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Comune, Xiao Yan e Santa Geffa: un disastro da 4 in pagella

I voti della settimana tra consiglieri vanitosi e cittadini premiati

COMUNE DI TRANI – XIAO YAN - DISDETTA CONTRATTO SANTA GEFFA, voto 4: in queste ore, dopo lavoro paziente e certosino di indagine giornalistica, siamo venuti in possesso di una lettera, risalente ai mesi scorsi e protocollata alla data 31/8/2017, da parte del Comune di Trani nei confronti della cooperativa Xiao Yan, gestita come responsabile legale da Daniele Ciliento, fratello dell'assessore Debora che fra le deleghe contempla i servizi sociali e la pubblica istruzione. In questa lettera si comunica la disdetta del contratto di concessione in uso del sito archeologico "Santa Geffa", di proprietà del Comune di Trani, facendo sapere che l'individuazione del futuro concessionario, avverrà con procedura ad evidenza pubblica.

Pertanto nella lettera s'invita lo stesso Ciliento a provvedere alla restituzione dell'immobile libero e sgombero da persone e cose entro il prossimo 4 luglio 2018. Non è dunque più certo che il futuro di Santa Geffa sia ancora legato al lavoro di Xiao Yan. Non bastavano i fumi all'idrocarburo, comunque tossici, a due passi dal sito in questione, non bastavano le segnalazioni in merito di alcuni enti cittadini, ora ci mancava anche questa. Il 4 è dedicato, in generale, all'ennesima contraddizione che si presenta agli occhi della nostra città: anche stavolta la Legge tira dritto. Il Comune guarda alla ragion di Stato, che non sempre coincide col parere della comunità. Ma la Legge può operare in conformità coi propri principi.

Ed il Comune di Trani la applica in questo caso. Alla faccia delle accuse di "conflitto d'interesse" per la presenza in Giunta della sorella del rappresentante legale della cooperativa. La Legge tira dritto ma la gente, la realtà effettiva, non dimentica che quel luogo è stato salvato e valorizzato, sottratto all'incuria e reso un centro di ritrovo per tanti ragazzi (in quel caso diamo un 8 pieno). Un vero peccato insomma. Se poi aggiungiamo che nei giorni scorsi è stato revocato il bando relativo al servizio di doposcuola, che era stato vinto proprio da Xiao Yan, insieme a Jobel (i Padri Rogazionisti erano rimasti clamorosamente esclusi, in quanto nel bando mancava la possibilità di concorrere per gli enti ecclesiastici, elemento che prontamente mettemmo in evidenza), il quadro è completo.

Non entriamo nel merito di un particolare: il momento in cui Debora accetta l'incarico di assessore, (scelta che ha procurato a lei e famiglia più sacrifici e sofferenza che mai, come lei stessa ci comunicò in passato – non è nostro compito giudicare-) corre il rischio di trasformarsi in uno spartiacque che genera nell'opinione pubblica un costante retro pensiero, per cui ogni azione, nel bene e nel male, della cooperativa diretta dal fratello, viene considerata "effetto politico" legato alla nomina di Debora. Un equivoco che forse andava evitato- sono e resto un estimatore del lavoro della famiglia Ciliento in ambito sociale e culturale- ma molto spesso, la commistione tra nobili intenti e politica porta dei cortocircuiti nella mente dell'opinione pubblica. E questo Daniele e Debora avrebbero dovuto prevederlo prima. Poi, come già detto, la Legge non guarda in faccia a nessuno, noi possiamo darle 4, ma resta non scalfibile, come la lettera di cui sopra.

CLAUDIO LADISA, voto 8: la mostra fotografica sui mestieri tramandati di padre in figlio, è colpo geniale degno di un professionista che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare. Un ragazzo che ha scelto, dopo un'esperienza professionale fuori dalla sua città, di rientrare e mettersi in gioco, qui a Trani. Solo un contrattempo personale non mi permise di cominciare con lui un rapporto di collaborazione, nella realizzazione di videointerviste che sarebbero state un vero gioiellino. Ma mai dire mai. Un fotografo top player.

GENNARO PALMIERI, voto 8: se ne va sbattendo la porta, lasciando il ruolo di promotore di accessibilità con una lettera al sindaco nella quale accusa l'amministrazione di poca attenzione e poca cura nel seguire e supportare questa sua attività. Bollata come una pagliacciata, lascia un'esperienza che era sicuramente utile, per la comunità, nel segnalare l'inciviltà che "sbarrava" gli accessi facilitati per i disabili e tutte le forme di barriere architettoniche. Un altro peccato sulla coscienza di questa amministrazione.

DELEGHE AI CONSIGLIERI, voto 2: De Laurentis deve aver fiutato aria di fregatura ed ha subito lasciato. Ma pure noi ci siamo chiesti che c'azzeccasse questa sfilza di deleghe ai consiglieri, che, oltre a finire nel gorgo dell'equivoco dei controllori controllati, si ritrovano in questa improvvisa e improvvisata lista della spesa (una fonte di Palazzo ci confida che avrebbero dovuto essere solo due o tre, poi improvvisamente è venuta la lista da saldi di fine stagione – zuccherini ai cavalli e volemose bene) che in verità più d'un consigliere, Mimmo DL a parte, pare non aver gradito. E se poi aggiungiamo qualche precedente di delega al consigliere, tipo quella a Cirillo, per il Centro storico, il dubbio s'infittisce ancor di più. Lo dico con le parole di un altro addetto ai lavori, laureato ad Oxford: " Ma sti' deleghe a ce cazz servn'"?.

CIRILLO – BRIGUGLIO, voto 4: non ci è piaciuta "la mano sulla spalla" messa sugli assessori di riferimento. Briguglio arriva a dire in consiglio "il mio assessore", riferendosi a Tondolo. Il solito oxfordiano, ormai un alter ego di queste rubriche avrebbe esclamato: " E ce tu si accattat?". Già si sapeva che sarebbero stati i loro, Di Tullo in quota Cirillo, per una staffetta con la Di Gifico, non c'era bisogno di starci dietro pure in conferenza di presentazione o, come Briguglio, rimarcarlo in modo tanto accentuato. Non sono peccati mortali, ci mancherebbe, ma veniali peccatucci di vanità. E però, noi che apprezziamo il bon ton in politica – a proposito ultimamente il presidente del Consiglio Ferrante sembra aver abbandonato la modalità "acido" e assunto quella più leggera e ironica, quasi conciliante coi consiglieri ribelli- queste scene da cresima con don Mimì e don Gino alle spalle dei neofiti, non ci garbano molto.

TOMMASO LAURORA, sv: stamattina mi sono svegliato di soprassalto con un dubbio atroce e il rammarico di non averglielo chiesto nell'intervista: ma adesso come cappero farà a ricoprire la delega alle Partecipate, dopo che, ad esempio aveva firmato la lettera degli 8 super eroi, e lui fra quelli, contro Mr. Guadagnuolo AD di Amiu (-per la quale si andrebbe verso lo "spacchettamento" come dal sottoscritto anticipato da tempo immemore, con un presidente, si dice di area avantariana, da affiancare allo stesso AD ed uno scorporamento dei servizi-) quando lavorava come consigliere dissidente? Nell'attesa della risposta, metto il senza voto, perché voglio vederlo all'opera in tal senso. Tommaso vs Guadagnuolo, vale come poltronissima a teatro.
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