
Vita di città
Bambino non vaccinato, la mamma: «Siamo per il vaccino ma mio figlio non può riceverlo»
L'alunno non più ammesso a scuola. La battaglia tra famiglia e istituto prosegue in tribunale
Trani - domenica 16 febbraio 2020
20.23
Il caso dell'impossibile convivenza nella scuola dell'infanzia del I circolo "De Amicis" di una bambina leucemica e di due bambini non vaccinati è molto più complessa ed articolata di una semplice disputa tra "sì vax" e "no vax". È un caso in cui, per una serie di problemi negli ingranaggi, la macchina che fa conciliare il diritto all'istruzione e il diritto alla salute, non si muove spedita.
L'interrogazione parlamentare della deputata Rostan che ha portato alla luce il caso della "De Amicis" rivela soltanto uno dei lati di una medaglia dalle tante sfaccettature. Tre bambini, protagonisti inconsapevoli di una disputa, finita anche nelle aule giudiziarie, finalizzata a garantire il loro diritto alla salute e all'istruzione.
La bambina affetta da leucemia è tornata a frequentare la scuola mentre i bambini non vaccinati non sono stati più ammessi a scuola. Una scelta che la famiglia respinge e per cui ha intenzione di far valere le proprie ragioni in sede giudiziaria.
«La mia famiglia non è "no vax". Tutti noi siamo vaccinati. Ci sono dei motivi di natura medica per i quali mio figlio, che ha 3 anni, non può essere vaccinato. Abbiamo certificati medici, il Tar per ben due volte ci ha dato ragione. Mio figlio da tre giorni non mangia più, sta soffrendo la sua lontananza da scuola. Per lui l'asilo è una terapia, essendo autistico» racconta la mamma di uno dei bambini non vaccinati.
Tra l'altro, come confermato dall'avv. Isabella Tritta, legale della famiglia, il bambino non vaccinato frequentava il plesso "Dell'Olio", distante dal plesso "San Paolo" che ospita la bambina affetta da leucemia. «Mio figlio è l'unico bambino non vaccinato in quella classe. Chi potrebbe essere sottoposto ad eventuali rischi è soltanto lui» afferma la mamma.
Attualmente è in atto una battaglia giudiziaria, finita dinanzi al Consiglio di Stato che si dovrà pronuNonnciare sulla legittimità della mancata ammissione a scuola del bambino non vaccinato.
Il caso è stato seguito in maniera approfondita dalla ASL BT che ha valutato la certificazione medica prodotta dalla famiglia del bambino. Una certificazione ritenuta non conforme con le linee guida ministeriali per ottenere l'esenzione vaccinale. Da qui l'impugnazione della sentenza del TAR da parte dell'avvocatura di Stato che rappresenta la scuola.
«Per quel che ci riguarda non c'è alcun "nascente mercato di certificati medici di esonero vaccinale rilasciati da medici diversi dai pediatri curanti" come dichiarato dall'on. Rostan e ci dispiace che un rappresentante delle istituzioni alzi sospetti sull'operato dei tribunali che si sono espressi in nostro favore. Faremo valere le nostre ragioni in tutte le sedi» assicura la famiglia del bambino non vaccinato per tramite del suo legale.
La palla ora passa alla giustizia. Intanto i bambini aspettano di veder riconosciuti tutti i loro diritti.
L'interrogazione parlamentare della deputata Rostan che ha portato alla luce il caso della "De Amicis" rivela soltanto uno dei lati di una medaglia dalle tante sfaccettature. Tre bambini, protagonisti inconsapevoli di una disputa, finita anche nelle aule giudiziarie, finalizzata a garantire il loro diritto alla salute e all'istruzione.
La bambina affetta da leucemia è tornata a frequentare la scuola mentre i bambini non vaccinati non sono stati più ammessi a scuola. Una scelta che la famiglia respinge e per cui ha intenzione di far valere le proprie ragioni in sede giudiziaria.
«La mia famiglia non è "no vax". Tutti noi siamo vaccinati. Ci sono dei motivi di natura medica per i quali mio figlio, che ha 3 anni, non può essere vaccinato. Abbiamo certificati medici, il Tar per ben due volte ci ha dato ragione. Mio figlio da tre giorni non mangia più, sta soffrendo la sua lontananza da scuola. Per lui l'asilo è una terapia, essendo autistico» racconta la mamma di uno dei bambini non vaccinati.
Tra l'altro, come confermato dall'avv. Isabella Tritta, legale della famiglia, il bambino non vaccinato frequentava il plesso "Dell'Olio", distante dal plesso "San Paolo" che ospita la bambina affetta da leucemia. «Mio figlio è l'unico bambino non vaccinato in quella classe. Chi potrebbe essere sottoposto ad eventuali rischi è soltanto lui» afferma la mamma.
Attualmente è in atto una battaglia giudiziaria, finita dinanzi al Consiglio di Stato che si dovrà pronuNonnciare sulla legittimità della mancata ammissione a scuola del bambino non vaccinato.
Il caso è stato seguito in maniera approfondita dalla ASL BT che ha valutato la certificazione medica prodotta dalla famiglia del bambino. Una certificazione ritenuta non conforme con le linee guida ministeriali per ottenere l'esenzione vaccinale. Da qui l'impugnazione della sentenza del TAR da parte dell'avvocatura di Stato che rappresenta la scuola.
«Per quel che ci riguarda non c'è alcun "nascente mercato di certificati medici di esonero vaccinale rilasciati da medici diversi dai pediatri curanti" come dichiarato dall'on. Rostan e ci dispiace che un rappresentante delle istituzioni alzi sospetti sull'operato dei tribunali che si sono espressi in nostro favore. Faremo valere le nostre ragioni in tutte le sedi» assicura la famiglia del bambino non vaccinato per tramite del suo legale.
La palla ora passa alla giustizia. Intanto i bambini aspettano di veder riconosciuti tutti i loro diritti.