Politica
Il comizio di Nichi Vendola fa arrabbiare il PdL
SeL: «Un’ora di grande politica». La replica: «Fabbrica di chiacchiere»
Trani - martedì 23 marzo 2010
Il comizio tenuto a Trani domenica scorsa da Nichi Vendola (candidato alla presidenza della Regione Puglia) ha fatto arrabbiare e parecchio il Popolo della Libertà di Trani. Durante l'ora abbondante di arringa dal palco, Vendola ha chiamato in causa più di una volta il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini.
Sinistra e Libertà ha commentato con molta enfasi il discorso di Vendola: «Piazza della Repubblica – hanno scritto i militanti di SeL - era piena come da tempo non si ricordava. Nichi ha fatto un'ora di politica vera, con le tante cose fatte ricordate, con i tanti successi citati, con le tante sfide verso il futuro lanciate. Ha mostrato cos'è la politica buona, quella fatta per la gente e con la gente, la politica della partecipazione, del rispetto, degli impegni da portare avanti con coerenza, senza fermarsi di fronte ai potentati economici, ai ricatti, ai piccoli interessi».
Di diverso tenore le considerazioni di Beppe Corrado e Franco Capone, rappresentanti del PdL tranese: «Fabbricare utopie, mostrare paesaggi onirici, solleticare la pancia degli elettori con finta poesia e con locuzioni verbali ridondanti – scrivono - poteva andar bene ai tempi della Repubblica di Peter Pan. Oggi i cittadini ci chiedono fatti concreti ed una azione di governo riconoscibile, con il fiato lungo e senza gli affanni cui il centrosinistra ci costringe avendo governato male, spendendo moltissimo e realizzando il nulla. Vendola è un campione in campagna elettorale che si trasforma in ingenuo principe quando governa. Non si accorge degli squali che gli girano attorno, dissanguando le casse regionali e tartassando i cittadini di tributi riparatori. Prefigura chimere come mulini a vento perché il suo schema identitario funziona solo quando può buttare giù qualcosa e soprattutto quando questo qualcosa non c'è».

Corrado e Capone difendono il sindaco, preso di mira nel discorso del candidato presidente: «Vendola – scrive il PdL tranese - viene sulla piazza di Trani a spaventare i cittadini con centrali che non esistono, con inceneritori che non ci sono, con piattaforme che non si vedono, con reparti ospedalieri inesistenti. Insomma con il nulla allo stato puro, contro il quale scaglia veemente la sua affascinante retorica. Perché il governatore del nulla può funzionare solo contro il nulla. Non può fare il bilancio della azione del suo governo, perché altrimenti sarebbe evidente a tutti il suo fallimento. Nel campo della sanità così come in quello dei rifiuti. Si è lamentato sulla piazza di Trani per la mancata presenza del primo cittadino all'inaugurazione del reparto di ostetricia e ginecologia. Ma come poteva il sindaco avallare con la sua presenza una mascherata di questa portata? Un cartello all'entrata che indica ostetricia e la totale ed evidente mancanza di una sala parto. Un vero insulto al buon senso. Come poteva un medico, un sindaco dare una risposta alla domanda che proviene da Trani: hanno inaugurato ostetricia potremo far nascere a Trani i nostri figli? Vendola nel delirio del suo sogno tenta sempre di farci volare verso l'isola che non c'è. Ma noi siamo gente con i piedi attaccati per terra, alla nostra terra. Lo hanno dimostrato quei giovani tranesi che in modo composto, hanno protestato di fronte al presidente nella mattinata dell'inaugurazione. I nostri giovani ci chiedono reddito minimo e lavoro, prospettive per una Regione che è ormai diventata una grande piattaforma mediatica senza una visione strategica ed economica convincente».

