
Cultura e spettacoli
Manoscritto Voynich e Castel del Monte, la presentazione
sabato 24 maggio 2014
Inizio ore 18.30 Ingresso gratuito
Auditorium S. Luigi, piazza Mazzini, Trani
L'indagine scientifica di Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro, due ricercatori del Politecnico di Bari per il Dipartimento di Scienze dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura, rappresenta un nuovo tassello nella ricerca multidisciplinare riguardante l'analisi degli aspetti architettonici e funzionali di Castel del Monte, il più famoso monumento di Puglia, edificato per volontà di Federico II di Svevia attorno al 1240. La ricerca sull'Architettura sveva in Italia Meridionale è stata realizzata dagli autori sin dal 2009 parallelamente alle ricerche sulla stereotomia e costruzione in pietra da taglio di Giuseppe Fallacara e sull'architettura castellare federiciana e la cultura costruttiva islamica di Ubaldo Occhinegro, arrivando a formulare un'originale ipotesi funzionale sul Castel del Monte, presentata con uno specimen durante il I° Congresso Internazionale Retevitruvio nel 2011 e con una prima monografia, uscita nello stesso mese, edita da Polibapress, successivamente ripubblicata in versione estesa ed aggiornata nel 2013. La tesi ridefinisce il castello edificato da Federico II come una ingegnosa macchina idraulica per la raccolta delle acque meteoriche e sotterranee, utilizzandole per la cura corporis e la prolungatio vitae dell'imperatore. Un centro medico, dunque, che potesse sfruttare l'acqua (scaldata dai grandi camini o da ipocausti) a varie temperature sull'impronta dei bagni orientali di derivazione romana (Hammam - Hama). Tra i disparati possibili filoni di ricerca conseguenti la scoperta della possibile funzione di Castel del Monte, di fondamentale importanza è risultato l'approfondimento sul tema delle scienze mediche e farmaceutiche, l'alchimia e la cura del corpo presso la corte di Federico II, compiuto attraverso l'esame dei numerosi manoscritti ed erbari commissionati dallo stesso imperatore svevo ai numerosi medici e scienziati facenti parte del suo cenacolo culturale. È stato proprio durante l'esame comparativo delle miniature di uno di questi codici, il De Balneis Puteolanis di Pietro da Eboli, che si è giunti ad interessanti osservazioni riguardo altre miniature presenti nel manoscritto Voynich. Il lavoro scientifico nasce dalla volontà di rendere esplicite tali osservazioni, sistematizzandole con il lavoro di ricerca effettuato su Castel del Monte, nel tentativo di corroborare l'ipotesi sull'utilitas dell'edificio attraverso una nuova chiave di lettura interpretativa del famoso, e ad oggi incomprensibile, Manoscritto Voynich, definito da Robert Brumbaugh come "il libro più misterioso del mondo".
«Sono rimasto colpito dalla interpretazione che Fallacara e Occhinegro danno dei disegni contenuti nel folio 85r-2 come meta-progetto di Castel del Monte: se si assume questa chiave di lettura, tutto sembra andare al suo posto nella realizzazione architettonica, disvelando il complesso programma simbolico, scientifico, esoterico e funzionale che ne fu alla base: la complessa "macchina idraulica" federiciana, unico esempio del medioevo occidentale, composta intrinsecamente di tubazioni, canalizzazioni, sanitari, docce, camini ed altro sembra essere a tutti gli effetti la trasposizione reale e concreta di ciò che viene "descritto" nelle pagine del Manoscritto Voynich» dice Claudio D'Amato, direttore della collana Archinauti.
«Sono rimasto colpito dalla interpretazione che Fallacara e Occhinegro danno dei disegni contenuti nel folio 85r-2 come meta-progetto di Castel del Monte: se si assume questa chiave di lettura, tutto sembra andare al suo posto nella realizzazione architettonica, disvelando il complesso programma simbolico, scientifico, esoterico e funzionale che ne fu alla base: la complessa "macchina idraulica" federiciana, unico esempio del medioevo occidentale, composta intrinsecamente di tubazioni, canalizzazioni, sanitari, docce, camini ed altro sembra essere a tutti gli effetti la trasposizione reale e concreta di ciò che viene "descritto" nelle pagine del Manoscritto Voynich» dice Claudio D'Amato, direttore della collana Archinauti.
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