Politica
Solidarietà ai cristiani massacrati in Iraq dal consiglio comunale
De Noia propone l’approvazione di un ordine del giorno
Trani - giovedì 18 novembre 2010
Dopo gli ultimi tragici eventi avvenuti in Iraq, il consigliere comunale Francesco De Noia ha chiesto l'approvazione in consiglio comunale di un ordine del giorno con il quale esprimere solidarietà a tutti i cristiani vittime delle feroci persecuzioni, che la cronaca internazionale ci informa essere drammaticamente attuali, nonché un più deciso intervento delle autorità nazionali, europee ed internazionali affinché facciano pressione sul governo iracheno e su tutti i governi nei cui territori i cristiani costituiscono una minoranza rispetto ai seguaci della religione musulmana, affinchè costituiscano un sistema più efficace di protezione per i nostri fratelli. Nell'ordine del giorno che il consiglio comunale dovrebbe approvare si richiede, altresì, la liberazione di Asia Bibi, la donna pakistana di religione cristiana, condannata a morte per blasfemia.
Questo il testo della proposta: «Nell'indifferenza delle autorità musulmane locali, delle organizzazioni internazionali e dei movimenti pacifisti, si sta svolgendo, in Iraq quello che può essere chiamato un vero e proprio sterminio dei cristiani. Un massacro condotto con crudele precisione e spietata determinazione: una feroce, sanguinosa ed ingiustificata caccia all'uomo che ha come obiettivo l'eliminazione fisica dei cristiani, vale a dire di una comunità antica e pacifica. I cristiani, ormai, sono divenuti bersaglio facile degli islamisti, ed il governo iracheno non fa nulla per impedire tutto ciò. E' in atto una "pulizia religiosa" operata dalle milizie musulmane contro i cristiani. Ciò che inquieta è che il tutto sta avvenendo nel "silenzio assordante" della comunità internazionale. L'ossimoro evidenzia più di ogni altra parola o frase la triste e disperata situazione in cui i fratelli cristiani sono costretti a vivere. Sembra quasi che il massacro di cristiani non faccia notizia o sia un avvenimento a cui dobbiamo abituarci. Se qualcuno protesta, si alza un coro di invettive e di accuse fomentate dal politically correct che è subito pronto ad additare ingiustificate accuse di intolleranza e di razzismo.
In quelle aree, i cristiani stanno divenendo sempre di più gruppi sparuti quasi in via di estinzione. La violenza soffocante dei musulmani nei riguardi di chi professa altre religioni, e in maniera particolare dei cristiani, conduce questi ultimi progressivamente ad un sicuro annientamento. Tuttavia, non possiamo distogliere lo sguardo e lasciarli al loro triste destino. Non oso immaginare quanti nostri fratelli perdono la vita senza che il loro sacrificio balzi agli onori della cronaca. Ripeto, non possiamo abbandonarli e dobbiamo intervenire con tutti i mezzi a nostra disposizione. E' necessario che l'interesse della comunità internazionale si rivolga verso quelle zone e solleciti il governo iracheno ad intervenire per garantire maggiore protezione ai cristiani. Tutti quanti devono fornire il loro indispensabile contributo: la politica a tutti i livelli, le organizzazioni internazionali, gli Stati, le diplomazie. Insomma tutti!! Compresi gli enti locali.
Per questo credo sia il caso che il Consiglio Comunale di Trani, vale a dire la massima assise cittadina di una delle città che legittimamente può fregiarsi del titolo di capitale "multiculturale" e multireligiosa", approvi un ordine del giorno con il quale si esprima solidarietà ai cristiani trucidati in Iraq e nelle altre zone del medioriente, invitando le autorità statali a sollecitare il Governo Iracheno affinché tuteli maggiormente la minoranza cristiana, organizzando un maggiore sistema di protezione dei luoghi frequentati dai nostri fratelli.Tale azione, lo Stato dovrebbe porre in essere verso tutti quei Paesi in cui le minoranze cristiane sono maggiormente minacciate.Nello stesso ordine del giorno si potrebbe, altresì, inserire, una manifestazione di solidarietà nei confronti di Asia Bibi, la donna pakistana cristiana, madre di due bimbe, ingiustamente condannata a morte per aver espresso un giudizio sull'attualità della figura di Cristo e, per ciò solo, accusata di blasfemia. Imputazione che secondo la legge islamica del Pakistan prevede la pena di morte».
