Politica
Forza Trani in procura: esposto sul ristorante a Sant’Antuono
Si fonda sulle anomalie della concessione demaniale rilasciata
Trani - lunedì 22 marzo 2010
Forza Trani torna alla carica sulla concessione demaniale marittima rilasciata per la realizzazione di un ristorante nella chiesa di Sant'Antuono. A distanza di un anno dall'ultima segnalazione alle autorità competenti, Roberto Visibelli si è recato in procura ed ha presentato esposto denuncia, interessando del caso anche la Corte dei Conti.
L'esposto di Forza Trani è stato corredato da una corposa documentazione che ripercorre le tappe dell'intera vicenda. «La presentazione dell'esposto – dice Visibelli – matura in seguito al reiterato silenzio degli organi competenti alle mie note. Il 29 settembre del 2009 ho scritto per l'ennesima volta sia al settore demanio e patrimonio dell'assessorato regionale alla trasparenza e sia al Comune di Trani chiedendo la puntuale verifica di alcuni passaggi poco chiari della vicenda. In particolare, ho chiesto spiegazioni sulla concessione demaniale marittima rilasciata dalla Regione in favore della società che gestisce il ristorante nel fortino, permeata da discrasie ed errori piuttosto evidenti».

Visibelli spiega: «Nella concessione demaniale rilasciata il 15 febbraio del 2007, si fa riferimento ad una preecedente autorizzazione rilasciata il 28 aprile del 2006 dall'agenzia delle dogane. Ebbene, in quella nota, l'agenzia delle dogane aveva chiaramente comunicato alla ditta di ristorazione che l'istanza prodotta per ottenere le autorizzazioni da utilizzare per le opere edilizie non poteva in nessun modo trovare accoglimento. Nonostante i miei solleciti, nessuno da Bari mi hai mai spiegato i motivi di questa svista madornale o se vi fossero ulteriori pronunciamenti dell'agenzia delle dogane».
La Regione per Visibelli è doppiamente in errore: «A nostro avviso, Bari non poteva in nessun modo rilasciare la concessione demaniale alla ditta di ristorazione poiché era ancora in corso di validità quella rilasciata in favore del Comune. In sostanza, il Comune e la ditta del ristorante hanno pagato per la stessa area e per lo stesso periodo anche se ad usufruirne era solo il proprietario del ristorante. Anche in questo caso, nessuno ci ha fornito spiegazioni nonostante più di un intervento».

Infine, Visibelli richiama la questione della variazione di destinazione d'uso del sito. «Nel maggio del 2009, quando ero assessore comunale, avevo chiesto notizie e visura della variante di destinazione d'uso dell'immobile concessa dal Comune alla società di ristorazione. I miei dubbi avevano trovato conforto nelle denunce dell'Arcivescovo di Trani che aveva richiamato in alcuni interventi pubblici la violazione dell'articolo 812 del codice civile, in quanto il ristorante era stato allocato in un luogo tuttora consacrato. Anche in questo caso, nessuno ha mai voluto chiarire le dinamiche amministrative, ragion per cui abbiamo deciso di proporre esposto denuncia in procura ed alla Corte dei Conti, sperando che qualcuno riesca a trovare il tempo per indagare anche sui problemi locali. Stavolta di mezzo non c'è Berlusconi e sotto la procura non c'è l'attendamento dei giornalisti. Forza Trani, però, testimonia sommessamente la necessità che si approfondiscano anche questi argomenti oltre alla intercettazioni del premier».

L'esposto di Forza Trani è stato corredato da una corposa documentazione che ripercorre le tappe dell'intera vicenda. «La presentazione dell'esposto – dice Visibelli – matura in seguito al reiterato silenzio degli organi competenti alle mie note. Il 29 settembre del 2009 ho scritto per l'ennesima volta sia al settore demanio e patrimonio dell'assessorato regionale alla trasparenza e sia al Comune di Trani chiedendo la puntuale verifica di alcuni passaggi poco chiari della vicenda. In particolare, ho chiesto spiegazioni sulla concessione demaniale marittima rilasciata dalla Regione in favore della società che gestisce il ristorante nel fortino, permeata da discrasie ed errori piuttosto evidenti».

Visibelli spiega: «Nella concessione demaniale rilasciata il 15 febbraio del 2007, si fa riferimento ad una preecedente autorizzazione rilasciata il 28 aprile del 2006 dall'agenzia delle dogane. Ebbene, in quella nota, l'agenzia delle dogane aveva chiaramente comunicato alla ditta di ristorazione che l'istanza prodotta per ottenere le autorizzazioni da utilizzare per le opere edilizie non poteva in nessun modo trovare accoglimento. Nonostante i miei solleciti, nessuno da Bari mi hai mai spiegato i motivi di questa svista madornale o se vi fossero ulteriori pronunciamenti dell'agenzia delle dogane».
La Regione per Visibelli è doppiamente in errore: «A nostro avviso, Bari non poteva in nessun modo rilasciare la concessione demaniale alla ditta di ristorazione poiché era ancora in corso di validità quella rilasciata in favore del Comune. In sostanza, il Comune e la ditta del ristorante hanno pagato per la stessa area e per lo stesso periodo anche se ad usufruirne era solo il proprietario del ristorante. Anche in questo caso, nessuno ci ha fornito spiegazioni nonostante più di un intervento».

Infine, Visibelli richiama la questione della variazione di destinazione d'uso del sito. «Nel maggio del 2009, quando ero assessore comunale, avevo chiesto notizie e visura della variante di destinazione d'uso dell'immobile concessa dal Comune alla società di ristorazione. I miei dubbi avevano trovato conforto nelle denunce dell'Arcivescovo di Trani che aveva richiamato in alcuni interventi pubblici la violazione dell'articolo 812 del codice civile, in quanto il ristorante era stato allocato in un luogo tuttora consacrato. Anche in questo caso, nessuno ha mai voluto chiarire le dinamiche amministrative, ragion per cui abbiamo deciso di proporre esposto denuncia in procura ed alla Corte dei Conti, sperando che qualcuno riesca a trovare il tempo per indagare anche sui problemi locali. Stavolta di mezzo non c'è Berlusconi e sotto la procura non c'è l'attendamento dei giornalisti. Forza Trani, però, testimonia sommessamente la necessità che si approfondiscano anche questi argomenti oltre alla intercettazioni del premier».

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