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Eventi e cultura

Antonella Lualdi, con lei va via un'altra diva del cinema italiano. A Trani le origini e un legame profondo

Franco Caffarella ricorda il rapporto della grande attrice con la nostra città

Si chiamava Antonietta De Pascale e già questo nome richiama un'origine delle nostre parti. Infatti Antonella Lualdi nasce a Beirut, in Libano, il 6 luglio 1931 da padre di origine tranese e da madre greca. Al momento della nascita, il padre, un ingegnere civile, era incaricato di progettare un ponte nella capitale libanese. Dopo una gavetta teatrale durata 5 anni compare, all'età di 19 anni, nel film musicale Signorinella (1949); di seguito, nel 1950, compare in Canzoni per le strade, durante la cui lavorazione conosce l'attore Franco Interlenghi con il quale vivrà una storia d'amore importante e dalla quale avrà due figli tra cui l'attrice Antonellina Interlenghi.
Venne considerata subito una star al pari di Lucia Bosè e Gina Lollobrigida è il nostro concittadino Franco Caffarella sottolinea in un post di Facebook un toccante ricordo della grande attrice scomparsa dopo una lunga malattia in una clinica romana e del suo rapporto con Trani.

«Ci ho pensato un po' prima di scrivere questo post, sollecitato dalla visione in tv del film poliziesco girato a Trani nel 1976 da Stelvio Massi "La legge violenta della squadra anticrimine". Perché è vero che Facebook è solo un luogo virtuale di incontro ma alcuni commenti letti qua' e la', anche su recenti collaborazioni giornalistiche,mi hanno lasciato perplesso. Preferisco, in questo momento, recuperare parte della memoria storica di questa città,fatta anche di notizie di costume, di gioia cittadina, di sport e di cultura. E veniamo al post. Quanti, sopratutto tra i giovani, conoscono la storia di una vera e propria star del cinema, legatissima a Trani che all'anagrafe fa Antonietta De Pascale. La ormai quasi novantenne arzilla artista che vive a Roma ha recitato in questo poliziesco girato a Trani: è per tutti Antonella Lualdi. Per molti però è rimasta la bella Antonietta vissuta a Trani, sino al 1945, giunta da Beirut dov'era nata da padre italiano, ingegnere di origine tranese e madre greca. E lei lo ricorda sempre. Anche nella sua recente autobiografia, accanto alla storia d'amore con Franco Interlenghi, ai tanti film, alle figlie Antonellina e Stella, ci sono molte pagine dedicate a Trani. "Il cinema è entrato per la prima volta nella mia vita durante l'adolescenza,con mio padre che non appena aveva del tempo libero mi portava a cinema Fulgor di Trani..." La bellezza della città vecchia che la conquista. "Abitavamo in un un'appartamento vicino al porto, modesto ma molto carino. Adoravo girare per la città vecchia e osservare le facce delle signore che si mettevano sedute fuori dalle porte delle loro case a chiacchierare...Mi ricordo la scuola..mi mettevo la divisa da piccola italiana con camicetta bianca, gonnellina blu, cravatta, basco e mantella. All'uniforme preferivo i vestiti che mi cuciva mia madre..." E poi la guerra. Le bombe ed i rifugi a Trani vecchia. " Iniziato il conflitto, da Trani sentivamo le bombe alleate su Bari e Barletta. Noi correvamo ogni volta disperati nei rifugi. Mi ricordo che ogni volta che andavamo là sotto, io portavo con me un sacchetto di pezza. Un giorno una signora chiese a mia madre perché io arrivassi sempre con quella borsetta di stoffa in mano. Lei rispose che conteneva del mangiare. Dentro ci nascondevo il pane, quello della tessera del razionamento che non mangiavamo. Vivevamo con il sussidio e a volte riuscivo a mettere nell'involucro qualche mela,che mia madre andava a prendere percorrendo chilometri. C'era una scarsità di cibo e con la tessera annonaria bisognava davvero tirare la cinghia. Eravamo tutti molto magri e affamati. Così ogni occasione era buona per procurarsi da mangiare. Un giorno ricordo andai a piedi da Trani a Barletta per prendere delle patate. Ne prendemmo ben dieci chili trasportandole per chilometri. A momento morivo dalla fatica, ma ne valeva la pena, perché per noi quei tuberi significavano più nutrimento e al tempo stesso ci permettevano di interrompere la monotonia di una alimentazione fatta solo di pane e di mele...La fine delle ostilità ci colse in Puglia. Poco dopo mio padre trovò un impiego a Firenze e ci trasferimmo con tutta la famiglia. E di lì iniziò la carriera cinematografica. A Trani sono tornata spesso. Ci ho anche girato nel 1976 La legge violenta della squadra anticrimine per la regia di Stelvio Massi...".
Ecco da dove eravamo partiti...Forse tra tante pubbliche benemerenze un piccolo posto per Antonella Lualdi, Trani potrebbe trovarlo...ma questo è un altro film...».
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