Scuola e Lavoro

Franzoni Filati, "cronaca di una morte annunciata"

Con la chiusura dello stabilimento 158 lavoratori a casa

«Il 17 settembre presso il ministero delle attività produttive si sono consumate le speranze di 158 lavoratori e delle loro famiglie, di poter credere nel loro futuro e nel loro territorio come sede del proprio progetto di vita. Ulteriormente, con la chiusura dello stabilimento, sancito da un accordo di CIGS, si è allargata la fascia della povertà e della precarietà. Non è stato un momento di cui gioire, bensì foriero di preoccupanti incertezze.
Noi della UILTA convinti di essere un sindacato attento alla difesa dei lavoratori abbiamo strenuamente lottato, affinché questa nefasta condizione non si realizzasse. Purtroppo si sono sconvolte tutte le intese unitarie ed ha vinto il primo round l'azienda, che ha approfittato di chi ha scelto di sottoscrivere un accordo dagli esiti ancora da costruire e tutto indirizzato sugli ammortizzatori sociali.Ma gli ammortizzatori sociali non devono essere definiti successivamente alla definizione del quadro di fattibilità delle idee progettuali di diversificazioni produttiva? Il giorno 17 settembre doveva essere presente l'imprenditore che doveva obbligarsi ad assumere, ma nonc'era.

Coopsette non era presente, vi era solo una lettera di intenti condizionata al rilascio delle licenze commerciali, ed alle deroghe al PRG comunale. Noi non potevamo in assenza di un quadro certo, sottoscrivere la cigs abbiamo fatto un ultimo tentativo di unitarietà sindacale con la richiesta di una penale a favore dei lavoratori nel caso di mancata realizzazione dei progetti. Purtroppo la Femca e la Filtea ci hanno risposto che non erano d'accordo a richiederla. Si sono assunti quindi la grave responsabilità di iniziare un percorso difficile in forma separata. Noi ne prendiamo atto, diciamo a femca e filtea che su questa vicenda non potranno mai più essere realizzati momenti di riflessioni comune. Si sono assunti una gravissima responsabilità.

Sembra che sia passato un secolo da quando la filtea, nella sede del comune di Trani, asserì che questa impresa non era corretta e che aveva giocato in malo modo contro di loro. Benissimo ognuno ha il diritto di cambiare opinioni, ma attenzione non pretenda mai più di far affidamento su di noi.Le nostre strade si sono divise, i lavoratori giudicheranno.Noi siamo stanchi della ondicità. Che dire poi del fronte Istituzionale? A partire dal Ministero delle attività produttive e dello sviluppo, ci inquieta ascoltare l'On.Borghini dire che il Governo non si assume alcuna responsabilità. Altresì la Regione che pur sapendo che non ha possibilità alcuna di concedere licenze commerciali, si lancia in dichiarazioni possibiliste?, E infine l'amministrazione comunale di Trani che con disinvoltura passa dalla dichiarazione di impossibilità di allocazione di attività commerciale nell'area dello stabilimento, a quella di sostenere la possibilità di diversificarla?

Ma signori quale gioco state facendo? ci fate capire le regole di questo giuoco? Noi vorremmo ad ogni costo risolvere il problema occupazionale, ma vi rendete conto che allocare attività diverse senza conseguire garanzie significa non essere all'altezza del compito che i cittadini vi hanno dato con il voto?Noi vi chiediamo di essere chiari di non bizantinare. I lavoratori e noi non abbiamo l‘anello al naso. Noi denunceremo qualsiasi comportamento non in linea con l'etica politica, che vi dovrebbe contraddistinguere. Amministrare è una cosa seria molto seria, fate in modo che non sia un teatrino fatto di farse e di tragicommedie. Dal canto nostro approfondiremo ogni dettaglio di questa vicenda, sia sulle operazioni di ingegneria societaria che sul fronte della conversione del programma 488. Saremo vigili e se riscontreremo dalle nostre opportune analisi che si converte il programma utilizzando criteri non previsti, diciamo al governo che sarà nostra cura avvisare di questa la Comunità Europea. Il giorno 25 vi sarà un'importante Consiglio Comunale della Città di Trani. Il conseguimento di tale appuntamento è stato fortemente voluto da noi :Ci aspettiamo che in questa sede si faccia chiarezza e soprattutto vi sia individuato un chiaro ruolo distinto, dal Consiglio Comunale, del governo della Città. L'amministrazione deve cogliere questo momento per esprimersi prima sulla perdita di uno stabilimento produttivo che portava oltre all'occupazione, anche ricchezza e secondo senza dover illudere alcuno, esprimersi ufficialmente sulle auspicabili iniziative commerciali.

Quindi che si rifugga da ogni opportunismo e camaleontismo. Non è di speranza che ha bisogno Trani, ma di certezze. Illudere appartiene agli illusionisti, per favore lasciatelo fare a chi lo fa per mestiere e per divertimento. Questa vicenda è cosa seria, non è teatro facciamo quindi appello all'intero Consiglio Comunale perché non cada nell'illusione.»
Luigi Mesaroli
Segretario Regionale UILTA
  • Ex filatura Franzoni
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