
Cronaca
Amiu, Zecchillo e Sotero assolti dai reati di abuso d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico
Le accuse scaturite per la corresponsione di compensi per attività extracontrattuale
Trani - martedì 25 giugno 2019
Il Tribunale Collegiale di Trani (presidente Schiralli, giudici a latere Buccelli e Guida) ha assolto l'ingegner Michele Zecchillo, quale dirigente tecnico di Amiu, e l'ingegner Francesco Sotero, quale amministratore della stessa municipalizzata tranese, dai reati di abuso d'ufficio e falso ideologico in atto pubblico.
Le accuse mosse nei confronti dei due professionisti scaturivano da un esposto, presentato nell'anno 2012, dal collegio sindacale dell'AMIU, all'epoca presieduto da Francesco Paolo D'Amore, per la corresponsione in favore dell'ing. Zecchillo di compensi per attività extracontrattuale svolta nell'interesse dell'AMIU. Il Tribunale di Trani, condividendo la tesi dei difensori dei due imputati (il primo assistito dagli avvocati Antonio Florio e Mauro Giangualano, ed il secondo dall'avv. Luigi Puca) ha escluso la presunta illiceità della condotta denunziata, assolvendo gli imputati da tutti i reati loro ascritti.
Il pubblico ministero aveva concluso la requisitoria chiedendo la condanna ad 1 anno e 8 mesi di reclusione per entrambi gli imputati. Nei prossimi novanta giorni il deposito delle motivazioni della sentenza assolutoria, pronunciata con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove.
Le accuse mosse nei confronti dei due professionisti scaturivano da un esposto, presentato nell'anno 2012, dal collegio sindacale dell'AMIU, all'epoca presieduto da Francesco Paolo D'Amore, per la corresponsione in favore dell'ing. Zecchillo di compensi per attività extracontrattuale svolta nell'interesse dell'AMIU. Il Tribunale di Trani, condividendo la tesi dei difensori dei due imputati (il primo assistito dagli avvocati Antonio Florio e Mauro Giangualano, ed il secondo dall'avv. Luigi Puca) ha escluso la presunta illiceità della condotta denunziata, assolvendo gli imputati da tutti i reati loro ascritti.
Il pubblico ministero aveva concluso la requisitoria chiedendo la condanna ad 1 anno e 8 mesi di reclusione per entrambi gli imputati. Nei prossimi novanta giorni il deposito delle motivazioni della sentenza assolutoria, pronunciata con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove.
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