Questo il testo della proposta: «Nell'indifferenza delle autorità musulmane locali, delle organizzazioni internazionali e dei movimenti pacifisti, si sta svolgendo, in Iraq quello che può essere chiamato un vero e proprio sterminio dei cristiani. Un massacro condotto con crudele precisione e spietata determinazione: una feroce, sanguinosa ed ingiustificata caccia all'uomo che ha come obiettivo l'eliminazione fisica dei cristiani, vale a dire di una comunità antica e pacifica. I cristiani, ormai, sono divenuti bersaglio facile degli islamisti, ed il governo iracheno non fa nulla per impedire tutto ciò. E' in atto una "pulizia religiosa" operata dalle milizie musulmane contro i cristiani. Ciò che inquieta è che il tutto sta avvenendo nel "silenzio assordante" della comunità internazionale. L'ossimoro evidenzia più di ogni altra parola o frase la triste e disperata situazione in cui i fratelli cristiani sono costretti a vivere. Sembra quasi che il massacro di cristiani non faccia notizia o sia un avvenimento a cui dobbiamo abituarci. Se qualcuno protesta, si alza un coro di invettive e di accuse fomentate dal politically correct che è subito pronto ad additare ingiustificate accuse di intolleranza e di razzismo.
In quelle aree, i cristiani stanno divenendo sempre di più gruppi sparuti quasi in via di estinzione. La violenza soffocante dei musulmani nei riguardi di chi professa altre religioni, e in maniera particolare dei cristiani, conduce questi ultimi progressivamente ad un sicuro annientamento. Tuttavia, non possiamo distogliere lo sguardo e lasciarli al loro triste destino. Non oso immaginare quanti nostri fratelli perdono la vita senza che il loro sacrificio balzi agli onori della cronaca. Ripeto, non possiamo abbandonarli e dobbiamo intervenire con tutti i mezzi a nostra disposizione. E' necessario che l'interesse della comunità internazionale si rivolga verso quelle zone e solleciti il governo iracheno ad intervenire per garantire maggiore protezione ai cristiani. Tutti quanti devono fornire il loro indispensabile contributo: la politica a tutti i livelli, le organizzazioni internazionali, gli Stati, le diplomazie. Insomma tutti!! Compresi gli enti locali.
Per questo credo sia il caso che il Consiglio Comunale di Trani, vale a dire la massima assise cittadina di una delle città che legittimamente può fregiarsi del titolo di capitale "multiculturale" e multireligiosa", approvi un ordine del giorno con il quale si esprima solidarietà ai cristiani trucidati in Iraq e nelle altre zone del medioriente, invitando le autorità statali a sollecitare il Governo Iracheno affinché tuteli maggiormente la minoranza cristiana, organizzando un maggiore sistema di protezione dei luoghi frequentati dai nostri fratelli.Tale azione, lo Stato dovrebbe porre in essere verso tutti quei Paesi in cui le minoranze cristiane sono maggiormente minacciate.Nello stesso ordine del giorno si potrebbe, altresì, inserire, una manifestazione di solidarietà nei confronti di Asia Bibi, la donna pakistana cristiana, madre di due bimbe, ingiustamente condannata a morte per aver espresso un giudizio sull'attualità della figura di Cristo e, per ciò solo, accusata di blasfemia. Imputazione che secondo la legge islamica del Pakistan prevede la pena di morte».
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