.jpg)
Scuola e Lavoro
Il Rettore della Normale di Pisa, prof. Luigi Ambrosio: «Anche qui l'ascensore sociale funzionava molto meglio in passato»
La riflessione profonda del nostro concittadino nel discorso di apertura dell'Anno Accademico
Trani - martedì 15 dicembre 2020
10.29
C'è un nostro concittadino, il prof. Luigi Ambrosio, a dirigere dal maggio 2019 la Scuola Normale di Pisa. In quelle classi hanno studiato personaggi del calibro di Enrico Fermi e Carlo Rubbia (premi Nobel alla Fisica), Giosuè Carducci (Nobel alla Letteratura), due presidenti della Repubblica (Giovanni Gronchi e Carlo Azeglio Ciampi), il padre dell'informatica italiana, Alessandro Faedo, e molti altri. E il prof. Ambrosio, da alunno del Liceo Scientifico di Trani negli anni 70-80, ora dirige la più importante Scuola non solo italiana.
Ciò che ci colpisce è come il suo pensiero voli libero anche sulla questione sociale. Che non è poco per un matematico di fama mondiale: nel discorso per l'inizio del nuovo anno accademico, qualche giorno fa, si è soffermato sul "fenomeno crescente della sempre più alta estrazione sociale dei nostri allievi. Nel passato la Normale funzionava molto meglio come ascensore sociale. Dato che il percorso di studi è completamente gratuito e gli allievi ricevono una retta come alla ENS da cui discendiamo, tanti ragazzi e ragazze di famiglie meno abbienti avevano possibilità di fare carriera. Cito per esempio uno dei nostri ex allievi più illustri, ora professore emerito, Adriano Prosperi, che ricorda spesso la propria provenienza da una famiglia contadina: per lui la Normale fu veramente un trampolino per allargare i propri orizzonti e le proprie possibilità".
La Scuola Normale di Pisa fu fondata nel 1810 con un decreto di Napoleone sull'esempio dell'Ècole Normale Supèrieure di Parigi, sin dalle origini è stata una scuola di alta formazione universitaria, che si è sempre distinta nella caratteristica di rendere accessibile ai giovani più meritevoli una formazione e un ambiente di ricerca ai massimi livelli, senza alcuna distinzione di classe o di censo. La Normale oltre ai corsi (che si affiancano a quelli universitari) offre ai propri studenti vitto e alloggio.
Oggi Luigi Ambrosio sottolinea che l'ascensore sociale che in passato ha sempre funzionato, quello che ha sempre permesso al figlio dell'operaio meritevole di poter studiare e diventare dottore, nel corso degli anni si è inceppato.
Luigi Ambrosio lo ha raccontato anche a Repubblica: "Sempre più spesso i normalisti sono figli di genitori laureati, di insegnanti e altri professionisti. In passato non era così". Ovviamente il problema non riguarda solo la Normale ma tutta l'università. Non manca alla Normale anche il divario di genere (gender gap): su 32 iscritti alla classe di Scienze solo 5 sono donne, mentre c'è un maggiore equilibrio in quella di Lettere (17 uomini e 11 donne)".
Ciò che ci colpisce è come il suo pensiero voli libero anche sulla questione sociale. Che non è poco per un matematico di fama mondiale: nel discorso per l'inizio del nuovo anno accademico, qualche giorno fa, si è soffermato sul "fenomeno crescente della sempre più alta estrazione sociale dei nostri allievi. Nel passato la Normale funzionava molto meglio come ascensore sociale. Dato che il percorso di studi è completamente gratuito e gli allievi ricevono una retta come alla ENS da cui discendiamo, tanti ragazzi e ragazze di famiglie meno abbienti avevano possibilità di fare carriera. Cito per esempio uno dei nostri ex allievi più illustri, ora professore emerito, Adriano Prosperi, che ricorda spesso la propria provenienza da una famiglia contadina: per lui la Normale fu veramente un trampolino per allargare i propri orizzonti e le proprie possibilità".
La Scuola Normale di Pisa fu fondata nel 1810 con un decreto di Napoleone sull'esempio dell'Ècole Normale Supèrieure di Parigi, sin dalle origini è stata una scuola di alta formazione universitaria, che si è sempre distinta nella caratteristica di rendere accessibile ai giovani più meritevoli una formazione e un ambiente di ricerca ai massimi livelli, senza alcuna distinzione di classe o di censo. La Normale oltre ai corsi (che si affiancano a quelli universitari) offre ai propri studenti vitto e alloggio.
Oggi Luigi Ambrosio sottolinea che l'ascensore sociale che in passato ha sempre funzionato, quello che ha sempre permesso al figlio dell'operaio meritevole di poter studiare e diventare dottore, nel corso degli anni si è inceppato.
Luigi Ambrosio lo ha raccontato anche a Repubblica: "Sempre più spesso i normalisti sono figli di genitori laureati, di insegnanti e altri professionisti. In passato non era così". Ovviamente il problema non riguarda solo la Normale ma tutta l'università. Non manca alla Normale anche il divario di genere (gender gap): su 32 iscritti alla classe di Scienze solo 5 sono donne, mentre c'è un maggiore equilibrio in quella di Lettere (17 uomini e 11 donne)".
Ricevi aggiornamenti e contenuti da Trani .jpg)
.jpg)
.jpg)

.jpg)
.jpg)



.jpg)