comunale Francesco de Noia che non intravede all'orizzonte nessuna volontà di porre termine ad una delle problematiche più angustianti della nostra città e che penalizza gravemente gli abitanti del quartiere Stadio.
«A differenza dell'amministrazione comunale che ha la ferma volontà di realizzare l'opera - spiega De Noia - gli enti a cui compete il rilascio degli ulteriori permessi e delle autorizzazioni necessarie per consentire l'esecuzione dei lavori del sottopasso che collegherebbe via De Robertis con via Sant'Annibale Maria di Francia, continuano a voler misurare la nostra incredibile pazienza con il loro irritante ostruzionismo. Come è notoriamente risaputo, nella situazione attuale, gli abitanti del quartiere stadio sono costretti, quotidianamente, a tollerare continui ed insopportabili disagi, e che oramai hanno raggiunto la soglia dell'inaccettabilità, atteso, altresì, il continuo prolungarsi della definizione della questione e conseguente risoluzione della problematica. Non è più ammissibile subire supinamente questo stato di cose».
L'altro giorno, per l'ennesima volta, il passaggio livello è stato chiuso per diverse decine di minuti senza che transitasse alcun treno. La gente naturalmente stanca e giustamente irritata è stata costretta ad attraversare i binari con le sbarre abbassate mettendo a repentaglio la propria incolumità. «La pazienza - tuona De Noia - sta per finire. Siamo Stanchi. Vogliamo, e lo chiediamo con forza, che si definisca in fretta tale questione. Non è possibile bloccare l'esecuzione di un'opera, che avrebbe ripercussioni incredibilmente positive sul territorio tranese, a causa di un obsoleto ed antiestetico muro di cinta. Speriamo di non essere costretti, obtorto collo, ad attuare proteste clamorose che noi aborriamo ma che a questo punto, forse, restano l'ultima forma di reazione ad una inerzia irritante, deprecabile e dannosa dei bisogni dei cittadini. Attendiamo risposte celeri, certe e soprattutto risolutrici della problematica che da anni angustia il quartiere».
«A differenza dell'amministrazione comunale che ha la ferma volontà di realizzare l'opera - spiega De Noia - gli enti a cui compete il rilascio degli ulteriori permessi e delle autorizzazioni necessarie per consentire l'esecuzione dei lavori del sottopasso che collegherebbe via De Robertis con via Sant'Annibale Maria di Francia, continuano a voler misurare la nostra incredibile pazienza con il loro irritante ostruzionismo. Come è notoriamente risaputo, nella situazione attuale, gli abitanti del quartiere stadio sono costretti, quotidianamente, a tollerare continui ed insopportabili disagi, e che oramai hanno raggiunto la soglia dell'inaccettabilità, atteso, altresì, il continuo prolungarsi della definizione della questione e conseguente risoluzione della problematica. Non è più ammissibile subire supinamente questo stato di cose».
L'altro giorno, per l'ennesima volta, il passaggio livello è stato chiuso per diverse decine di minuti senza che transitasse alcun treno. La gente naturalmente stanca e giustamente irritata è stata costretta ad attraversare i binari con le sbarre abbassate mettendo a repentaglio la propria incolumità. «La pazienza - tuona De Noia - sta per finire. Siamo Stanchi. Vogliamo, e lo chiediamo con forza, che si definisca in fretta tale questione. Non è possibile bloccare l'esecuzione di un'opera, che avrebbe ripercussioni incredibilmente positive sul territorio tranese, a causa di un obsoleto ed antiestetico muro di cinta. Speriamo di non essere costretti, obtorto collo, ad attuare proteste clamorose che noi aborriamo ma che a questo punto, forse, restano l'ultima forma di reazione ad una inerzia irritante, deprecabile e dannosa dei bisogni dei cittadini. Attendiamo risposte celeri, certe e soprattutto risolutrici della problematica che da anni angustia il quartiere».
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