Scuola e Lavoro
Alberghiero, «la Regione si cosparga il capo di cenere»
Indagine di Camero: a Molfetta 201 iscrizioni dalla Bat. «Si costringono i nostri ragazzi a stiparsi come sardine sui pullman per Molfetta»
BAT - mercoledì 9 marzo 2011
Nei mesi scorsi si chiudeva con un nulla di fatto la vicenda dell'istituzione dell'Istituto alberghiero e della ristorazione a Trani presso il professionale Bovio a partire dall'anno scolastico 2011-2012, nonostante la richiesta dell'amministrazione comunale, la proposta dalla giunta provinciale della Bat ed il parere favorevole del competente ufficio scolastico regionale.
Il 12 febbraio scadeva il termine delle preiscrizioni alle scuole superiori, effettuate tramite gli Istituti di istruzione secondaria di primo grado della sesta provincia. Dai dati in possesso dell'assessore alla pubblica istruzione della Bat, Pompeo Camero, ben 201 alunni residenti nei Comuni di Andria, Bisceglie, Trani e Barletta hanno inoltrato domanda per l'iscrizione fuori provincia alla classe classe dell'Ipsar di Molfetta. Per l'Alberghiero molfettese, da Andria sono pervenute 91 domande, da Bisceglie 68, da Trani (tra la Badassarre, la Bovio e la Rocca) se ne registrano 32 e da Barletta 10.
«E' comprensibile - dice Camero - che queste potenziali iscrizioni nel quinquennio di studi prescelto tenderanno a ridimensionarsi, come solitamente accade per tutti gli Istituti professionali, ma è pur vero che basterebbero mediamente 180 iscrizioni l'anno per assicurarsi sul territorio una scuola di prossimità da 900 alunni, tetto massimo previsto dalla normativa in vigore. Per giunta sono stati comunicati finalmente dall'Alberghiero di Molfetta, i dati ufficiali degli iscritti in quell'Istituto, residenti nei Comuni della Provincia federiciana, distinti per città di provenienza: ci sono 611 studenti della Bat, dei quali 226 di Andria, 174 di Bisceglie, 168 di Trani e 43 di Barletta. Orbene, se una delle ragioni che qualificano la programmazione in questi casi è paramentrata sulla necessità di diminuire le percorrenze degli scolari, orientando verso istituti cittadini o di località contermini, allo scopo di ridurre corrispondentemente i costi a carico delle famiglie, devo constatare che alla Regione Puglia questa volta è riuscito l'esatto contrario».
«Nelle fasce orarie scolastiche - conclude Camero - si costringono tutt'oggi i nostri ragazzi a stiparsi come sardine sui pullman per Molfetta e questo dovrebbe saperlo bene anche l'assessore regionale ai trasporti Minervini. Ma poi chi rifonderà le famiglie dei maggiori disagi e dell'aggravio di costi subiti? Con la quaresima alle porte è proprio il caso che in Regione ci si cosparga un po' tutti il capo di cenere».
Il 12 febbraio scadeva il termine delle preiscrizioni alle scuole superiori, effettuate tramite gli Istituti di istruzione secondaria di primo grado della sesta provincia. Dai dati in possesso dell'assessore alla pubblica istruzione della Bat, Pompeo Camero, ben 201 alunni residenti nei Comuni di Andria, Bisceglie, Trani e Barletta hanno inoltrato domanda per l'iscrizione fuori provincia alla classe classe dell'Ipsar di Molfetta. Per l'Alberghiero molfettese, da Andria sono pervenute 91 domande, da Bisceglie 68, da Trani (tra la Badassarre, la Bovio e la Rocca) se ne registrano 32 e da Barletta 10.
«E' comprensibile - dice Camero - che queste potenziali iscrizioni nel quinquennio di studi prescelto tenderanno a ridimensionarsi, come solitamente accade per tutti gli Istituti professionali, ma è pur vero che basterebbero mediamente 180 iscrizioni l'anno per assicurarsi sul territorio una scuola di prossimità da 900 alunni, tetto massimo previsto dalla normativa in vigore. Per giunta sono stati comunicati finalmente dall'Alberghiero di Molfetta, i dati ufficiali degli iscritti in quell'Istituto, residenti nei Comuni della Provincia federiciana, distinti per città di provenienza: ci sono 611 studenti della Bat, dei quali 226 di Andria, 174 di Bisceglie, 168 di Trani e 43 di Barletta. Orbene, se una delle ragioni che qualificano la programmazione in questi casi è paramentrata sulla necessità di diminuire le percorrenze degli scolari, orientando verso istituti cittadini o di località contermini, allo scopo di ridurre corrispondentemente i costi a carico delle famiglie, devo constatare che alla Regione Puglia questa volta è riuscito l'esatto contrario».
«Nelle fasce orarie scolastiche - conclude Camero - si costringono tutt'oggi i nostri ragazzi a stiparsi come sardine sui pullman per Molfetta e questo dovrebbe saperlo bene anche l'assessore regionale ai trasporti Minervini. Ma poi chi rifonderà le famiglie dei maggiori disagi e dell'aggravio di costi subiti? Con la quaresima alle porte è proprio il caso che in Regione ci si cosparga un po' tutti il capo di cenere».