
Eventi e cultura
Michele Lattanzio:"L'energia dei giovani cineasti mi ha restituito fiducia nel futuro"
L'attore tranese che ha lavorato con i più grandi maestri del teatro italiano torna a parlare dopo l'ultima esperienza sul set del cortometraggio "La nostra ultima estate" girato a Trani
Trani - domenica 12 ottobre 2025
14.00
Una carriera che è un viaggio attraverso il meglio del teatro italiano: Michele Lattanzio, attore tranese, ha calcato i palcoscenici più prestigiosi del Paese al fianco di leggende viventi come Rossella Falk e Valentina Cortese, lavorando sotto la direzione di maestri del calibro di Franco Zeffirelli, Giuseppe Patroni Griffi, Gabriele Lavia, Maurizio Scaparro, Giancarlo Sepe, Antonio Calenda e Luca De Filippo.
La sua partecipazione alla storica produzione di Maria Stuarda di Schiller, con la regia e l'adattamento di Franco Zeffirelli, accanto alle dive Rossella Falk e Valentina Cortese, resta uno dei momenti più alti della sua carriera.
Eppure, nel pieno del successo teatrale e televisiva, (solo per citare alcune produzioni, Distretto di polizia, Ris Roma, Il restauratore, Tre Rose di Eva), Michele aveva scelto di fermarsi. Una pausa necessaria, dettata dall'amore per la famiglia e in particolare dalla necessità di prendersi cura della madre: una scelta che parla di valori profondi, la restituzione silenziosa e discreta di tutto l'affetto ricevuto nel corso degli anni.
Da alcuni anni Michele ha ripreso a muoversi nel mondo dello spettacolo, e proprio la sua Trani è stata teatro dell'esperienza che lo ha letteralmente riempito di nuovo vigore ed energia. Si sono da poco concluse le riprese del mediometraggio "La nostra ultima estate", firmato dai giovani registi pugliesi Giuseppe de Candia e Paolo Emilio Addario Chieco.
Il progetto, girato tra Bisceglie, Molfetta, Corato e con un ruolo centrale proprio per la città di Trani, racconta di amori giovanili, amicizie e crescita personale. Una storia dal respiro universale che, grazie alle location scelte, intende anche valorizzare la bellezza e l'identità del territorio pugliese, tanto che a sostenere l'iniziativa, è stato patrocinio gratuito dei Comuni di Bisceglie e Trani.
"L'energia e la professionalità unite al talento di questi giovani, mi hanno dato un enorme vigore, mi hanno trasmesso davvero fiducia nel futuro e nelle nuove professionalità", racconta Lattanzio con l'entusiasmo di chi ha ritrovato una motivazione profonda. "Questi ragazzi non sono degli improvvisati. Dietro di loro c'è sicuramente passione e amore per il cinema, ma anche tanto lavoro, tanto studio." L'attore tranese sottolinea con ammirazione la cura maniacale per ogni dettaglio: "Lo studio nelle angolazioni delle riprese, l'attenzione alla fotografia, la scelta precisa degli orari in cui girare... nulla è stato lasciato al caso e questo mi ha davvero riempito di una nuova energia. È stato come riscoprire il mestiere dell'attore attraverso gli occhi di chi lo sta costruendo con dedizione e serietà."
"Questo ciak mi ha riempito di energia per la macchina da presa, ma la mia passione resta il teatro", confida Michele quando gli si chiede dei suoi amori artistici. E proprio sul teatro si apre una riflessione amara sulla situazione della Città: "L'assenza ancora di un grande teatro a Trani, nonostante i recenti acquisti del Comune lascino ben sperare in un futuro prossimo, è come se la città fosse ormai da tanti anni mutilata. Essere costretti per vedere un film in prima visione o per abbonarsi a una stagione teatrale con artisti e cartelloni in tournée in tutto il Paese a dover andare nelle città o nei paesi vicini è veramente mortificante. Michele individua nell'insufficienza di contenitori culturali un lento e inesorabile cammino verso una società sempre meno sensibile e umana, ma esprime profonda gratitudine verso chi resiste: "Sono profondamente grato alle associazioni che con grande fatica e con un lavoro di volontariato praticamente consentono ai cittadini tranesi di mantenere il filo con la loro passione per il cinema e il teatro. Il mio legame più profondo è con il Teatro Mimesis di Marco Pilone, che davvero continua a navigare come un naufrago su una zattera, continuando a dotare Trani di un palcoscenico vero. Non è l'unico, ma è quello con cui ho un legame profondo, avendo soprattutto in questi ultimi anni potuto fare delle piccole collaborazioni con lui proprio in nome di questo comune amore per il teatro."
Il prossimo appuntamento, imminente, lo vedrà partire per il Festival del Cinema di Roma, dove curerà un master di teatro. "Sono felice che per il secondo anno consecutivo si siano rivolti alla mia esperienza e alla mia professionalità", confida con orgoglio.
Altri progetti sono in cantiere, a conferma che la passione per il teatro e per il cinema non solo non si è mai spenta, ma continua a trovare nuove forme di espressione. L'incontro con le giovani generazioni di artisti ha riacceso quella scintilla che fa la differenza, quella capacità di reinventarsi senza mai perdere di vista i valori fondamentali.
Una carriera costellata di episodi straordinari, alcuni divertenti, altri dolorosi, altri ancora densi di emozione. Storie di un percorso artistico di altissimo livello che ha visto Trani come punto di partenza e, oggi, come luogo di ritorno e rinascita artistica.
