
Attualità
Trani saluta la “Casa della Frutta”: si chiude dopo 31 anni una storia di lavoro, famiglia e comunità
Una decisione maturata dopo la perdita improvvisa del titolare Michele
Trani - domenica 30 novembre 2025
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Trani perde uno dei suoi punti di riferimento più affettuosi e riconoscibili. Dopo 31 anni di attività, la Casa della Frutta chiude le sue serrande, lasciando un vuoto non solo commerciale, ma umano. Una decisione dolorosa, maturata dopo la perdita improvvisa di Michele, pilastro dell'attività e compagno di una vita per sua moglie Rosa, che oggi, con voce rotta ma grata, ripercorre la loro storia iniziata quasi per caso.
«Ero appena maggiorenne, Michele aveva da poco terminato il servizio militare. Ci proposero questo lavoro a Trani… e da incoscienti accettammo senza pensarci troppo», racconta. Era il 10 agosto 1994 quando due ragazzi poco più che adolescenti scelsero di scommettere sul futuro in una città che ancora non conoscevano. «Sono volati 31 anni fatti di sacrifici, ma anche di soddisfazioni e di affetti nuovi, entrati lentamente a far parte della mia grande famiglia».
Tre anni dopo l'apertura, il 7 ottobre 1997, decisero di sposarsi. Quel negozio diventò più di un lavoro: fu casa, rifugio, luogo di crescita. «L'affetto dei nostri clienti ci ha guidati a essere sempre impeccabili, puntigliosi. A non deludere mai chi ci dava fiducia».
La chiusura della Casa della Frutta non è stata una scelta. «I progetti per il mio futuro non erano questi…non avrei mai voluto interrompere. Ma c'è stato qualcuno che ha deciso per me», confida, riferendosi alla scomparsa del marito.
Nel momento più difficile, però, è arrivato l'abbraccio della città. «Vorrei ringraziare uno ad uno tutti i miei clienti: per la stima, la fiducia e l'affetto. Li ho sempre sentiti, ma adesso ancora di più. Siete stati vicini senza vincoli, con un abbraccio, una parola di conforto per me e per le ragazze. Da perfetti estranei, vi siete trasformati in famiglia».
Tra gratitudine e malinconia, oggi resta la consapevolezza di aver lasciato qualcosa di bello: «Aver donato un ricordo positivo a ciascuno di voi mi gratifica e gratifica tutta la mia famiglia».
Trani perde un negozio, ma non perde la storia che lo ha animato: quella di due giovani che hanno creduto nel lavoro, nel sacrificio e nella comunità. E di una donna che, oggi, si trova a chiudere una porta senza chiudere il cuore.
Per molti, la Casa della Frutta non era solo un esercizio commerciale: era un sorriso al mattino, una parola gentile, un punto fermo. Da oggi, quella luce si spegne. Ma l'affetto costruito in trentun anni continuerà a vivere nel ricordo dei tanti clienti diventati famiglia.
«Ero appena maggiorenne, Michele aveva da poco terminato il servizio militare. Ci proposero questo lavoro a Trani… e da incoscienti accettammo senza pensarci troppo», racconta. Era il 10 agosto 1994 quando due ragazzi poco più che adolescenti scelsero di scommettere sul futuro in una città che ancora non conoscevano. «Sono volati 31 anni fatti di sacrifici, ma anche di soddisfazioni e di affetti nuovi, entrati lentamente a far parte della mia grande famiglia».
Tre anni dopo l'apertura, il 7 ottobre 1997, decisero di sposarsi. Quel negozio diventò più di un lavoro: fu casa, rifugio, luogo di crescita. «L'affetto dei nostri clienti ci ha guidati a essere sempre impeccabili, puntigliosi. A non deludere mai chi ci dava fiducia».
La chiusura della Casa della Frutta non è stata una scelta. «I progetti per il mio futuro non erano questi…non avrei mai voluto interrompere. Ma c'è stato qualcuno che ha deciso per me», confida, riferendosi alla scomparsa del marito.
Nel momento più difficile, però, è arrivato l'abbraccio della città. «Vorrei ringraziare uno ad uno tutti i miei clienti: per la stima, la fiducia e l'affetto. Li ho sempre sentiti, ma adesso ancora di più. Siete stati vicini senza vincoli, con un abbraccio, una parola di conforto per me e per le ragazze. Da perfetti estranei, vi siete trasformati in famiglia».
Tra gratitudine e malinconia, oggi resta la consapevolezza di aver lasciato qualcosa di bello: «Aver donato un ricordo positivo a ciascuno di voi mi gratifica e gratifica tutta la mia famiglia».
Trani perde un negozio, ma non perde la storia che lo ha animato: quella di due giovani che hanno creduto nel lavoro, nel sacrificio e nella comunità. E di una donna che, oggi, si trova a chiudere una porta senza chiudere il cuore.
Per molti, la Casa della Frutta non era solo un esercizio commerciale: era un sorriso al mattino, una parola gentile, un punto fermo. Da oggi, quella luce si spegne. Ma l'affetto costruito in trentun anni continuerà a vivere nel ricordo dei tanti clienti diventati famiglia.

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