Nuovo Ospedale del Nord Barese. <span>Foto Credits</span>
Nuovo Ospedale del Nord Barese. Foto Credits
Politica

"Perché un altro ospedale?". La critica al progetto Bisceglie-Molfetta di Articolo 97 - Trani

Secondo il movimento civico, l'opera risponde a logiche di consenso e non a dati oggettivi

Qualche giorno fa è stato presentato in pompa magna il nuovo progetto di Ospedale di Bisceglie-Molfetta che sembra il frutto di una necessità politica e non di un bisogno reale. A Bisceglie decidono di costruire un altro Ospedale e decidono che questo sarà di grande interesse anche per la città di Molfetta, della ASL Bari, nonostante l'ospedale esistente. Non è neppure partita la costruzione del nuovo ospedale di Andria, i cui costi sono estremamente superiori a quanto all'epoca annunciato, e già si spendono soldi per un altro ospedale del futuro dal costo stimato (volete vedere che il conto è, anche questa volta, errato?) di circa duecento milioni di euro.

Sarà un altro ospedale di taglia medio-piccola, con meno di trecento posti letto e letti tecnici (cosa sono?) di primo livello, nello loro intenzioni, con i noti problemi di volume-efficacia-outcome degli ospedali piccoli (volume-outcome relationship) già evidenziati nel 2002 da un importante lavoro del BMJ. La regione ha improvvidamente ridimensionato il progetto, neppure iniziato, di Andria rinunciando alla funzione di teaching hospital (la parte universitaria evidentemente considerata accessoria e costosa) e lancia questo nuovo progetto autoreferenziale.

È proprio necessario questo nuovo ospedale?
In una terra dove si chiudono ospedali (Trani) e si aprono altri ospedali (Bisceglie) senza sentire alcun bisogno di corroborare queste decisioni con dati oggettivi, la domanda è lecita. Dov'è il dossier da cui si desuma la necessità di questa nuova opera pubblica, in luogo di altri interventi organizzativi, economicamente più vantaggiosi, sull'esistente o su quanto già approvato (Andria)? Non emergerebbe al momento alcuna necessità impellente di un nuovo ospedale fra Bisceglie e Molfetta, poiché sono già presenti due ospedali a 10 km di distanza, oltre Corato a breve raggio, i volumi e gli esiti dimostrano che Molfetta e Corato hanno attività solide mentre Bisceglie svolge un ruolo integrativo, l'accessibilità temporale è ottima (<25 minuti in tutta l'area), il rapporto posti letto / popolazione è sì inferiore alla media nazionale ma non drammaticamente. La politica locale, però, ritiene di agire diversamente, alla ricerca del consenso sotto il campanile.
Si dia invece vero impulso al nuovo Ospedale di Andria, che sia davvero di II livello, si ottimizzino le risorse con le necessarie azioni organizzative (si vedano, ad esempio, i tre punti nascita della Asl BT con volumi oscillanti intorno ai 500 parti anno che sono notoriamente considerati dall'Organizzazione Mondiale della Salute il limite per la soglia di rischio e la chiusura), si dia una parvenza di serietà alle modalità con cui si spendono i soldi pubblici e con cui ci si deve prendere cura dei cittadini. Un Sistema Sanitario Pubblico, gratuito ed universalistico, vanto internazionale della nostra nazione, non può essere gestito secondo il criterio del bisogno di consenso politico locale. Movimento civico Articolo 97 – Trani - Giuseppe Curci – Presidente - Raffaele Covelli – Segretario
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