La città può essere orgogliosa di questo suo figlio che, dopo aver portato il nome di Trani sui palcoscenici nazionali accanto ai più grandi nomi del teatro italiano, è tornato a casa per testimoniare, con la sua presenza e la sua esperienza, che il talento e la professionalità non hanno età, e che il futuro del cinema e del teatro italiano è in buone mani.
La sua partecipazione alla storica produzione di Maria Stuarda di Schiller, con la regia e l'adattamento di Franco Zeffirelli, accanto alle dive Rossella Falk e Valentina Cortese, resta uno dei momenti più alti della sua carriera.
Eppure, nel pieno del successo teatrale e televisiva, (solo per citare alcune produzioni, Distretto di polizia, Ris Roma, Il restauratore, Tre Rose di Eva), Michele aveva scelto di fermarsi. Una pausa necessaria, dettata dall'amore per la famiglia e in particolare dalla necessità di prendersi cura della madre: una scelta che parla di valori profondi, la restituzione silenziosa e discreta di tutto l'affetto ricevuto nel corso degli anni.
Da alcuni anni Michele ha ripreso a muoversi nel mondo dello spettacolo, e proprio la sua Trani è stata teatro dell'esperienza che lo ha letteralmente riempito di nuovo vigore ed energia. Si sono da poco concluse le riprese del mediometraggio "La nostra ultima estate", firmato dai giovani registi pugliesi Giuseppe de Candia e Paolo Emilio Addario Chieco.
Il progetto, girato tra Bisceglie, Molfetta, Corato e con un ruolo centrale proprio per la città di Trani, racconta di amori giovanili, amicizie e crescita personale. Una storia dal respiro universale che, grazie alle location scelte, intende anche valorizzare la bellezza e l'identità del territorio pugliese, tanto che a sostenere l'iniziativa, è stato patrocinio gratuito dei Comuni di Bisceglie e Trani.
"L'energia e la professionalità unite al talento di questi giovani, mi hanno dato un enorme vigore, mi hanno trasmesso davvero fiducia nel futuro e nelle nuove professionalità", racconta Lattanzio con l'entusiasmo di chi ha ritrovato una motivazione profonda. "Questi ragazzi non sono degli improvvisati. Dietro di loro c'è sicuramente passione e amore per il cinema, ma anche tanto lavoro, tanto studio." L'attore tranese sottolinea con ammirazione la cura maniacale per ogni dettaglio: "Lo studio nelle angolazioni delle riprese, l'attenzione alla fotografia, la scelta precisa degli orari in cui girare... nulla è stato lasciato al caso e questo mi ha davvero riempito di una nuova energia. È stato come riscoprire il mestiere dell'attore attraverso gli occhi di chi lo sta costruendo con dedizione e serietà."
"Questo ciak mi ha riempito di energia per la macchina da presa, ma la mia passione resta il teatro", confida Michele quando gli si chiede dei suoi amori artistici. E proprio sul teatro si apre una riflessione amara sulla situazione della Città: "L'assenza ancora di un grande teatro a Trani, nonostante i recenti acquisti del Comune lascino ben sperare in un futuro prossimo, è come se la città fosse ormai da tanti anni mutilata. Essere costretti per vedere un film in prima visione o per abbonarsi a una stagione teatrale con artisti e cartelloni in tournée in tutto il Paese a dover andare nelle città o nei paesi vicini è veramente mortificante. Michele individua nell'insufficienza di contenitori culturali un lento e inesorabile cammino verso una società sempre meno sensibile e umana, ma esprime profonda gratitudine verso chi resiste: "Sono profondamente grato alle associazioni che con grande fatica e con un lavoro di volontariato praticamente consentono ai cittadini tranesi di mantenere il filo con la loro passione per il cinema e il teatro. Il mio legame più profondo è con il Teatro Mimesis di Marco Pilone, che davvero continua a navigare come un naufrago su una zattera, continuando a dotare Trani di un palcoscenico vero. Non è l'unico, ma è quello con cui ho un legame profondo, avendo soprattutto in questi ultimi anni potuto fare delle piccole collaborazioni con lui proprio in nome di questo comune amore per il teatro."
Il prossimo appuntamento, imminente, lo vedrà partire per il Festival del Cinema di Roma, dove curerà un master di teatro. "Sono felice che per il secondo anno consecutivo si siano rivolti alla mia esperienza e alla mia professionalità", confida con orgoglio.
Altri progetti sono in cantiere, a conferma che la passione per il teatro e per il cinema non solo non si è mai spenta, ma continua a trovare nuove forme di espressione. L'incontro con le giovani generazioni di artisti ha riacceso quella scintilla che fa la differenza, quella capacità di reinventarsi senza mai perdere di vista i valori fondamentali.
Una carriera costellata di episodi straordinari, alcuni divertenti, altri dolorosi, altri ancora densi di emozione. Storie di un percorso artistico di altissimo livello che ha visto Trani come punto di partenza e, oggi, come luogo di ritorno e rinascita artistica.
La città può essere orgogliosa di questo suo figlio che, dopo aver portato il nome di Trani sui palcoscenici nazionali accanto ai più grandi nomi del teatro italiano, è tornato a casa per testimoniare, con la sua presenza e la sua esperienza, che il talento e la professionalità non hanno età, e che il futuro del cinema e del teatro italiano è in buone mani.
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