
Turismo
Manovra 2026: Tassa di soggiorno e affitti brevi, l'allarme di Assoturismo e Confesercenti B.A.T
Mario Landriscina: "I nuovi provvedimenti fiscali penalizzano la competitività del settore, sottraggono risorse ai territori e non finanziano le infrastrutture"
Trani - sabato 25 ottobre 2025
9.00 Comunicato Stampa
E' di questi giorni la discussione sulla Manovra di Governo da presentarsi alle Camere per l'approvazione su due problematiche scottanti che riguardano il settore Turismo, trainante per l'Italia e la nostra Regione; di vitale importanza per il ns. territorio provinciale e per Trani in particolare, destinazione turistica giovane, sia pur con numeri in crescita, ma inferiori alle medie delle destinazioni turistiche pugliesi che vanno per la maggiore. Temi scottanti e preoccupanti per il coord. Regionale di Assoturismo e direttore provinciale di Confesercenti B.A.T., Mario Landriscina, che ne sottolinea i rischi per il settore turismo, di massima importanza per il territorio provinciale B.A.T.
Si tratta del previsto aumento del 30% dell'imposta di soggiorno per l'anno 2026 che sta originando molta preoccupazione tra gli operatori del settore che già lamentano da tempo criticità enormi sulla competitività delle nostre destinazioni turistiche, soprattutto nei confronti dei Paesi Europei, dove la pressione fiscale del settore è molto più ragionevole.
Pur non trattandosi di un obbligo, la novità, contenuta nella manovra modifica la ripartizione dell'entrata in quanto il 30% dei ricavi extra, anziché restare di competenza dei Comuni che lo approveranno, dovrebbe essere destinato a Fondi Statali che finanzierebbero l'inclusione delle persone con disabilità e l'assistenza a minori. In tal modo, oltre a penalizzare fortemente la competitività del Sistema Turistico, trattandosi di una vera e propria Tassa sui Turisti, perdipiù non destinata al comparto, non può neanche essere considerata una leva economica utile a migliorare la qualità dell' Offerta da parte delle Destinazioni Turistiche.
Un provvedimento dunque che, non intervenendo sul versante dell'aggiornamento e ammodernamento delle infrastrutture (si pensi ai trasporti, alle condizioni della rete stradale e ferroviaria, alla carenza dei servizi portuali ed aeroportuali, ecc.), continuerà a pesare indirettamente, oltre che sui turisti, anche sugli operatori turistici, la cui indubbia capacità dimostrata nell'utilizzare al meglio le novità digitali e tecnologiche, unitamente alla tradizionale capacità, insita nel loro DNA, nel gestire l'accoglienza al visitatore, rischia di mortificarne l'entusiasmo che ha caratterizzato il settore in Puglia.
L'intervento, non bisogna dimenticare, rischia di rallentare ancor di più la ristagnante domanda interna in un anno in cui il turismo italiano chiuderà in positivo la stagione grazie alle presenze estere. Come anche non bisogna dimenticare che la Tassa di Soggiorno, considerata sin dall'inizio come una Tassa di Scopo, era nata per finanziare investimenti turistici strutturali e di valorizzazione territoriale per controbilanciare i costi maggiori sostenuti dai Comuni nell'accoglienza dei flussi turistici: dai rifiuti urbani alla manutenzione di strade, dalla segnaletica ai monumenti, fino ad arrivare ai problemi, più complessi, legati all'Overtourism, fenomeno ancor molto sottovalutato, anche in Puglia, ma che comincia a preoccupare anche in alcune destinazioni turistiche minori e la Provincia B.A.T.. Immaginiamo il danno che sarà procurato ai Comuni della nostra Provincia (vedi Trani, Bisceglie, Barletta, ecc.) che solo da pochissimo hanno deciso (o stanno decidendo) di introdurre l'Imposta di Soggiorno.
Se a questa problematica si aggiunge quella legata agli Affitti Brevi (tipicamente utilizzati nel comparto turistico, riguardante i contratti di locazione di durata non superiore a 30 gg. stipulati da persone fisiche al di fuori dell'esercizio d'impresa) per cui, nella bozza finale della Legge di Bilancio proposta dal Governo, si propone una "cedolare secca" al 26% per chi utilizza (quasi tutti) contratti con intermediari (Booking, Airbnb, ecc.); ridotta al 21% per coloro i quali non utilizzano intermediari (i cui contratti sono stipulati direttamente tra i proprietari ed i locatari), il quadro futuro per il comparto turismo si preannuncia veramente fosco per l'anno 2026.
