Interrogatorio
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Cronaca

"Sistema Trani", finiti gli interrogatori di Musci e Di Marzio

"Ribaltone Musci", smentisce la versione di Giacchetti. Più convincente Di Marzio

Ha fornito la sua versione dei fatti negando ogni addebito. Si è concluso l'interrogatorio in carcere dell'ex consigliere comunale del Pdl Maurizio Musci, che, dunque, non ha scelto la via del silenzio. Ha respinto, invece, qualsiasi accusa contestata dal pubblico ministero Michele Ruggiero che ha coordinato l'inchiesta "Sistema Trani", condotta dalla Digos di Bari dopo l'incendio di Settembre 2013 allo show-room del consigliere Nico Damascelli. All'esito dell'interrogatorio l'avv. Mario Malcangi, difensore di Musci, ha chiesto la revoca della misura cautelare in carcere, sostituendola con gli arresti domiciliari. Ma il pm Ruggiero ha dato parere negativo alla graduazione della misura. Parere che non è vincolante per il gip Francesco Messina che si potrebbe pronunciare sull'istanza a conclusione delle audizioni di tutti gli indagati finiti in carcere.

Emergono nuovi particolari dall'interrogatorio di garanzia reso in carcere dall'ex consigliere comunale del Pdl Maurizio Musci, arrestato sabato nell'ambito dell'inchiesta sul cosiddetto "Sistema Trani". Alla domanda se fosse vera la richiesta di tangente al presidente della Vigilanza Notturna Tranese per l'appalto sulla vigilanza degli immobili comunali, Musci non ha negato l'incontro ma ha sostenuto che gli fu richiesto dal presidente della Vigilanza Tranese, Vincenzo Giachetti, perché aveva saputo da una terza persona che la gara era oggetto di vendita. Secondo Musci, Giachetti lo incontrò per chiedergli a chi si sarebbe dovuto rivolgere per capire se e a chi pagare. In pratica, secondo Musci, quella di Giachetti sarebbe stata un'istigazione alla corruzione. A fronte di quelle parole Musci avrebbe detto a Giachetti di non saper nulla in merito e dunque di verificare, se lo avesse ritenuto, le sue convinzioni dalla persona che gli aveva narrato quegli scenari. Secondo indiscrezioni, il pm Ruggiero avrebbe definito la versione dell'ex consigliere di maggioranza "ai limiti del ridicolo".

L'ex vicesindaco di Trani, Peppino Di Marzio, invece, ha ribattuto colpo su colpo le contestazioni mossegli dal pubblico ministero Michele Ruggiero. Il pm ne ha preso atto ma non ha cambiato idea sulle accuse per cui il 30 ottobre chiese l'arresto. Ed anche nel suo caso ha espresso parere negativo alla richiesta di domiciliari formulata dall'avvocato Domenico Di Terlizzi a conclusione dell'interrogatorio di garanzia reso nel tardo pomeriggio dinanzi al gip Francesco Messina. Ovviamente anche per Di Marzio il parere del pm non è vincolante per la decisione del gip sulla revoca dell'arresto in carcere.

Diversi i passaggi dell'ordinanza custodiale che ripercorrono, a suffragio dell'accusa, le dichiarazioni del consigliere comunale Beppe Corrado, ma il legale di Di Marzio ha già raccolto elementi difensivi che per ora tiene nel cassetto per una precisa strategia processuale che quale prima tappa passa dalla revoca o dall'annullamento dell'ordinanza di custodia in carcere. Di Marzio ha, inoltre, negato qualsiasi ruolo, nemmeno di conoscitore, della tangente che il collega del Pdl Musci avrebbe chiesto al presidente della Vigilanza Tranese, Vincenzo Giachetti, per l'appalto sulla vigilanza degli immobili comunali.

Intanto sono stati fissati per sabato gli interrogatori di garanzia del sindaco Gigi Riserbato e del funzionario dell'ufficio appalti del Comune Edoardo Savoiardo, da sabato entrambi ai domiciliari. Oggi gli interrogatori di garanzia del consigliere comunale Nico Damascelli e di Antonello Ruggiero, ex presidente Amiu.
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