Cronaca
Trani, cade la pioggia ed il sottovia di Pozzopiano diventa una piscina
Foto e denuncia di un residente: «E’ una vergogna»
Trani - mercoledì 13 ottobre 2010
La pioggia di queste ore sta creando disagi a Trani in particolare nella zona dei due sottovia, in via Giuliani ed in via Pozzopiano. Le foto che potete vedere in questo articolo sono state scattate da un residente della zona. Scatti impietosi che immortalano le difficoltà che l'acqua piovana crea all'imbocco di via Martiri di Palermo. Ecco lo sfogo:
«Gentile direttore, ancora una volta, dopo un temporale (non nubifragio, ma un temporale) devo assistere, attraverso i vetri della finestra, a quanto accade nei pressi del ponte della vergogna di Pozzopiano. Ricordo ancora le parole pronunciate da coloro che gongolavano il 4 luglio del 2007 per aver creato questa struttura che avrebbe risolto enormi problemi di viabilità ad una città dai contorni ormai fumé. Parole dalle sfumature trionfalistiche per aver finalmente chiuso un'epoca, con l'abbattimento del vecchio e glorioso ponticello e la costruzione di un mega ponte che avrebbe snellito il traffico di Trani sud.

Non sto qui a raccontare cosa succede quando dalla statale 16 bis giungono tir i cui autisti devono cercare, con abili manovre, di girare intorno ad una rotatoria costruita al limite della incoscienza. Segnaletica divelta e mai sostituita, caditoie rotte e rappezzate. Dal ponte pendono due striscioni ma a nessuno, dico nessuno, della polizia locale è mai venuto in mente di toglierli. Chissà a chi compete. E sono li, in attesa di cadere forse sul parabrezza di un'auto in transito auspicando che non provochi alcuna conseguenza al malcapitato.
Ho corredato questa mia lettera con le foto della vergogna. Auto obbligate a guadare l'ammasso d'acqua o ferme o costrette a fare il dietrofront. Eppure un giorno il sindaco disse che erano state collocate le pompe di sollevamento. Ma sollevamento di chi e di cosa? Dai parapetti laterali cade fango che va inesorabilmente ad intasare le inutili caditoie collocate ai lati del ponte impedendo all'acqua di defluire regolarmente. Eppure durante la costruzione molta gente, me compreso, si rese conto che molte cose non quadravano. Ma chi controllava i lavori?
Adesso si dirà che è colpa delle Ferrovie. Potrei anche essere d'accordo ma se le ditte convenzionate fanno orrori che si fa? Si accettano solo perchè non ricadono sotto la giurisdizione del Comune? Dimenticando, con questo, che il ponte è al servizio dei cittadini? Eppure non è la prima volta che succede e se questo succede solo con un temporale non oso immaginare ciò che potrebbe succedere con un vero e proprio nubifragio.

Di questo ponte, collocato su una direttrice importante l'amministrazione si deve vergognare. Una cosa sola è stata fatta: hanno aggiunto un semaforo con il quale invitano gli automobilisti cauti a fare dietrofront. Quelli incauti ci provano lo stesso. Insomma, si è creato un colosso con i piedi d'argilla. Milioni di euro spesi per costruire un ponte sotto il quale, se piove, si accende un semaforo. Non oso parlare della strettoia di via Pozzopiano che costringerà questa sera i pedoni a navigare ed a beccarsi tanta acqua da autisti maleducati. Ma tanto a chi interessa? E, soprattutto, a che serve sbandierare un rilancio turistico quando poi facciamo acqua da tutte le parti?».
Lettera firmata
«Gentile direttore, ancora una volta, dopo un temporale (non nubifragio, ma un temporale) devo assistere, attraverso i vetri della finestra, a quanto accade nei pressi del ponte della vergogna di Pozzopiano. Ricordo ancora le parole pronunciate da coloro che gongolavano il 4 luglio del 2007 per aver creato questa struttura che avrebbe risolto enormi problemi di viabilità ad una città dai contorni ormai fumé. Parole dalle sfumature trionfalistiche per aver finalmente chiuso un'epoca, con l'abbattimento del vecchio e glorioso ponticello e la costruzione di un mega ponte che avrebbe snellito il traffico di Trani sud.

Non sto qui a raccontare cosa succede quando dalla statale 16 bis giungono tir i cui autisti devono cercare, con abili manovre, di girare intorno ad una rotatoria costruita al limite della incoscienza. Segnaletica divelta e mai sostituita, caditoie rotte e rappezzate. Dal ponte pendono due striscioni ma a nessuno, dico nessuno, della polizia locale è mai venuto in mente di toglierli. Chissà a chi compete. E sono li, in attesa di cadere forse sul parabrezza di un'auto in transito auspicando che non provochi alcuna conseguenza al malcapitato.
Ho corredato questa mia lettera con le foto della vergogna. Auto obbligate a guadare l'ammasso d'acqua o ferme o costrette a fare il dietrofront. Eppure un giorno il sindaco disse che erano state collocate le pompe di sollevamento. Ma sollevamento di chi e di cosa? Dai parapetti laterali cade fango che va inesorabilmente ad intasare le inutili caditoie collocate ai lati del ponte impedendo all'acqua di defluire regolarmente. Eppure durante la costruzione molta gente, me compreso, si rese conto che molte cose non quadravano. Ma chi controllava i lavori?
Adesso si dirà che è colpa delle Ferrovie. Potrei anche essere d'accordo ma se le ditte convenzionate fanno orrori che si fa? Si accettano solo perchè non ricadono sotto la giurisdizione del Comune? Dimenticando, con questo, che il ponte è al servizio dei cittadini? Eppure non è la prima volta che succede e se questo succede solo con un temporale non oso immaginare ciò che potrebbe succedere con un vero e proprio nubifragio.

Di questo ponte, collocato su una direttrice importante l'amministrazione si deve vergognare. Una cosa sola è stata fatta: hanno aggiunto un semaforo con il quale invitano gli automobilisti cauti a fare dietrofront. Quelli incauti ci provano lo stesso. Insomma, si è creato un colosso con i piedi d'argilla. Milioni di euro spesi per costruire un ponte sotto il quale, se piove, si accende un semaforo. Non oso parlare della strettoia di via Pozzopiano che costringerà questa sera i pedoni a navigare ed a beccarsi tanta acqua da autisti maleducati. Ma tanto a chi interessa? E, soprattutto, a che serve sbandierare un rilancio turistico quando poi facciamo acqua da tutte le parti?».
Lettera firmata
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