Assoturismo Confesercenti prov.le B.A.T., che solo alcune settimane fa salutava con entusiasmo la pubblicazione della Legge regionale riguardante la nascita possibile delle D.M.O. (Destination Management Organization) in Puglia al fine di tentare di dare una Governance Pubblico/Privata organica e di Sistema al settore per migliorare ancor di più la qualità dell' offerta turistica pugliese e competere con le Destinazioni Turistiche più sviluppate del Nord Italia, conclude il dott. Landriscina, guarda con molta preoccupazione ai provvedimenti sopra trattati, anche perché, alla base della costituzione delle DMO, sono indispensabili, tra le altre, proprio le fonti economiche rivenienti dalle Imposte di Soggiorno.
Si tratta del previsto aumento del 30% dell'imposta di soggiorno per l'anno 2026 che sta originando molta preoccupazione tra gli operatori del settore che già lamentano da tempo criticità enormi sulla competitività delle nostre destinazioni turistiche, soprattutto nei confronti dei Paesi Europei, dove la pressione fiscale del settore è molto più ragionevole.
Pur non trattandosi di un obbligo, la novità, contenuta nella manovra modifica la ripartizione dell'entrata in quanto il 30% dei ricavi extra, anziché restare di competenza dei Comuni che lo approveranno, dovrebbe essere destinato a Fondi Statali che finanzierebbero l'inclusione delle persone con disabilità e l'assistenza a minori. In tal modo, oltre a penalizzare fortemente la competitività del Sistema Turistico, trattandosi di una vera e propria Tassa sui Turisti, perdipiù non destinata al comparto, non può neanche essere considerata una leva economica utile a migliorare la qualità dell' Offerta da parte delle Destinazioni Turistiche.
Un provvedimento dunque che, non intervenendo sul versante dell'aggiornamento e ammodernamento delle infrastrutture (si pensi ai trasporti, alle condizioni della rete stradale e ferroviaria, alla carenza dei servizi portuali ed aeroportuali, ecc.), continuerà a pesare indirettamente, oltre che sui turisti, anche sugli operatori turistici, la cui indubbia capacità dimostrata nell'utilizzare al meglio le novità digitali e tecnologiche, unitamente alla tradizionale capacità, insita nel loro DNA, nel gestire l'accoglienza al visitatore, rischia di mortificarne l'entusiasmo che ha caratterizzato il settore in Puglia.
L'intervento, non bisogna dimenticare, rischia di rallentare ancor di più la ristagnante domanda interna in un anno in cui il turismo italiano chiuderà in positivo la stagione grazie alle presenze estere. Come anche non bisogna dimenticare che la Tassa di Soggiorno, considerata sin dall'inizio come una Tassa di Scopo, era nata per finanziare investimenti turistici strutturali e di valorizzazione territoriale per controbilanciare i costi maggiori sostenuti dai Comuni nell'accoglienza dei flussi turistici: dai rifiuti urbani alla manutenzione di strade, dalla segnaletica ai monumenti, fino ad arrivare ai problemi, più complessi, legati all'Overtourism, fenomeno ancor molto sottovalutato, anche in Puglia, ma che comincia a preoccupare anche in alcune destinazioni turistiche minori e la Provincia B.A.T.. Immaginiamo il danno che sarà procurato ai Comuni della nostra Provincia (vedi Trani, Bisceglie, Barletta, ecc.) che solo da pochissimo hanno deciso (o stanno decidendo) di introdurre l'Imposta di Soggiorno.
Se a questa problematica si aggiunge quella legata agli Affitti Brevi (tipicamente utilizzati nel comparto turistico, riguardante i contratti di locazione di durata non superiore a 30 gg. stipulati da persone fisiche al di fuori dell'esercizio d'impresa) per cui, nella bozza finale della Legge di Bilancio proposta dal Governo, si propone una "cedolare secca" al 26% per chi utilizza (quasi tutti) contratti con intermediari (Booking, Airbnb, ecc.); ridotta al 21% per coloro i quali non utilizzano intermediari (i cui contratti sono stipulati direttamente tra i proprietari ed i locatari), il quadro futuro per il comparto turismo si preannuncia veramente fosco per l'anno 2026.
Assoturismo Confesercenti prov.le B.A.T., che solo alcune settimane fa salutava con entusiasmo la pubblicazione della Legge regionale riguardante la nascita possibile delle D.M.O. (Destination Management Organization) in Puglia al fine di tentare di dare una Governance Pubblico/Privata organica e di Sistema al settore per migliorare ancor di più la qualità dell' offerta turistica pugliese e competere con le Destinazioni Turistiche più sviluppate del Nord Italia, conclude il dott. Landriscina, guarda con molta preoccupazione ai provvedimenti sopra trattati, anche perché, alla base della costituzione delle DMO, sono indispensabili, tra le altre, proprio le fonti economiche rivenienti dalle Imposte di Soggiorno.
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