CASA PINARI
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Vita di città

"La nostra Ottica è differente!" Casa Pinari, tra sostenibilità, accoglienza e design

Un'amicizia con radici lontane, percorsi di studio e professionali simili e l'idea di una attività insieme che sa di nuovo... da tanti punti di vista!

Ottica Casa Pinari: nel nome di questa attività c'è un po' di tutto, da un acronimo che unisce non semplicemente due cognomi in uno, ma due vite, a un'amicizia che viene da lontano , percorsi di studio, formazione, lavoro simili ma mai uguali, un "sarebbe bello" immaginato di un luogo, non semplicemente un negozio, dove il cliente si potesse sentire a casa, nella città dove oltretutto hanno scelto di tornare e investire sé stesse. Ma insieme. A Trani, ecco, a casa.

Due binari paralleli che il cuore non solo negli anni ha mantenuto in costante unione, ma che ha anche ha finito per metter in piedi un progetto che da poco più di un mese è diventato realtà.

Giulia Pizzichillo e Ida Funari sono due giovani optometriste che in anni di esperienza come dipendenti in negozi di ottica, mai lavorando insieme ma confrontandosi nei percorsi professionali a ogni ritorno a Trani, solo poco più di un anno fa, individuato il sogno comune, hanno capito che era il tempo giusto per realizzarlo: e entrando a "Casa Pinari" non c'è dettaglio che non riporti davvero all'atmosfera di una casa, esattamente come avevano desiderato, a partire da quel pattern alle pareti che sa di mediterraneo - con una lieve atmosfera profumata di brezza marina- e tra frutti spalancati e alghe paiono disegnare montature.

Perché intorno a un oggetto come gli occhiali, un presidio medico che a seconda delle situazioni diventa un vezzo, una necessità, un elemento della propria personalità, la visione comune era quella di creare un'atmosfera diversa, non omologata sul classico stile dei negozi di ottica, dalle pareti ricoperte di montature e vetrine trasparenti, ma soprattutto accogliente e rasserenante, nella quale gli occhiali affiorano un po' alla volta come a volerne esaltare tutto il mondo che portano con sé.

Già. Perché la scelta di Ida e Giulia è davvero differente. Niente marchi da copertine patinate o influencer di grido, ma una cura meticolosa nella scelta di collezioni all'insegna della sostenibilità, (irresistibili le montature in legno di betulla multistrato, legni di provenienza europea e da colture ecosostenibili, ( Nina Mûr eyewear), linee ecologiche create da scarti di metallo e altre in acetato stagionato con anime di titanio, una leggerezza che ricorda la levità degli haiku giapponesi, esposti in un angolo con tanto di giardino zen e una piccola fontanella che scorre (Danshari eyewear) .

E Ida e Giulia sembrano raccontare di genesi di opere d'arte: "Quanto più stagiona l'acetato tanto più è flessibile e resistente"; oppure, con l'orgoglio felice di poter proporre una tale nuova concezione di preziosità di materiali: "Questi sono nati dalla lavorazione di semi di ricino (MODO ECO ): e l' azienda pianta un albero per ogni paio di occhiali venduti!". Preziosità che non è necessariamente associata a prezzi costosi, e :"Davvero la nostra scelta cerca di andare incontro a tutte le tasche e a tutte le esigenze; non transigendo mai sulla qualità, e scegliendo aziende leader nell'oftalmica come Zeiss, marca storica nata circa due secoli fa in Germania".

Un'anima "green" autentica e consapevole, perché alle due "amiche da sempre" brillano gli occhi nel mostrare uno a uno modelli che sì, davvero paiono opere d'arte , come nei richiami alle antiche decorazioni de vetro della collezione "antica Venezia" (Liò); ma anche perché tutto all'interno di questa "casa" è all'insegna della sostenibilità , dai mobili di cartone pressato al giardino verticale, un verde invitante anche per i passanti. La living room , un bancone a metà strada tra un tavolo da colazione e una antica madia da erboristeria, con tanti cassetti, disegnata da loro stesse su misura per custodirvi e dare spazio degno e speciale a ogni montatura; e la stanza dei bimbi, concepita da due professioniste che sono anche due giovani mamme, con tanto di libri illustrati e giradischi e soprattutto l'attrattiva di montature vestite di fiaba e magia e dalla tempra indistruttibile, proprio come quella dei supereroi che vi sono impressi. E infine lo studio, con la cassa, e poi, più "medica" ma comunque vestita del calore del tufo a vista tipico dei palazzi di Trani, la stanza delle visite optometriche.

In poco meno di un mese Ida e Giulia hanno anche compreso quanto valore abbia in una città come Trani il fatto di conoscere entrambe tre lingue -"inglese , francese e un po' di tedesco"- avendo già sperimentato il contatto con turisti che hanno avuto bisogno di assistenza o , arrivando dalla stazione , sono stati conquistati dall'appeal di Casa Pinari e da quella insegna a bandiera a forma di occhiali, a mo' di quelle francesi , "un sogno di Ida che prima ancora di progettare il negozio ha immaginato quella montatura sospesa che si muove col vento, accanto all'insegna che alla sera appare come una firma",ci racconta Giulia, lì, in Corso Cavour 112, poco prima della Stazione .

Da soli si va più veloce, insieme più lontano: e se a cementare quell' "insieme" sono il sentimento nobile dell'amicizia uniti a passione e professionalità c'è da credere che questo esempio di imprenditorialità innovativa in un settore importante come questo darà i suoi risultati. Intanto la ricerca continua e continuerà, specie alle fiere internazionali (come il SILMO a Parigi e il DATE a Firenze) dove Giulia e Ida hanno individuato queste aziende, davvero speciali in ogni senso e da dove - con la loro accogliente gentilezza, sapranno suggerire modi sempre nuovi di far vedere il mondo ; non con i classici "occhiali rosa" ma con occhiali belli e sempre più speciali. Come quelli che esaltano la felicità del loro sorriso in questa nuova avventura.
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