
Politica
Mancato trasferimento di Amet, bomba da 9 milioni di euro
Forza Trani chiede l’immediata convocazione di un Consiglio. La vicenda del contenzioso è stata sviluppata nella rubrica del Dr. Hauze
Trani - venerdì 9 settembre 2011
Forza Trani lancia un allarme bomba. Niente esplosivi nascosti in città, ma una grana da 9 milioni di euro che rischia di travolgere il Comune di Trani. Si tratta della vicenda relativa al contenzioso fra Amet e la società Gerseb, in merito al mancato perfezionamento dell'acquisto del complesso immobiliare che doveva essere destinato a nuova sede di Amet Spa.
Forza Trani, accende la spia ben sapendo che entro questo mese, il Consiglio comunale dovrà approvare il conto consuntivo del 2010. «Chi governa – si legge in un manifesto del movimento - deve dare un quadro veriterio dello stato delle casse comunali. Invece non è così. Al Comune stanno lasciando in eredità una bomba a scoppio ritardato in cui sono in ballo circa 9 milioni di euro. Se non paga l'Amet, dovrà pagare il Comune, cioè noi tranesi».
La vicenda del contenzioso è stata sviluppata a più puntate da Roberto Visibelli nella rubrica del Dr. Hauze. Nel giugno 2009, Amet pubblicò un bando per la ricerca di un complesso immobiliare da adibire a nuova sede dell'Amet, fissando il costo massimo dell'immobile in 9 milioni di euro, al netto delle spese finanziarie ed accessorie. Alla scadenza dei termini, giunsero due offerte di cui una venne esclusa. A vincere la gara fu la società Gerseb srl al prezzo di 8.800.000 euro. Nella fase di valutazione dell'unica offerta ammessa, la commissione giudicatrice, a seguito di sopralluogo all'immobile, richiese la sollecita esecuzione di una serie di opere murarie ed impiantistiche, finalizzate a rendere l'immobile confacente alle necessità di Amet, opere che furono eseguite dalla Gerseb e il cui importo è stato quantificato in circa 350mila euro. Ad aprile del 2010, essendo trascorso il termine di 180 giorni, vincolante per l'impresa aggiudicataria, Amet chiese alla Gerseb di formulare determinazioni nel merito, ricevendo per risposta una comunicazione scritta con la quale la srl confermava la volontà di procedere con la vendita dell'immobile, sollecitando Amet ad avviare la gara per l'individuazione della società di leasing. Ad ottobre del 2010, Amet bandì la gara per l'individuazione della società di leasing, fissando, tra le condizioni di gara, un tasso massimo pari al 4% annuo. La gara andò deserta. A seguito di questo evento, il Consiglio d'amministrazione di Amet (attualmente in carica) ritenne definitivamente conclusa la procedura di acquisizione dell'immobile fatta dal precedente CdA, senza peraltro revocare l'aggiudicazione definitiva, dandone comunicazione a Gerseb Spa. Da qui, la vertenza in corso, doviziosamente trattata negli ultimi Dr. Hauze.
«Mentre la stessa Amet evidenzia inquietanti risvolti – asserisce Forza Trani nel manifesto - la politica locale risulta essere totalmente assente. Perché hanno paura di discuterne alla luce del sole? Forse per nascondere l'inguacchio milionario lasciandolo in eredità a chi tra breve dovrà amministrare Trani. Stranamente, poi sulla vicenda sono silenziosi sia i membri della maggioranza che della minoranza. Strano. Molto strano. Solo noi di Forza Trani stiamo chiedendo chiarezza sulla bollente vicenda. Ragion per cui, pubblicamente, esigiamo un chiaro e onesto dibattito da tenersi subito in Consiglio comunale prima che sia troppo tardi».
Visibelli, nelle vesti del Dr. Hauze, ha tirato più volte in ballo durante i suoi interventi l'attuale sindaco, Giuseppe Tarantini: «A mio avviso – ha scritto Visibelli - il sindaco che ha sponsorizzato il trasferimento della sede di Amet, al fine di poter costruire un teatro nell'attuale sede, e che, soprattutto, ha nominato gli organi sociali di Amet che gestirono e gestiscono tale vicenda, e che quindi ne ha la responsabilità politica, dovrebbe presentarsi nella massima assise cittadina, cioè in Consiglio comunale, per riferire sulla vicenda e consentire al Consiglio stesso di procedere con i provvedimenti eventualmente ritenuti necessari».
