
Vita di città
Anche a Trani il mondo della moda piange Giorgio Armani: il ricordo di Beppe Nugnes
Due anni fa la città fu scelta per la linea Mare in esclusiva proprio per la sua bellezza e eleganza
Trani - giovedì 4 settembre 2025
19.40
Giorgio Armani è stato per la moda ciò che Michelangelo è stato per la scultura, Brunelleschi per l'architettura, Beethoven per la musica: il più grande stilista, universalmente riconosciuto come il "re" dell'eleganza. Non ha solo vestito il mondo, lo ha cambiato, come pochi altri – forse solo Coco Chanel prima di lui – avevano saputo fare.
Anche Trani oggi lo piange, quella stessa Trani che lo scorso anno era stata scelta per la presentazione in esclusiva della linea Mare in quanto riconosciuta per la sua eleganza e bellezza oltre che per la preziosità della splendida cornice di palazzo Pugliese, sede della boutique Nugnes. Il dolore, qui, è silenzioso ma profondo: perché con lui non si intrecciavano solo rapporti commerciali, ma anche e soprattutto legami umani.
Sia attraverso l'alta moda che con le linee più giovani, Armani ha lasciato un segno indelebile, uno stile inconfondibile, fatto di misura, rispetto per la personalità di chi indossa e un'eleganza mai urlata. "L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare", amava dire, e lo ricorda oggi con profonda commozione Beppe Nugnes, che con Armani aveva un rapporto di affetto e stima profonda: «Il mio dolore è autentico, come quello di chi perde un amico, un esempio, un riferimento. Armani ha trasformato ogni capo in un gesto artistico e con il suo lavoro ha portato in alto il nome dell'Italia nel mondo. La sua eredità va oltre la moda: è un modello di arte, stile, misura, passione, dedizione fino agli ultimi giorni».
Tra i ricordi più intensi, Nugnes evoca un'esperienza recente: «L'ultimo ricordo che conservo è legato a un invito che io e mia moglie Daniela ricevemmo da lui per una splendida festa sul suo yacht a Venezia due anni fa. In quell'occasione abbiamo potuto toccare con mano e osservare anche nell'arredamento ciò che nelle sue creazioni era già evidente: un lusso mai ostentato, ma sussurrato, discreto, minimale. Esattamente come nella sua filosofia del "togliere più che aggiungere". Un'esperienza che non dimenticheremo».
Ma c'è anche un ricordo lontano nel tempo, che rivela la natura più autentica dello stilista: «Forse venticinque anni fa, mentre facevo footing alle 6:30 di una domenica mattina a Milano, passai davanti al suo atelier. Notai un capannello di persone e mi avvicinai incuriosito. Rimasi sbalordito nel vedere lui, un uomo all'apice del successo, già avanti negli anni, che di domenica mattina era lì a sistemare personalmente le vetrine e a dare indicazioni ai suoi giovani collaboratori. Fu per me una lezione di "impegno, di rispetto, di attenzione per le persone e per la realtà", parole che lui ha utilizzato come una sorta di testamento spirituale».
«Sento un vuoto profondo – conclude Nugnes – come se fosse venuto a mancare una persona di famiglia. Il mio lavoro è parte integrante della mia vita e in lui vedevo un faro, un modello, un esempio di rigore, professionalità e amore per il lavoro, oltre che di responsabilità verso i propri clienti. Mi resterà nel cuore insieme al suo ricordo, e ovviamente mi sto organizzando per andare a Milano tributargli l'ultimo saluto e dirgli ancora il mio grazie ».
Anche Trani oggi lo piange, quella stessa Trani che lo scorso anno era stata scelta per la presentazione in esclusiva della linea Mare in quanto riconosciuta per la sua eleganza e bellezza oltre che per la preziosità della splendida cornice di palazzo Pugliese, sede della boutique Nugnes. Il dolore, qui, è silenzioso ma profondo: perché con lui non si intrecciavano solo rapporti commerciali, ma anche e soprattutto legami umani.
Sia attraverso l'alta moda che con le linee più giovani, Armani ha lasciato un segno indelebile, uno stile inconfondibile, fatto di misura, rispetto per la personalità di chi indossa e un'eleganza mai urlata. "L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare", amava dire, e lo ricorda oggi con profonda commozione Beppe Nugnes, che con Armani aveva un rapporto di affetto e stima profonda: «Il mio dolore è autentico, come quello di chi perde un amico, un esempio, un riferimento. Armani ha trasformato ogni capo in un gesto artistico e con il suo lavoro ha portato in alto il nome dell'Italia nel mondo. La sua eredità va oltre la moda: è un modello di arte, stile, misura, passione, dedizione fino agli ultimi giorni».
Tra i ricordi più intensi, Nugnes evoca un'esperienza recente: «L'ultimo ricordo che conservo è legato a un invito che io e mia moglie Daniela ricevemmo da lui per una splendida festa sul suo yacht a Venezia due anni fa. In quell'occasione abbiamo potuto toccare con mano e osservare anche nell'arredamento ciò che nelle sue creazioni era già evidente: un lusso mai ostentato, ma sussurrato, discreto, minimale. Esattamente come nella sua filosofia del "togliere più che aggiungere". Un'esperienza che non dimenticheremo».
Ma c'è anche un ricordo lontano nel tempo, che rivela la natura più autentica dello stilista: «Forse venticinque anni fa, mentre facevo footing alle 6:30 di una domenica mattina a Milano, passai davanti al suo atelier. Notai un capannello di persone e mi avvicinai incuriosito. Rimasi sbalordito nel vedere lui, un uomo all'apice del successo, già avanti negli anni, che di domenica mattina era lì a sistemare personalmente le vetrine e a dare indicazioni ai suoi giovani collaboratori. Fu per me una lezione di "impegno, di rispetto, di attenzione per le persone e per la realtà", parole che lui ha utilizzato come una sorta di testamento spirituale».
«Sento un vuoto profondo – conclude Nugnes – come se fosse venuto a mancare una persona di famiglia. Il mio lavoro è parte integrante della mia vita e in lui vedevo un faro, un modello, un esempio di rigore, professionalità e amore per il lavoro, oltre che di responsabilità verso i propri clienti. Mi resterà nel cuore insieme al suo ricordo, e ovviamente mi sto organizzando per andare a Milano tributargli l'ultimo saluto e dirgli ancora il mio grazie ».

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