Politica
Ospedale, intervento provocatorio di Tommaso Laurora
«Chi ha avuto incarichi di primariato da Vendola, li lasci». Laurora non risparmia critiche a diversi esponenti del centrosinistra tranese
Trani - mercoledì 20 giugno 2012
16.03
«Tutte le iniziative da mettere in campo per salvare l'ospedale potrebbero essere vane, ma un segno forte potrebbe essere la rinuncia degli incarichi di primariato assunti durante la gestione Vendola: sarebbe un gesto apprezzato da tutti e che forse potrebbe avere una valenza politica». Tommaso Laurora (Uniti per Ferrante) lancia una proposta provocatoria a diversi destinatari.
Nell'analizzare la situazione del San Nicola Pellegrino, Laurora non risparmia critiche a diversi esponenti del centrosinistra tranese: «La chiusura temporanea o estiva che dir si voglia – scrive il consigliere - altro non è che una chiusura vera e propria. Nel periodo estivo, soprattutto in certe settimane, la popolazione a Trani praticamente raddoppia; e l´assistenza sanitaria? Sparisce. L´ospedale non chiude da un giorno all´altro: gli accorpamenti, i trasferimenti del personale, i trasferimenti delle attrezzature tecniche, la soppressione dei posti letto hanno costituito il pane quotidiano di una vicenda che si trascina da anni. Oggi all´improvviso tutti si dicono costernati e rammaricati. Ma tutti questi signori dov´erano fino ad oggi? Il consigliere regionale barlettano che fino a poco fa chiedeva lo spostamento di urologia, il primario che con Nichi Vendola tagliava il nastro di un reparto fantasma inaugurato in tutta fretta in campagna elettorale, il primario che ha come reparto una stanza di 10 metri quadrati, il parlamentare del territorio perennemente assente sulle questioni importanti della città. Molti si compiacevano anche pubblicamente dell´amicizia del direttore generale di turno. Ma mentre vivevano momenti esaltanti delle proprie carriere professionali non si accorgevano di nulla? E la spedizione barese capeggiata dal consigliere Operamolla non aveva garantito che tutto era a posto?».
Dopo il bastone, ecco la carota. «Ovviamente il forte senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto la nostra azione politica ci pone fermamente a disposizione di ogni azione utile a migliorare la situazione della sanità a Trani. Crediamo che solo unendo le forze si possa essere realmente al servizio della nostra comunità».
Nell'analizzare la situazione del San Nicola Pellegrino, Laurora non risparmia critiche a diversi esponenti del centrosinistra tranese: «La chiusura temporanea o estiva che dir si voglia – scrive il consigliere - altro non è che una chiusura vera e propria. Nel periodo estivo, soprattutto in certe settimane, la popolazione a Trani praticamente raddoppia; e l´assistenza sanitaria? Sparisce. L´ospedale non chiude da un giorno all´altro: gli accorpamenti, i trasferimenti del personale, i trasferimenti delle attrezzature tecniche, la soppressione dei posti letto hanno costituito il pane quotidiano di una vicenda che si trascina da anni. Oggi all´improvviso tutti si dicono costernati e rammaricati. Ma tutti questi signori dov´erano fino ad oggi? Il consigliere regionale barlettano che fino a poco fa chiedeva lo spostamento di urologia, il primario che con Nichi Vendola tagliava il nastro di un reparto fantasma inaugurato in tutta fretta in campagna elettorale, il primario che ha come reparto una stanza di 10 metri quadrati, il parlamentare del territorio perennemente assente sulle questioni importanti della città. Molti si compiacevano anche pubblicamente dell´amicizia del direttore generale di turno. Ma mentre vivevano momenti esaltanti delle proprie carriere professionali non si accorgevano di nulla? E la spedizione barese capeggiata dal consigliere Operamolla non aveva garantito che tutto era a posto?».
Dopo il bastone, ecco la carota. «Ovviamente il forte senso di responsabilità che ha sempre contraddistinto la nostra azione politica ci pone fermamente a disposizione di ogni azione utile a migliorare la situazione della sanità a Trani. Crediamo che solo unendo le forze si possa essere realmente al servizio della nostra comunità».