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Politica
Tutti appesi al documento... aspettando dimissioni “virtuali”
E Sergio De Feudis annuncia: “Sarò reintegrato senza l’aiuto di nessuno”
Trani - mercoledì 4 luglio 2018
7.24
Sono giorni di bufera e nervosismo per i protagonisti della maggioranza. Ieri una riunione di Giunta il sindaco ha proposto agli assessori di presentare dimissioni "virtuali" (espressione alquanto ambigua), che fossero propedeutiche per la visione di un "documento" che ha preparato e che giovedì sottoporrà al resto della sua coalizione, ossia ai consiglieri. E per le municipalizzate? Dimissioni virtuali anche per loro? Ieri voci provenienti dalle stanze partitiche, infatti, davano un Mazzilli (Amet) già rassegnato all'addio, con ingresso di Casalino in quota Carlo Lauorora (ma questa voce cozzerebbe con una frase di ieri del sindaco, qualche riga più in basso).
Ormai sembra una vera e propria partita a poker tra Bottaro e la sua stessa maggioranza. In questa partita il sindaco sembra voler vedere le carte di assessori e consiglieri, prima di gettare sul tavolo questo "documento", che, stando ad anticipazioni in esclusiva, predicherebbe ancora una volta la "condivisione" politica per gli obiettivi dei prossimi due anni, con contestuale percorso comune che porti poi alla meta di Trani 2020 (ancora quindi un riferimento ad una possibile ricandidatura).
Durante la Giunta però le dimissioni cosiddette "virtuali" sono state messe sul tavolo solo da alcuni assessori, tra cui Di Gregorio, Ciliento, Di Lernia, Lignola; gli altri non hanno dato alcuna dimissione virtuale: tra questi Di Tullo, Laurora T. D'Agostino. Questi ultimi tre sembrano temere che con le loro dimissioni in mano il sindaco possa poi mandarli via più facilmente. Vorrebbero forse la plateale "cacciata" del sindaco, che si assuma poi la responsabilità del loro allontanamento.
La partita di poker quindi continua giovedì con la presentazione del documento, col sindaco che ha precisato che se avrà la maggioranza andrà avanti, se no si andrà a casa. Lui è disposto ad andare avanti, perché sente la fiducia dei cittadini e pare voglia indossare il vestito del martire che va avanti a tutti i costi. Ma con queste continue turbolenze come può pensare di fare il bene della città?
In verità da questa parte, quella dei cittadini, tutta questa operazione, se non seguita da un effettivo e coraggioso azzeramento, che tolga di mezzo i veri "pesi morti" e le zavorre di questo governo, avrebbe il sapore di una grande farsa: in effetti, ragionando, quella firma sul documento non avrebbe poi alcun valore giuridico. E' un po' come la questione del regolamento Etico (c'è, ci sono delle condizioni, il sindaco, l'ha firmato, ma poi si può anche non rispettare – vedi caso Guadagnuolo-).
Quindi, al di là dei tre assessori sopra citati, che non hanno dato queste dimissioni al buio, ammesso che la maggioranza firmi questo documento, ognuno potrebbe continuare a fare i cavoli suoi, subito dopo. Ecco perché ci sembra che il gioco non valga la candela. Contestualmente alla riunione di Giunta si è venuto a sapere che il sindaco avrebbe sottolineato che non ha alcuna intenzione di accogliere in maggioranza elementi che durante la campagna elettorale erano schierati contro di lui. Molti hanno letto queste parole con riferimento a Carlo Laurora e Beppe Corrado (il primo candidato sindaco, il secondo a sostegno di Florio). Ma anche qui crediamo che la partita di poker continui con un'altra mossa classica: il bluff.
