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Il Covid mette in crisi il wedding, in Puglia nasce un distretto salva settore

In Puglia nel 2020 avrebbero dovuto celebrarsi 18.836 matrimoni, ma l’85% degli eventi è stato rinviato o annullato

In Puglia nel 2020 avrebbero dovuto celebrarsi 18.836 matrimoni, ma l'85% degli eventi è stato rinviato o annullato, con un crollo del fatturato passato da un miliardo di euro potenzialmente stimato ai 93.000 euro reali. E tutto questo rischia di avere ripercussioni pure per gli anni successivi. Il Consiglio regionale prova a a fare la sua parte e ieri, 23 marzo, ha approvato all'unanimità una mozione proposta dalla consigliere Antonella Laricchia (M5S) con la quale si Impegna il presidente e la Giunta a sostenere il comparto delle cerimonie e a sostenere di intesa con gli altri attori locali, l'istituzione di un Distretto regionale del Wedding .

«Questo per unire le imprese del territorio – ha detto Laricchia – e per puntare alla valorizzazione delle nostre identità e strutturare sempre meglio il comparto che comprende moltissime imprese diversificate tra loro».

Quello del wedding è uno dei comparti senza dubbio tra quelli più colpiti dalla crisi e tra le difficoltà c'è anche quella di non essere riconoscibile in un unico codice ATECO: ci sono infatti i fiorai, i fotografi, i musicisti, gli addetti alla ristorazione, l'abbigliamento da da cerimonia. «Istituire un distretto serve a riunire tutti i professionisti del settore: 82 codici ATECO legati al wedding, tante professionalità e tante imprese di qualità con le quali lavorare per costruire un marchio del wedding pugliese. Promuovere l'istituzione del Distretto, per cui mi metterò personalmente al lavoro già da domani, permetterà alla Regione Puglia di avere un interlocutore formale istituzionale di cui portare la voce ai tavoli romani, dove le regioni dovranno dire la loro sul riparto del fondo da 200 milioni previsto dal Decreto Sostegni per aiutare anche le attività che si occupano di matrimoni e commercio. Questo è un risultato importante di tutti gli operatori del settore».

«Bene creare dei distretti e favorire la collaborazione e le reti tra operatori, soprattutto in questo momento di grande difficoltà che tutti i comparti vivono, in maniera evidente quello del wedding duramente colpito dalle misure restrittive previste per fronteggiare l'emergenza sanitaria. Va da sé che la Regione può accompagnare tali processi ma non ha potere di iniziativa giacché, come prevede la L.R. 23/2007, l'iniziativa deve partire dagli operatori economici», spiega dal canto suo Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo economico.

«Saremo ben lieti di riconoscere e accreditare un nuovo distretto per sostenere gli operatori di questo settore e agevolare l'interlocuzione con tutti coloro che ne sono parte integrante. Il distretto può rappresentare uno strumento agevole per programmare il futuro una volta rientrata l'emergenza sanitaria. In questi mesi ho avuto alcuni incontri con i rappresentanti del wedding e conosco bene la situazione del settore per averla ascoltata dalla loro stessa voce. Anche a sostegno della loro condizione, proprio ieri abbiamo inviato alla Conferenza Stato-Regioni una comunicazione rivolta ai ministri Franco e Gelmini contenente alcune nostre integrazioni all'attuale stesura del DL Sostegni».

«Ci sono tutte le premesse affinché la Puglia sia la prima Regione d'Italia che avrà un distretto del wedding che unisce tutte le imprese territoriali del comparto», aggiunge Michele Boccardi, presidente di Assoeventi, l'associazione di Confindustria dei settori Events, Luxury e Wedding. «Abbiamo avuto con tutte le Istituzioni una interlocuzione sempre rispettosa e collaborativa, che si sta dimostrando proficua, a dimostrazione della nostra serietà e credibilità».
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