Forza Trani, accende la spia ben sapendo che entro questo mese, il Consiglio comunale dovrà approvare il conto consuntivo del 2010. «Chi governa – si legge in un manifesto del movimento - deve dare un quadro veriterio dello stato delle casse comunali. Invece non è così. Al Comune stanno lasciando in eredità una bomba a scoppio ritardato in cui sono in ballo circa 9 milioni di euro. Se non paga l'Amet, dovrà pagare il Comune, cioè noi tranesi».
La vicenda del contenzioso è stata sviluppata a più puntate da Roberto Visibelli nella rubrica del Dr. Hauze. Nel giugno 2009, Amet pubblicò un bando per la ricerca di un complesso immobiliare da adibire a nuova sede dell'Amet, fissando il costo massimo dell'immobile in 9 milioni di euro, al netto delle spese finanziarie ed accessorie. Alla scadenza dei termini, giunsero due offerte di cui una venne esclusa. A vincere la gara fu la società Gerseb srl al prezzo di 8.800.000 euro. Nella fase di valutazione dell'unica offerta ammessa, la commissione giudicatrice, a seguito di sopralluogo all'immobile, richiese la sollecita esecuzione di una serie di opere murarie ed impiantistiche, finalizzate a rendere l'immobile confacente alle necessità di Amet, opere che furono eseguite dalla Gerseb e il cui importo è stato quantificato in circa 350mila euro. Ad aprile del 2010, essendo trascorso il termine di 180 giorni, vincolante per l'impresa aggiudicataria, Amet chiese alla Gerseb di formulare determinazioni nel merito, ricevendo per risposta una comunicazione scritta con la quale la srl confermava la volontà di procedere con la vendita dell'immobile, sollecitando Amet ad avviare la gara per l'individuazione della società di leasing. Ad ottobre del 2010, Amet bandì la gara per l'individuazione della società di leasing, fissando, tra le condizioni di gara, un tasso massimo pari al 4% annuo. La gara andò deserta. A seguito di questo evento, il Consiglio d'amministrazione di Amet (attualmente in carica) ritenne definitivamente conclusa la procedura di acquisizione dell'immobile fatta dal precedente CdA, senza peraltro revocare l'aggiudicazione definitiva, dandone comunicazione a Gerseb Spa. Da qui, la vertenza in corso, doviziosamente trattata negli ultimi Dr. Hauze.
«Mentre la stessa Amet evidenzia inquietanti risvolti – asserisce Forza Trani nel manifesto - la politica locale risulta essere totalmente assente. Perché hanno paura di discuterne alla luce del sole? Forse per nascondere l'inguacchio milionario lasciandolo in eredità a chi tra breve dovrà amministrare Trani. Stranamente, poi sulla vicenda sono silenziosi sia i membri della maggioranza che della minoranza. Strano. Molto strano. Solo noi di Forza Trani stiamo chiedendo chiarezza sulla bollente vicenda. Ragion per cui, pubblicamente, esigiamo un chiaro e onesto dibattito da tenersi subito in Consiglio comunale prima che sia troppo tardi».
Visibelli, nelle vesti del Dr. Hauze, ha tirato più volte in ballo durante i suoi interventi l'attuale sindaco, Giuseppe Tarantini: «A mio avviso – ha scritto Visibelli - il sindaco che ha sponsorizzato il trasferimento della sede di Amet, al fine di poter costruire un teatro nell'attuale sede, e che, soprattutto, ha nominato gli organi sociali di Amet che gestirono e gestiscono tale vicenda, e che quindi ne ha la responsabilità politica, dovrebbe presentarsi nella massima assise cittadina, cioè in Consiglio comunale, per riferire sulla vicenda e consentire al Consiglio stesso di procedere con i provvedimenti eventualmente ritenuti necessari».
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