Cronaca
Non lavorava: si lancia dal balcone e muore
Triste fine per un 48enne di Trani. La Uil: «Episodi del genere non sono nuovi nella Bat»
Trani - martedì 27 marzo 2012
14.55
Un uomo di 48 anni è morto questa notte lanciandosi dal balcone della sua abitazione, al secondo piano di uno stabile in via Stella. A spingerlo all'estremo gesto, le difficoltà nel trovare un lavoro stabile. L'uomo, afflitto da problemi di depressione, è giunto vivo in ospedale ma è morto in rianimazione a causa di un'emorragia interna.
Aldo Pugliese, segretario generale della Uil, dà voce al proprio sconcerto dinanzi alla notizia della morte del disoccupato tranese che saltuariamente effettuava lavori di pitturazione. «Purtroppo – dice Pugliese – episodi del genere non sono nuovi nel contesto della Bat, così come in quello della Puglia e del Meridione d'Italia, zone falcidiate con particolare violenza da una disoccupazione galoppante e da un tasso di povertà in costante aumento. Appena un anno fa un altro giovane lavoratore tranese si tolse la vita per motivi simili. Ed è di qualche mese la notizia di un imprenditore, anch'egli della Bat, suicida poiché incapace di garantire continuità alla propria attività aziendale e finito per questo nelle grinfie dell'usura. Notizie terribili che rafforzano la necessità di una riforma del mercato del lavoro che protegga i lavoratori e che non ne acuisca le problematiche. A cominciare dall'articolo 18, che non può essere barattato in cambio di un semplice indennizzo. Quel che occorre sono piuttosto misure urgenti volte a creare nuove opportunità occupazionali, a sbloccare l'accesso al mondo del lavoro ai giovani e alle donne. Misure che nulla hanno a che vedere con l'articolo 18, con l'architettura attuale degli ammortizzatori sociali e con la smania del governo Monti di rivoluzionarla ad ogni costo. Solo un'occupazione solida e duratura, infatti, garantirebbe quella spinta ai consumi in grado di rilanciare l'economia verso un rinnovato processo di sviluppo».
Aldo Pugliese, segretario generale della Uil, dà voce al proprio sconcerto dinanzi alla notizia della morte del disoccupato tranese che saltuariamente effettuava lavori di pitturazione. «Purtroppo – dice Pugliese – episodi del genere non sono nuovi nel contesto della Bat, così come in quello della Puglia e del Meridione d'Italia, zone falcidiate con particolare violenza da una disoccupazione galoppante e da un tasso di povertà in costante aumento. Appena un anno fa un altro giovane lavoratore tranese si tolse la vita per motivi simili. Ed è di qualche mese la notizia di un imprenditore, anch'egli della Bat, suicida poiché incapace di garantire continuità alla propria attività aziendale e finito per questo nelle grinfie dell'usura. Notizie terribili che rafforzano la necessità di una riforma del mercato del lavoro che protegga i lavoratori e che non ne acuisca le problematiche. A cominciare dall'articolo 18, che non può essere barattato in cambio di un semplice indennizzo. Quel che occorre sono piuttosto misure urgenti volte a creare nuove opportunità occupazionali, a sbloccare l'accesso al mondo del lavoro ai giovani e alle donne. Misure che nulla hanno a che vedere con l'articolo 18, con l'architettura attuale degli ammortizzatori sociali e con la smania del governo Monti di rivoluzionarla ad ogni costo. Solo un'occupazione solida e duratura, infatti, garantirebbe quella spinta ai consumi in grado di rilanciare l'economia verso un rinnovato processo di sviluppo».