Provvidenzialmente, occupandoci ieri della questione legata a Sergio De Feudis, siamo arrivati a raccogliere una notizia importante rispetto agli ultimi eventi verificatisi: lo stesso Sergio De Feudis, ha avuto modo di svelare in esclusiva per Traniviva la reale situazione che riguarda il suo reintegro: "Ho letto con attenzione il suo articolo e mi dispiace che ci sia qualcuno che speculi sul mio nome. In verità, e lo svelo per la prima volta ad un giornalista serio e professionale, ho avuto già modo di risolvere la questione del mio reintegro, che quindi avverrà senza l'aiuto di nessuno. In collaborazione col mio avvocato, che sin dall'inizio della mia vicenda mi segue e mi sostiene, insieme a mia moglie, si è trovato un modo trasparente e privo di ostacoli che porterà al mio reintegro in servizio (Sergio De Feudis è impiegato comunale presso l'Ufficio Ragioneria). Il nostro cammino alla ricerca dei fatti e delle verità della politica e della società tranese ha voluto che la "narrazione" di ieri (per questo farete bene a seguirci sempre, giorno per giorno) fosse integrata dalla voce dell'interessato che ha contribuito a chiarire a Traniviva lo stato delle cose.
Tornando alla nuova tempesta che investe la maggioranza, c'è come sempre da registrare il passaggio obbligato per i nostri lettori, attraverso il dibattito interno al partito che attualmente sostiene la maggioranza del sindaco e del quale lo stesso cittadino fa parte. Un Partito Democratico in stato di eutanasia. E le notizie non sono per nulla buone: oltre all'ennesimo rinvio per la formazione della Segreteria (più ormai vicina all'opera teatrale dell'assurdo "Aspettando Godot", che ad una realtà politica effettiva – continuando a rimpiangere Amoruso ed attendendo che Riccio si dimetta per manifesta impossibilità di fare mezzo passo avanti) c'è da registrare lo sfogo di un consigliere comunale che è stato chiaro: "Visto l'operare di questa amministrazione, ormai simile in tutto e per tutto a quella che l'ha preceduta (Riserbato, nda), non potrò fare a meno che criticarla". Come le anime dell'Inferno e del Purgatorio dantesco all'arrivo di Virgilio e dello stesso Dante, dopo questa ennesima inutile e dolorosa riunione, gli astanti si disperdevano muti (nessuno ha commentato le parole di cui sopra). Tutti sperano nella sopravvivenza del governo in cuor loro, in verità il prolungamento di un'agonia agli occhi dei cittadini, forse per racimolare ancora qualche gettone, qualche straccio di visibilità. Ma amici, avete i social, sfogatevi lì e toglietevi di mezzo. La visione del sindaco e di qualche suo sostenitore, ormai buono per un ruolo nella nuova fiction "Una risata lo seppellirà", è però ancora quella di una città dalla parte di questo governo. E'beata ingenuità? O credersi furbi e indispettendo ancor più la città? Ai cittadini, come sempre, l'ardua e vera sentenza.
Ormai sembra una vera e propria partita a poker tra Bottaro e la sua stessa maggioranza. In questa partita il sindaco sembra voler vedere le carte di assessori e consiglieri, prima di gettare sul tavolo questo "documento", che, stando ad anticipazioni in esclusiva, predicherebbe ancora una volta la "condivisione" politica per gli obiettivi dei prossimi due anni, con contestuale percorso comune che porti poi alla meta di Trani 2020 (ancora quindi un riferimento ad una possibile ricandidatura).
Durante la Giunta però le dimissioni cosiddette "virtuali" sono state messe sul tavolo solo da alcuni assessori, tra cui Di Gregorio, Ciliento, Di Lernia, Lignola; gli altri non hanno dato alcuna dimissione virtuale: tra questi Di Tullo, Laurora T. D'Agostino. Questi ultimi tre sembrano temere che con le loro dimissioni in mano il sindaco possa poi mandarli via più facilmente. Vorrebbero forse la plateale "cacciata" del sindaco, che si assuma poi la responsabilità del loro allontanamento.
La partita di poker quindi continua giovedì con la presentazione del documento, col sindaco che ha precisato che se avrà la maggioranza andrà avanti, se no si andrà a casa. Lui è disposto ad andare avanti, perché sente la fiducia dei cittadini e pare voglia indossare il vestito del martire che va avanti a tutti i costi. Ma con queste continue turbolenze come può pensare di fare il bene della città?
