
Eventi e cultura
La fragilità umana nel romanzo di Michela Marzano presentato a Palazzo San Giorgio a Trani
La presentazione è avvenuta questa mattina a cura della giornalista Carola Carulli nell’ambito de “I Dialoghi di Trani”
Trani - sabato 27 settembre 2025
15.30
Si è tenuta stamattina, a Palazzo San Giorgio, la presentazione del libro "Qualcosa che brilla" di Michela Marzano, filosofa e scrittrice. La presentazione si è tenuta nell'ambito de "I dialoghi di Trani", nella splendida cornice di Palazzo San Giorgio, davanti a un pubblico molto giovane: proprio gli adolescenti sono i protagonisti del romanzo.
Il suo ultimo romanzo è stato scritto per soddisfare il forte desiderio di offrire ai giovani una storia che parlasse di loro, e che attraverso di loro parlasse anche agli adulti. L'autrice indaga e cerca di comprendere il divario generazionale fra adulti, siano essi docenti, genitori, parenti o ancora amici, e i giovani, che spesso - soprattutto durante l'adolescenza - non riescono a comunicare in maniera chiara i propri sentimenti, le proprie emozioni e i propri timori. Proprio per questo motivo, purtroppo, accade troppo spesso di sentire notizie tragiche che hanno come protagonisti proprio gli adolescenti.
Michela Marzano cita le statistiche sui suicidi e sui disturbi alimentari tra i giovani e giovanissimi e li prende come spunto per un dibattito aperto e intergenerazionale, Cercando di costruire un ponte fra gli adulti e i giovani, senza giudizi e pregiudizi nei loro confronti. Il romanzo prende le mosse dalle storie raccontate dai ragazzi facenti parte di alcuni gruppi di ascolto di cui lei è stata partecipe; il suo romanzo fa da vivavoce a queste storie: esperienze di vita di ragazzi che spesso non sono stati ascoltati e sono stati abbandonati in preda alle proprie insicurezze. Con questo romanzo, Michela Marzano, ha voluto lanciare un messaggio: ascoltare i giovani e capire i loro bisogni.
Degno di nota è stato anche l'incoraggiamento lanciato dalla giornalista Carola Carulli, un messaggio di speranza e di supporto per le nuove generazioni a non sentirsi mai sbagliati e a non farsi dire mai cosa e chi dover essere, ma ad inseguire la propria identità e a costruire la propria personalità in modo equilibrato e consapevole.
Il suo ultimo romanzo è stato scritto per soddisfare il forte desiderio di offrire ai giovani una storia che parlasse di loro, e che attraverso di loro parlasse anche agli adulti. L'autrice indaga e cerca di comprendere il divario generazionale fra adulti, siano essi docenti, genitori, parenti o ancora amici, e i giovani, che spesso - soprattutto durante l'adolescenza - non riescono a comunicare in maniera chiara i propri sentimenti, le proprie emozioni e i propri timori. Proprio per questo motivo, purtroppo, accade troppo spesso di sentire notizie tragiche che hanno come protagonisti proprio gli adolescenti.
Michela Marzano cita le statistiche sui suicidi e sui disturbi alimentari tra i giovani e giovanissimi e li prende come spunto per un dibattito aperto e intergenerazionale, Cercando di costruire un ponte fra gli adulti e i giovani, senza giudizi e pregiudizi nei loro confronti. Il romanzo prende le mosse dalle storie raccontate dai ragazzi facenti parte di alcuni gruppi di ascolto di cui lei è stata partecipe; il suo romanzo fa da vivavoce a queste storie: esperienze di vita di ragazzi che spesso non sono stati ascoltati e sono stati abbandonati in preda alle proprie insicurezze. Con questo romanzo, Michela Marzano, ha voluto lanciare un messaggio: ascoltare i giovani e capire i loro bisogni.
Degno di nota è stato anche l'incoraggiamento lanciato dalla giornalista Carola Carulli, un messaggio di speranza e di supporto per le nuove generazioni a non sentirsi mai sbagliati e a non farsi dire mai cosa e chi dover essere, ma ad inseguire la propria identità e a costruire la propria personalità in modo equilibrato e consapevole.

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