Dr Hauze

San Cataldo: sopra quello, mette l’altro

Dottor Hauze 73

In un momento di grave crisi economica globale che sembra non aver fine, in cui, in nome del rigore sulla spesa pubblica, si bloccano gli stipendi ad intere categorie di lavoratori e agli altri lavoratori va già bene se riescono a conservare il posto di lavoro, in cui il costo del carburante, complici gli eventi politici sull'altra sponda del mediterraneo e le speculazioni dei soliti noti, è arrivato a livelli insostenibili, in cui le assicurazioni, ad ogni scadenza annuale, pur non avendo denunciato sinistri, ci aumentano unilateralmente i premi da pagare (che paraculata: chiamare premio il balzello da corrispondere. Figuriamoci se non era un premio ma una estorsione!), ebbene a Trani, come se non bastasse, l'amata amministrazione prepara una stagione di lacrime e sangue legata alla possibilità di parcheggiare l'automobile in talune zone della città.

Tutto ciò in una città in cui i cittadini devono prestare la massima attenzione quando circolano, a piedi o in automobile, perché, nonostante un costoso, quanto fallimentare, servizio di Global service, le buche in città sono sempre al loro posto, pronte ad insidiare veicoli e pedoni, mentre fa bella mostra di sé la quasi totale assenza di segnaletica orizzontale. E qui apro una parentesi: è stato nominato un professionista (una volta tanto, tranese) incaricato di collaudare i lavori effettuati dall'impresa Manna appaltatrice del Global service: qual è stato l'esito del collaudo? E' tutto a posto, oppure sono stati rilevati vizi nei lavori eseguiti?

Torno in argomento: dicevo che gli automobilisti tranesi dovranno prepararsi ad un destino di lacrime e sangue, provocato dalle nuove modalità di gestione della sosta a pagamento: come evidenziato dalle notizie apparse sul web, sono state aumentate le strade soggette a sosta a pagamento, ma soprattutto è stata ampliata la fascia oraria in cui si dovrà pagare per la sosta. Tutto ciò, associato a quanto si sapeva già, ovvero che avremmo avuto le tariffe più alte (1 euro all'ora) fra i comuni capoluogo della Bat (ad Andria e Barletta la tariffa è pari a 60 centesimi all'ora). Le tariffe maggiorate, come pure la durata dell'affidamento ad Amet per nove anni e l'aggio in favore del Comune di Trani, si erano rese necessarie per consentire a quest'ultima di ammortizzare il costo di acquisto e gestione dei parcometri. Ora, invece, mentre a Barletta (e tra poco anche a Milano), si passa dai grattini ai parcometri, da noi si fa l'esatto opposto, tornando all'antico.

Già in passato (http://www.traniweb.it/trani/informa/14144.html) avevo contestato la legittimità di tale cambio in corsa delle modalità di pagamento, ma ora voglio soffermarmi sugli effetti per i cittadini, ed in particolar modo per i residenti. Se, con gli orari originariamente previsti, un residente poteva parcheggiare gratis, almeno all'ora di pranzo e la sera, liberando il posto alla mattina, ora sarà costretto anch'esso a pagare, come pure dovrà pagare per poter parcheggiare la domenica (caso più unico che raro). Peraltro, tra aree con sosta a pagamento, zone pedonalizzate o a traffico limitato, dubito fortemente che vi siano sufficienti aree di sosta gratuite. Inoltre, se con i parcometri, opportunamente distribuiti, si garantiva ai cittadini un facile pagamento di quanto dovuto, ora si costringerà i cittadini a rintracciare l'operatore di mobilità o eventuali esercizi commerciali convenzionati per acquistare il famigerato grattino (cosa non certamente semplice, soprattutto nelle ore serali), a meno di non pretendere dai cittadini (e per i forestieri sarebbe ancor più problematico) di fare scorta di grattini. Infine, ricordo che gli scopi della sosta a pagamento dovrebbero essere essenzialmente due: da un lato fornire ai cittadini un servizio, consistente nella possibilità di reperire parcheggi a rotazione nelle ore di maggior necessità, dall'altro di fornire al Comune introiti da destinare (ex articolo 7, comma 7 del codice della strada) alla installazione, costruzione e gestione di parcheggi in superficie, sopraelevati o sotterranei, e al loro miglioramento, e le somme eventualmente eccedenti ad interventi per migliorare la mobilità urbana. Invece, nel caso specifico, temo che gran parte del ricavato sarà destinato al pagamento degli stipendi ai selezionati operatori della mobilità, nonché ai costi connessi con la stampa e distribuzione dei grattini, lasciando ben poco alle casse comunali.

Gli operatori della mobilità potrebbero, addirittura, non essere sufficienti per coprire le fasce orarie del servizio: infatti nel periodo invernale i parcheggi prevedono 79 ore settimanali di servizio, il quale non può che essere articolato su due turni (e forse nemmeno sufficienti, in base all'orario di lavoro full time del contratto nazionale del lavoro di riferimento). Ora mi chiedo: è ragionevole gestire 1.400 posti con solo 7 operatori in servizio per ciascun turno? E d'estate, con i maggiori orari previsti, e la contemporanea necessità di turnazione per ferie, nonché i parcheggi estivi da controllare, sarebbe anche peggio. Delle due l'una: o i capoccioni Amet non si sono resi conto di quanto appena evidenziato (e allora è meglio che vadano ad occuparsi di altro, ad esempio di impianti fotovoltaici), oppure ne sono perfettamente a conoscenza e, tempo un mese (visto che l'orario estivo è alle porte), provvederanno a nuove assunzioni di prescelti (con conseguente aumento di costi), vanificando, così, ogni beneficio economico derivante dall'ampliamento delle ore di sosta soggette a pagamento. Tant'è. Ma, come al solito, cari 23 lettori, parliamone a bassa voce: non dobbiamo disturbare i consiglieri comunali dormienti!