In verità da questa parte, quella dei cittadini, tutta questa operazione, se non seguita da un effettivo e coraggioso azzeramento, che tolga di mezzo i veri "pesi morti" e le zavorre di questo governo, avrebbe il sapore di una grande farsa: in effetti, ragionando, quella firma sul documento non avrebbe poi alcun valore giuridico. E' un po' come la questione del regolamento Etico (c'è, ci sono delle condizioni, il sindaco, l'ha firmato, ma poi si può anche non rispettare – vedi caso Guadagnuolo-).
Quindi, al di là dei tre assessori sopra citati, che non hanno dato queste dimissioni al buio, ammesso che la maggioranza firmi questo documento, ognuno potrebbe continuare a fare i cavoli suoi, subito dopo. Ecco perché ci sembra che il gioco non valga la candela. Contestualmente alla riunione di Giunta si è venuto a sapere che il sindaco avrebbe sottolineato che non ha alcuna intenzione di accogliere in maggioranza elementi che durante la campagna elettorale erano schierati contro di lui. Molti hanno letto queste parole con riferimento a Carlo Laurora e Beppe Corrado (il primo candidato sindaco, il secondo a sostegno di Florio). Ma anche qui crediamo che la partita di poker continui con un'altra mossa classica: il bluff.
Provvidenzialmente, occupandoci ieri della questione legata a Sergio De Feudis, siamo arrivati a raccogliere una notizia importante rispetto agli ultimi eventi verificatisi: lo stesso Sergio De Feudis, ha avuto modo di svelare in esclusiva per Traniviva la reale situazione che riguarda il suo reintegro: "Ho letto con attenzione il suo articolo e mi dispiace che ci sia qualcuno che speculi sul mio nome. In verità, e lo svelo per la prima volta ad un giornalista serio e professionale, ho avuto già modo di risolvere la questione del mio reintegro, che quindi avverrà senza l'aiuto di nessuno. In collaborazione col mio avvocato, che sin dall'inizio della mia vicenda mi segue e mi sostiene, insieme a mia moglie, si è trovato un modo trasparente e privo di ostacoli che porterà al mio reintegro in servizio (Sergio De Feudis è impiegato comunale presso l'Ufficio Ragioneria). Il nostro cammino alla ricerca dei fatti e delle verità della politica e della società tranese ha voluto che la "narrazione" di ieri (per questo farete bene a seguirci sempre, giorno per giorno) fosse integrata dalla voce dell'interessato che ha contribuito a chiarire a Traniviva lo stato delle cose.
Tornando alla nuova tempesta che investe la maggioranza, c'è come sempre da registrare il passaggio obbligato per i nostri lettori, attraverso il dibattito interno al partito che attualmente sostiene la maggioranza del sindaco e del quale lo stesso cittadino fa parte. Un Partito Democratico in stato di eutanasia. E le notizie non sono per nulla buone: oltre all'ennesimo rinvio per la formazione della Segreteria (più ormai vicina all'opera teatrale dell'assurdo "Aspettando Godot", che ad una realtà politica effettiva – continuando a rimpiangere Amoruso ed attendendo che Riccio si dimetta per manifesta impossibilità di fare mezzo passo avanti) c'è da registrare lo sfogo di un consigliere comunale che è stato chiaro: "Visto l'operare di questa amministrazione, ormai simile in tutto e per tutto a quella che l'ha preceduta (Riserbato, nda), non potrò fare a meno che criticarla". Come le anime dell'Inferno e del Purgatorio dantesco all'arrivo di Virgilio e dello stesso Dante, dopo questa ennesima inutile e dolorosa riunione, gli astanti si disperdevano muti (nessuno ha commentato le parole di cui sopra). Tutti sperano nella sopravvivenza del governo in cuor loro, in verità il prolungamento di un'agonia agli occhi dei cittadini, forse per racimolare ancora qualche gettone, qualche straccio di visibilità. Ma amici, avete i social, sfogatevi lì e toglietevi di mezzo. La visione del sindaco e di qualche suo sostenitore, ormai buono per un ruolo nella nuova fiction "Una risata lo seppellirà", è però ancora quella di una città dalla parte di questo governo. E'beata ingenuità? O credersi furbi e indispettendo ancor più la città? Ai cittadini, come sempre, l'ardua e vera sentenza.

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