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Politica
Governo in crisi, Fratelli d'Italia: «L'amministrazione è ai titoli di coda»
Tomasicchio e Lima presentano esposto in Procura e ricorso al Tar
Trani - venerdì 7 aprile 2017
11.30
Dopo il Consiglio comunale di fuoco del 31 marzo e l'approvazione, avvenuta soltanto il 3 aprile, del piano del servizio di igiene urbana (con le tariffe Tari), i consiglieri di Fratelli d'Italia, Raimondo Lima e Tomasicchio passano all'attacco. E, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa nella sede del partito in corso Imbriani 154, alla presenza del segretario Gino Simone, hanno ribadito che i provvedimenti approvati sono illegittimi.
«Siamo ai titoli di coda dell'amministrazione Bottaro nata solo due anni fa», ha detto il capogruppo Raimondo Lima. «E' chiaro che Bottaro non ha più i numeri per amministrare la città, deve prenderne atto e andare a casa. Altre soluzioni possono essere l'allargamento della maggioranza o che gli stessi dissidenti, non so con quale coraggio, vadano a votarsi il bilancio previsionale considerato che il Pef ne sarà parte integrante. L'invito ai consiglieri comunali dissidenti - ha concluso - è ad essere consequenziali, cioè dimettersi».
«Questa è l'amministratore dell'illegittimità permanente, nonostante le nostre reiterate denunce», ha invece tuonato Tomasicchio. «L'ultima porcheria fatta - ha detto - è quella relativa durante l'ultima seduta del Consiglio comunale. Avevano l'obbligo di approvare gli atti propedeutici al bilancio di previsione entro il 31 marzo, non lo hanno fatto. Hanno provato ad approvare il Pef, ma sono andati al di sotto del numero legale. In seconda convocazione, nel tentativo di salvare il salvabile, hanno recuperato - ha ricostruito - un provvedimento già chiuso e votato negativamente, cioè il Pef. Hanno detto che era possibile riaprire la discussione dopo la votazione (il che è assolutamente contro legge) e hanno votato. Abbiamo anche spiegato che l'articolo 43 del loro regolamento comunale vieta di andare con 13 persone quando si votano provvedimenti in materia di tariffe o di istituzioni tributi, occorrono almeno 17 presenze. Ma loro se li sono approvati ugualmente, peròfuori termine e senza aver approvato il bilancio di previsione».
Tomasicchio ha annunciato che «come partito, presenteremo ricorso al Tar non appena la delibera sarà pubblicata». Invece, «a titolo personale sono già andato dal procuratore della Repubblica a cui questa mattina presenterò un esposto, che invierò anche alla Procura generale presso la Corte d'Appello di Bari». «Le violazioni - ha concluso l'ex candidato sindaco del centrodestra - sono talmente tante che non si può più continuare ad assistere a queste forme di arroganza, sintomo di debolezza».
«Siamo ai titoli di coda dell'amministrazione Bottaro nata solo due anni fa», ha detto il capogruppo Raimondo Lima. «E' chiaro che Bottaro non ha più i numeri per amministrare la città, deve prenderne atto e andare a casa. Altre soluzioni possono essere l'allargamento della maggioranza o che gli stessi dissidenti, non so con quale coraggio, vadano a votarsi il bilancio previsionale considerato che il Pef ne sarà parte integrante. L'invito ai consiglieri comunali dissidenti - ha concluso - è ad essere consequenziali, cioè dimettersi».
«Questa è l'amministratore dell'illegittimità permanente, nonostante le nostre reiterate denunce», ha invece tuonato Tomasicchio. «L'ultima porcheria fatta - ha detto - è quella relativa durante l'ultima seduta del Consiglio comunale. Avevano l'obbligo di approvare gli atti propedeutici al bilancio di previsione entro il 31 marzo, non lo hanno fatto. Hanno provato ad approvare il Pef, ma sono andati al di sotto del numero legale. In seconda convocazione, nel tentativo di salvare il salvabile, hanno recuperato - ha ricostruito - un provvedimento già chiuso e votato negativamente, cioè il Pef. Hanno detto che era possibile riaprire la discussione dopo la votazione (il che è assolutamente contro legge) e hanno votato. Abbiamo anche spiegato che l'articolo 43 del loro regolamento comunale vieta di andare con 13 persone quando si votano provvedimenti in materia di tariffe o di istituzioni tributi, occorrono almeno 17 presenze. Ma loro se li sono approvati ugualmente, peròfuori termine e senza aver approvato il bilancio di previsione».
Tomasicchio ha annunciato che «come partito, presenteremo ricorso al Tar non appena la delibera sarà pubblicata». Invece, «a titolo personale sono già andato dal procuratore della Repubblica a cui questa mattina presenterò un esposto, che invierò anche alla Procura generale presso la Corte d'Appello di Bari». «Le violazioni - ha concluso l'ex candidato sindaco del centrodestra - sono talmente tante che non si può più continuare ad assistere a queste forme di arroganza, sintomo di debolezza».

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