Infine, una considerazione di carattere sociale: finora alcuni ex dipendenti della cooperativa che gestiva i parcheggi hanno continuato ad operare da abusivi (integrati da altri soggetti, in talune zone e fasce orarie). Con l'avvio della sosta a pagamento così estesa, nel tempo e nello spazio, è da attendersi che tali operatori abusivi (che sono stati tollerati per evidenti ragioni sociali), finiranno col trasferire la loro attività in altre vie e piazze cittadine, finora immuni dal fenomeno. Quindi altri cittadini si vedranno costretti, in assenza di una repressione del fenomeno, a pagare per evitare incidenti ai propri veicoli. E' questo che si vuole per la nostra città? Comunque, appena avrò modo di leggere compiutamente gli atti di giunta, tornerò ad occuparmi della vicenda, come pure non mancherò di far sentire la voce di Forza Trani se risulterà che siano state violate norme di legge o sia stato arrecato un danno patrimoniale alle casse comunali.

E per questa volta è sufficiente. Hauze

Varie - In arrivo varie manifestazioni per i 150 anni dell'Italia. Ok! L'altro giorno anche manifestazioni in difesa della Costituzione. Ok! A tutti coloro che parlano su tali temi posso chiedere di spiegare ai nostri giovani anche l'assunto iniziale della nostra magna carta che sostiene che la nostra è una Re pubblica fondata sul la voro? E dove sta il lavoro? Quel poco che c'è quasi sempre viene dato clientelarmente. Per cui, se non c'è lavoro, non vi sono fondamenta! Lapalissiano! E già che ci sono, potrebbero anche confermarci se sia, o meno, ancora valida, in questi agitati tempi parlamentari, l'affermazione che in Italia la legge è uguale per tutti? Ho la forte impressione che la forma non garantisca la sostanza.

Caro Piero Lamacchia, ho ricevuto la documentazione relativa alla mancanza di trasparenza al Comune di Trani. Ti ringrazio. Niente di nuovo sotto al sole. Ad esempio, è da mesi che, solitario, mi vado battendo per l'albo pretorio on line, previsto dalla legge. Giorni fa anche qualche altro ha scoperto tale carenza. Ma il resto? Dove sono i retribuiti nostri consiglieri comunali tanto impegnati a raggranellare i 1.100 euro mensili partecipando a commissioni che non servono a un caxxo, se non per loro che fanno soldi e non vanno a lavorare? E la cosiddetta opinione pubblica? Nisba. Così stando le cose, temo che facciamo solo la parte dei rompicocomeri. Citi Gandhi. Ti chiedo: se non avesse avuto la gente che lo seguiva, non pensi che sarebbe apparso come un prsutt di quelle terre? Noi che gridiamo nel deserto temo che ci avviamo a prendere nel palazzo il posto che Frankino ha in piazza. Ad maiora, speriamo!

Nostradamus vede nella sfera di cristallo che una parte del centrodestra tranese non si strazierebbe le carni se il loro futuro candidato sindaco perdesse le elezioni. Perché? Perché in questa maniera, dopo un paio di anni di sindaco di centrosinistra (che dovrebbe gestire i problemi irrisolti e verrebbe sottoposto a pesanti bombardamenti, non come ora che tutti dormono), mandandolo poi velocemente a casa, si potrà tornare a votare. «Après moi, le déluge». Luigi XV? Non propriamente. Se le cose dovessero andare così, verrebbe dimostrato che solo uno è colui che «vince facile». E così, dopo un piccolo obbligatorio pitstop, potrebbe riprendere a correre. Fantasie? Vedremo. A questi strateghi della 25ma ora, voglio ricordare un vecchio adagio popolare che sostiene: «I cimiteri sono pieni di gente indispensabile». Medio tempore va rilevato che da mesi non sono capaci nemmeno di nominarsi il coordinatore cittadino. Se il buongiorno si vede dal mattino… Qui a Trani, come è noto, non fa giorno nemmeno a mezzodì.

Titanic. E' piaciuto il paragone (contenuto nello scorso Dr Hauze) di questa amministrazione simile all'orchestrina del Titanic che suonava mentre la nave affondava. Ma uno dei fedeli 23 lettori mi ha chiesto: ma come puoi pensare che in un mare così piatto possa affondare questa amministrazione? E' vero che nonostante le varie pubbliche denunce sia sul Contratto di Quartiere (non riscontraste da nessuno), sia sugli appalti e forniture, sia sulle reiterate violazioni di legge, e nonostante le 3 denunce alla procura della Repubblica sul ristorante nella chiesa consacrata, a Trani non succede niente. Eppure, io penso che il Titanic affonderà non perché avrà la camionetta della benemerita all'ingresso del Comune, ma perché non ha più ideali! Fine.

A coloro a cui duole la pancia il lunedì dopo la lettura del dr Hauze voglio rivelare che ho sempre avuto come massima di vita una famosa frase di John F. Kennedy: «Perdona i tuoi nemici ma non dimenticare mai i loro nomi». E come si suol dire: tutti i salami finiscono in gloria. Così sia.
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La rubrica a firma di Roberto Visibelli

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