
Cronaca
Lettere anonime contro il sindaco Riserbato, altra archiviazione per Modugno
Chiuso il procedimento per diffamazione nei confronti dell’ex comandante
Trani - venerdì 16 maggio 2014
7.25
Si è chiusa nei giorni scorsi un'altra vicenda processuale che vede contrapposto il colonnello Antonio Modugno, già comandante e dirigente della Polizia locale di Trani (attuale comandante dirigente della Polizia locale di Massafra), e l'attuale sindaco della Città di Trani Luigi Nicola Riserbato.
Come già accaduto nell'ottobre 2012, un esposto anonimo del 29 novembre 2012, giunto tra i numerosi destinatari anche all'abitazione personale di Modugno, ha indotto il sindaco Riserbato a chiedere l'apertura di un procedimento nei confronti dell'ex comandante per il reato di diffamazione, nonostante il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Trani Giuseppe Maralfa avesse chiesto l'archiviazione in quanto «gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l'accusa in giudizio».
Modugno, in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria aveva ritenuto di trasmettere l'esposto anonimo presso la competente autorità giudiziaria affinché ne fosse verificato il contenuto e fossero prese le determinazioni del caso relative alla necessità di approfondire la veridicità dei fatti riportati.
Tale circostanza e - come spiega lo stesso Modugno in una nota spedita alla stampa «unitamente al forte astio che avrei nutrito nei confronti del Riserbato, poiché destituito dall'incarico di dirigente della VI ripartizione del Comune di Trani» avrebbero indotto il sindaco a ritenere che l'autore dello scritto fosse proprio Modugno, celato dietro l'anonimato. Questo - secondo quanto riporta l'ex comandante nello stesso comunicato «per colpire il Riserbato, il quale si era opposto alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero chiedendo che si effettuassero ulteriori indagini al fine di ottenere il rinvio a giudizio del comandante della Polizia municipale».
La difesa del colonnello Modugno, affidata all'avvocato Claudio Papagno del Foro di Trani, ha evidenziato che le ipotesi accusatorie formulate dalla persona offesa non hanno trovato alcun riscontro negli elementi raccolti nel corso delle indagini preliminari nei quali, tra l'altro, si è ricorso ad acquisire i tabulati telefonici di alcuni funzionari del Comune di Trani e ad eseguire sopralluoghi presso l'abitazione personale di Modugno. Lo scorso 12 maggio il giudice per le indagini preliminari di Trani, Luca Buonvino, – a scioglimento della riserva formulata all'esito dell'udienza camerale dell'11 dicembre 2013 – ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento penale avanzata dal Pubblico ministero e dalla difesa del medesimo indagato e ritenendo che «gli approfondimenti investigativi indicati nell'atto di opposizione non sembrano affatto in grado di fornire solidità a meri sospetti».
Come già accaduto nell'ottobre 2012, un esposto anonimo del 29 novembre 2012, giunto tra i numerosi destinatari anche all'abitazione personale di Modugno, ha indotto il sindaco Riserbato a chiedere l'apertura di un procedimento nei confronti dell'ex comandante per il reato di diffamazione, nonostante il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Trani Giuseppe Maralfa avesse chiesto l'archiviazione in quanto «gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l'accusa in giudizio».
Modugno, in qualità di ufficiale di polizia giudiziaria aveva ritenuto di trasmettere l'esposto anonimo presso la competente autorità giudiziaria affinché ne fosse verificato il contenuto e fossero prese le determinazioni del caso relative alla necessità di approfondire la veridicità dei fatti riportati.
Tale circostanza e - come spiega lo stesso Modugno in una nota spedita alla stampa «unitamente al forte astio che avrei nutrito nei confronti del Riserbato, poiché destituito dall'incarico di dirigente della VI ripartizione del Comune di Trani» avrebbero indotto il sindaco a ritenere che l'autore dello scritto fosse proprio Modugno, celato dietro l'anonimato. Questo - secondo quanto riporta l'ex comandante nello stesso comunicato «per colpire il Riserbato, il quale si era opposto alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero chiedendo che si effettuassero ulteriori indagini al fine di ottenere il rinvio a giudizio del comandante della Polizia municipale».
La difesa del colonnello Modugno, affidata all'avvocato Claudio Papagno del Foro di Trani, ha evidenziato che le ipotesi accusatorie formulate dalla persona offesa non hanno trovato alcun riscontro negli elementi raccolti nel corso delle indagini preliminari nei quali, tra l'altro, si è ricorso ad acquisire i tabulati telefonici di alcuni funzionari del Comune di Trani e ad eseguire sopralluoghi presso l'abitazione personale di Modugno. Lo scorso 12 maggio il giudice per le indagini preliminari di Trani, Luca Buonvino, – a scioglimento della riserva formulata all'esito dell'udienza camerale dell'11 dicembre 2013 – ha accolto la richiesta di archiviazione del procedimento penale avanzata dal Pubblico ministero e dalla difesa del medesimo indagato e ritenendo che «gli approfondimenti investigativi indicati nell'atto di opposizione non sembrano affatto in grado di fornire solidità a meri sospetti».
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