Politica
Mucillagine e contributi statali: Oltre il danno la beffa
Interviene il consigliere di Forza Trani Francesco De Noia
Trani - martedì 15 gennaio 2008
«In questi giorni è stato riscosso dal ceto peschereccio il contributo finanziario erogato dal Ministero delle politiche Agricole e Forestali, in seguito ai danni subiti dai fenomeni mucillaginosi verificatisi nel periodo gennaio-febbraio 2007, a favore delle unità produttive abilitate alla pesca costiera locale entro 6 miglia dalla costa.
Un evento, quello della mucillagine nel periodo invernale inconsueto, che mise in ginocchio un intero comparto e che interessò l'intero Mare Adriatico. Al momento di tirare a bordo le reti, di pesce neanche l'odore; solo e soltanto decine e decine di chili di microalghe che le appesantivano a dismisura, col rischio nella stragrande maggioranza dei casi, di essere costretti ad abbandonarle in mare. Oltre il danno la beffa.
Ma le recenti misure economiche a sostegno degli imprenditori ittici non soddisfano assolutamente gli stessi, atteso l'esiguità del contributo e l'esclusione di molte unità dall'attribuzione del beneficio. Le richieste di chi, come il sottoscritto, aveva fatto sentire la sua voce perché si riconoscesse agli operatori della pesca un finanziamento riparatore equo, sono state totalmente disattese.
La misura economica, infatti, di circa 1200,00 euro, non è solo irrisoria se comparata alla perdita di ricavi che gli imprenditori ittici subirono nel quadrimestre gennaio-aprile 2007, ma è assolutamente ridicola, se pensiamo, altresì che tale contributo viene assegnato alla singola unità produttiva (peschereccio), a bordo della quale lavorano due persone, che quindi in 4 mesi hanno guadagnato 4 mensilità da 150 euro.
Inoltre dall'erogazione del contributo non sono state ammesse le unità da pesca che esercitano la loro attività ad una distanza maggiore dalle 6 miglia dalla costa. Un'esclusione ingiustificata perché anche tali unità nel periodo della presenza della mucillagine non hanno potuto esercitare l'attività di pesca e le abbiamo viste malinconicamente ormeggiate in banchina nonostante le perfette condizioni meteomarine, testimonianza incontrovertibile della loro impossibilità ad operare, e non certamente perché attendevano un contributo statale riparatore.
Un'autentica (l'ennesima) ingiustizia perpetrata in danno dei lavoratori italiani, da parte di un governo centrale sempre meno attento ai bisogni, alle necessità, ai problemi ed alle esigenze del popolo italiano.»
Dott. Francesco De NoiaConsigliere Comunale Forza Trani
Un evento, quello della mucillagine nel periodo invernale inconsueto, che mise in ginocchio un intero comparto e che interessò l'intero Mare Adriatico. Al momento di tirare a bordo le reti, di pesce neanche l'odore; solo e soltanto decine e decine di chili di microalghe che le appesantivano a dismisura, col rischio nella stragrande maggioranza dei casi, di essere costretti ad abbandonarle in mare. Oltre il danno la beffa.
Ma le recenti misure economiche a sostegno degli imprenditori ittici non soddisfano assolutamente gli stessi, atteso l'esiguità del contributo e l'esclusione di molte unità dall'attribuzione del beneficio. Le richieste di chi, come il sottoscritto, aveva fatto sentire la sua voce perché si riconoscesse agli operatori della pesca un finanziamento riparatore equo, sono state totalmente disattese.
La misura economica, infatti, di circa 1200,00 euro, non è solo irrisoria se comparata alla perdita di ricavi che gli imprenditori ittici subirono nel quadrimestre gennaio-aprile 2007, ma è assolutamente ridicola, se pensiamo, altresì che tale contributo viene assegnato alla singola unità produttiva (peschereccio), a bordo della quale lavorano due persone, che quindi in 4 mesi hanno guadagnato 4 mensilità da 150 euro.
Inoltre dall'erogazione del contributo non sono state ammesse le unità da pesca che esercitano la loro attività ad una distanza maggiore dalle 6 miglia dalla costa. Un'esclusione ingiustificata perché anche tali unità nel periodo della presenza della mucillagine non hanno potuto esercitare l'attività di pesca e le abbiamo viste malinconicamente ormeggiate in banchina nonostante le perfette condizioni meteomarine, testimonianza incontrovertibile della loro impossibilità ad operare, e non certamente perché attendevano un contributo statale riparatore.
Un'autentica (l'ennesima) ingiustizia perpetrata in danno dei lavoratori italiani, da parte di un governo centrale sempre meno attento ai bisogni, alle necessità, ai problemi ed alle esigenze del popolo italiano.»
Dott. Francesco De NoiaConsigliere Comunale Forza Trani
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