
Vita di città
«Quelle tavole sono le lapidi della defunta piazza»
Piazza Longobardi, si avvicina l'inaugurazione ma non si placano i mugugni. Poche ore al taglio del nastro
Trani - martedì 6 dicembre 2011
11.42
Si avvicina il giorno dell'inaugurazione della nuova piazza Longobardi, ultima opera pubblica targata Tarantini. La ex piazza del pesce, tutta rivestita in pietra bianca e con al centro cinque tavole che riproducono il testo degli antichi Statuti marittimi, verrà restituita alla città mercoledì 7 dicembre nel corso di una cerimonia ufficiale.
A poche ore dal taglio del nastro, non si placano i mugugni dei commercianti e residenti della zona. Nonostante la demolizione della struttura in cemento armato che ospitava le bancarelle dei pescivendoli e nonostante il trasferimento del mercato ittico (con annessi odori molesti) chi abita e lavora li, non gradisce il restyling così come concepito, con l'area tagliata in due dalla piazza e con l'arredo urbano ritenuto «freddo e misero». «Realizzare piazze giusto per far qualcosa non ha senso» dicono i commercianti che si interrogano sull'utilità di quanto fatto. La nuova piazza è costata 450mila euro e modificherà sensibilmente la natura del sito soprattutto dal punto di vista della viabilità con la soppressione di diversi parcheggi e la chiusura definitiva di un tratto di via Annunziata, dove è stato alzato un marciapiede collegato con la piazza.
Le ultime contestazioni in ordine di tempo riguardano però l'assetto della lunga distesa di pietra bianca: oltre a qualche alberello e qualche panchina, al centro sono stati installati i cinque pannelli bifacciali in bronzo e resina di pietra realizzati dallo scultore tranese Giuseppe Antonio Lomuscio. Sulla qualità dell'opera (un tributo agli Ordinamenta maris) nessuno ha da dir nulla, sul posizionamento si. «Quelle tavole centrali sono le lapidi della defunta piazza» dicono i commercianti che avrebbero preferito una sistemazione più decentrata per permettere sulla piazza lo svolgimento di manifestazioni di più ampio respiro. «Andavano collocate più lateralmente e non una vicina all'altra. Si poteva studiare una soluzione diversa, questa scelta così lineare non ci piace. Sembra di essere al cimitero».
I commercianti hanno chiesto all'amministrazione di trasferire in piazza Longobardi il presepe monumentale solitamente allestito in piazza Libertà ed aggiudicato ai fratelli Vallisa. «Visto che il Natale ricade poche settimane dopo l'inaugurazione, sarebbe stato un bel segnale di attenzione portare qui il presepe più rappresentativo della città. Abbiamo formulato la proposta, speriamo che la recepiscano».
A poche ore dal taglio del nastro, non si placano i mugugni dei commercianti e residenti della zona. Nonostante la demolizione della struttura in cemento armato che ospitava le bancarelle dei pescivendoli e nonostante il trasferimento del mercato ittico (con annessi odori molesti) chi abita e lavora li, non gradisce il restyling così come concepito, con l'area tagliata in due dalla piazza e con l'arredo urbano ritenuto «freddo e misero». «Realizzare piazze giusto per far qualcosa non ha senso» dicono i commercianti che si interrogano sull'utilità di quanto fatto. La nuova piazza è costata 450mila euro e modificherà sensibilmente la natura del sito soprattutto dal punto di vista della viabilità con la soppressione di diversi parcheggi e la chiusura definitiva di un tratto di via Annunziata, dove è stato alzato un marciapiede collegato con la piazza.
Le ultime contestazioni in ordine di tempo riguardano però l'assetto della lunga distesa di pietra bianca: oltre a qualche alberello e qualche panchina, al centro sono stati installati i cinque pannelli bifacciali in bronzo e resina di pietra realizzati dallo scultore tranese Giuseppe Antonio Lomuscio. Sulla qualità dell'opera (un tributo agli Ordinamenta maris) nessuno ha da dir nulla, sul posizionamento si. «Quelle tavole centrali sono le lapidi della defunta piazza» dicono i commercianti che avrebbero preferito una sistemazione più decentrata per permettere sulla piazza lo svolgimento di manifestazioni di più ampio respiro. «Andavano collocate più lateralmente e non una vicina all'altra. Si poteva studiare una soluzione diversa, questa scelta così lineare non ci piace. Sembra di essere al cimitero».
I commercianti hanno chiesto all'amministrazione di trasferire in piazza Longobardi il presepe monumentale solitamente allestito in piazza Libertà ed aggiudicato ai fratelli Vallisa. «Visto che il Natale ricade poche settimane dopo l'inaugurazione, sarebbe stato un bel segnale di attenzione portare qui il presepe più rappresentativo della città. Abbiamo formulato la proposta, speriamo che la recepiscano».








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