
Eventi e cultura
Vendola apre i Dialoghi con un'arringa sui referendum
«Energia è democrazia, acqua e giustizia i beni comuni più preziosi». L'intervento del presidente era calbirato sul commento dell'opera di Gramsci
Trani - venerdì 10 giugno 2011
21.40
E' iniziata la decima edizione de I Dialoghi di Trani dedicati al tema del tempo. Protagonista della giornata inaugurale, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che ha dedicato la parte iniziale del suo intervento al tema dei referendum. La sua posizione è chiara: 4 sì, motivati davanti alla platea con estrema passione: «La storia recente ci ha insegnato che è finito il tempo in cui la tecnica tutto poteva, il tempo in cui l'etica doveva genuflettersi al progresso scientifico. Energia è democrazia ed è soprattutto cambiamento, innovazione. Acqua e giustizia invece sono i nostri beni comuni per eccellenza. Bisogna votare sì per dimostrare che l'acqua non è mercificabile e che non esiste una giustizia giustizialista con i poveri e garantista con i potenti».
L'intervento di Vendola era calbirato sul commento dell'opera di Gramsci «Odio gli indifferenti». «Bene diceva Gramsci. Vivere – ha detto Vendola – significa essere partigiani, parteggiare. L'indifferenza è sinonimo di vigliaccheria, è il peso morto della storia. Oggi siamo anestetizzati da ogni capacità cognitiva e di giudizio. Nel nostro mare giacciono 17mila morti, le Twin towers dei poveri, e facciamo finta di nulla. Dobbiamo trovare un antidoto all'indefferenza istituzionalizzata in cui viviamo. La mia soluzione? Sviluppare la cultura della differenza attraverso la conoscenza, unico modo per raggiungere il cambiamento».
Con i cronisti, il leader di Sinistra e Libertà affronta il tema della politica nazionale. «La politica italiana è fatta di cronaca e contingenza, non guarda alla storia e non si occupa del tempo futuro. Abbiamo dei cattivi orologiai al potere ma la stagione dell'effimero credo sia davvero alla fine».
L'intervento di Vendola era calbirato sul commento dell'opera di Gramsci «Odio gli indifferenti». «Bene diceva Gramsci. Vivere – ha detto Vendola – significa essere partigiani, parteggiare. L'indifferenza è sinonimo di vigliaccheria, è il peso morto della storia. Oggi siamo anestetizzati da ogni capacità cognitiva e di giudizio. Nel nostro mare giacciono 17mila morti, le Twin towers dei poveri, e facciamo finta di nulla. Dobbiamo trovare un antidoto all'indefferenza istituzionalizzata in cui viviamo. La mia soluzione? Sviluppare la cultura della differenza attraverso la conoscenza, unico modo per raggiungere il cambiamento».
Con i cronisti, il leader di Sinistra e Libertà affronta il tema della politica nazionale. «La politica italiana è fatta di cronaca e contingenza, non guarda alla storia e non si occupa del tempo futuro. Abbiamo dei cattivi orologiai al potere ma la stagione dell'effimero credo sia davvero alla fine».

































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