Nella nota del PdL c'è anche una stoccata per Carlo Laurora (Udc): «Cinque anni sono passati invano. Quando non si producono effetti concreti nel proprio territorio la propria azione di governo è fallimentare. Lo capiscano con serietà anche coloro i quali, oggi in campagna elettorale, lanciano proclami contro l'Amministrazione Tarantini, per ottenere un pugno di voti con l'inganno. Appaiono come il coltello nel piatto che nel tagliare stride facendo solo accapponare la pelle. Anch'essi, pur in formazioni diverse, possono annoverarsi tra i fabbricanti di chiacchiere. Alimentano solo indifferenza ed astensionismo, stimolano solo odio distruttivo verso coloro i quali giorno per giorno realizzano concretamente una politica del fare che ormai ha i connotati chiari di una strategia ottimale per lo sviluppo socio economico di Trani. Oggi si decidono le sorti della Regione Puglia e non quelle del Comune di Trani o del Governo. Chi rende torbide le acque agli elettori ha un solo scopo: nascondere l'inconsistenza del suo essere stato consigliere regionale in un caso, o governatore nell'altro. Entrambi hanno fallito ed i tranesi lo han capito. Ma noi non faremo un 3 x 6 con questa filastrocca».
Sinistra e Libertà ha commentato con molta enfasi il discorso di Vendola: «Piazza della Repubblica – hanno scritto i militanti di SeL - era piena come da tempo non si ricordava. Nichi ha fatto un'ora di politica vera, con le tante cose fatte ricordate, con i tanti successi citati, con le tante sfide verso il futuro lanciate. Ha mostrato cos'è la politica buona, quella fatta per la gente e con la gente, la politica della partecipazione, del rispetto, degli impegni da portare avanti con coerenza, senza fermarsi di fronte ai potentati economici, ai ricatti, ai piccoli interessi».
Di diverso tenore le considerazioni di Beppe Corrado e Franco Capone, rappresentanti del PdL tranese: «Fabbricare utopie, mostrare paesaggi onirici, solleticare la pancia degli elettori con finta poesia e con locuzioni verbali ridondanti – scrivono - poteva andar bene ai tempi della Repubblica di Peter Pan. Oggi i cittadini ci chiedono fatti concreti ed una azione di governo riconoscibile, con il fiato lungo e senza gli affanni cui il centrosinistra ci costringe avendo governato male, spendendo moltissimo e realizzando il nulla. Vendola è un campione in campagna elettorale che si trasforma in ingenuo principe quando governa. Non si accorge degli squali che gli girano attorno, dissanguando le casse regionali e tartassando i cittadini di tributi riparatori. Prefigura chimere come mulini a vento perché il suo schema identitario funziona solo quando può buttare giù qualcosa e soprattutto quando questo qualcosa non c'è».

Corrado e Capone difendono il sindaco, preso di mira nel discorso del candidato presidente: «Vendola – scrive il PdL tranese - viene sulla piazza di Trani a spaventare i cittadini con centrali che non esistono, con inceneritori che non ci sono, con piattaforme che non si vedono, con reparti ospedalieri inesistenti. Insomma con il nulla allo stato puro, contro il quale scaglia veemente la sua affascinante retorica. Perché il governatore del nulla può funzionare solo contro il nulla. Non può fare il bilancio della azione del suo governo, perché altrimenti sarebbe evidente a tutti il suo fallimento. Nel campo della sanità così come in quello dei rifiuti. Si è lamentato sulla piazza di Trani per la mancata presenza del primo cittadino all'inaugurazione del reparto di ostetricia e ginecologia. Ma come poteva il sindaco avallare con la sua presenza una mascherata di questa portata? Un cartello all'entrata che indica ostetricia e la totale ed evidente mancanza di una sala parto. Un vero insulto al buon senso. Come poteva un medico, un sindaco dare una risposta alla domanda che proviene da Trani: hanno inaugurato ostetricia potremo far nascere a Trani i nostri figli? Vendola nel delirio del suo sogno tenta sempre di farci volare verso l'isola che non c'è. Ma noi siamo gente con i piedi attaccati per terra, alla nostra terra. Lo hanno dimostrato quei giovani tranesi che in modo composto, hanno protestato di fronte al presidente nella mattinata dell'inaugurazione. I nostri giovani ci chiedono reddito minimo e lavoro, prospettive per una Regione che è ormai diventata una grande piattaforma mediatica senza una visione strategica ed economica convincente».

Nella nota del PdL c'è anche una stoccata per Carlo Laurora (Udc): «Cinque anni sono passati invano. Quando non si producono effetti concreti nel proprio territorio la propria azione di governo è fallimentare. Lo capiscano con serietà anche coloro i quali, oggi in campagna elettorale, lanciano proclami contro l'Amministrazione Tarantini, per ottenere un pugno di voti con l'inganno. Appaiono come il coltello nel piatto che nel tagliare stride facendo solo accapponare la pelle. Anch'essi, pur in formazioni diverse, possono annoverarsi tra i fabbricanti di chiacchiere. Alimentano solo indifferenza ed astensionismo, stimolano solo odio distruttivo verso coloro i quali giorno per giorno realizzano concretamente una politica del fare che ormai ha i connotati chiari di una strategia ottimale per lo sviluppo socio economico di Trani. Oggi si decidono le sorti della Regione Puglia e non quelle del Comune di Trani o del Governo. Chi rende torbide le acque agli elettori ha un solo scopo: nascondere l'inconsistenza del suo essere stato consigliere regionale in un caso, o governatore nell'altro. Entrambi hanno fallito ed i tranesi lo han capito. Ma noi non faremo un 3 x 6 con questa filastrocca».
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