Antonio Di Pietro - Italia dei Valori
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Politica

Di Pietro a De Feudis: «Il commissariamento non è contro di te»

L'Italia dei Valori della Puglia è in rivolta per l'azzeramento dei vertici regionali. A Bari manifestazione di protesta degli iscritti

Italia dei Valori in rivolta. Venerdì pomeriggio, davanti alla sede regionale del partito di Di Pietro, a Bari, si è svolta una manifestazione di protesta da parte di molti iscritti ai quali non è stato concesso neanche di tenere, come da preavviso, una riunione presso la sede. Gli iscritti, provenienti da tutta la Puglia, volevano incontrarsi per discutere sul commissariamento tranchant dell'Idv Puglia effettuato martedì scorso dal presidente nazionale, Antonio Di Pietro. Quando gli iscritti sono arrivati presso la sede hanno trovato la serratura della porta cambiata e nessuno che aprisse la sede. Di qui la decisione di avviare una protesta, la prima di una lunga serie. Il 28 giugno scorso, con atto del presidente Di Pietro, è stato commissariato il segretario regionale e l'intero coordinamento dell'Italia dei Valori pugliese, democraticamente eletti nell'ultimo congresso regionale.

«Riteniamo l'episodio immotivato e antidemocratico - scrivono in una nota gli insorti - e pretendiamo la immediata revoca dell'atto di commissariamento. Il segretario regionale Sebastiano De Feudis aveva cominciato, insieme al coordinamento regionale, un percorso democratico e trasparente che avrebbe tracciato con vigore la nostra azione politica in seno al governo regionale pugliese. Col commissariamento a nostro avviso si è tentato di ristabilire sostanzialmente un equilibrio tra poteri forti e politici. Noi tutti continueremo a lottare affinché questo nostro partito continui ad essere il partito del rispetto della moralità e legalità».

Sebastiano De Feudis ha commentato così la situazione del suo partito: «Non avevo dubbi sulla stima che nutre nei miei confronti il presidente Antonio Di Pietro così come ero certo che il commissariamento non fosse contro di me. Ho ereditato un partito in cui vi era, dopo le regionali, una guerra tra bande». Il comunicato di De Feudis si apre con la telefonata ricevuta da Antonio Di Pietro: «Il commissariamento non è contro di te, stai sereno che sei sempre un punto di riferimento».

«Per otto mesi - scrive De Feudis - ho ricevuto solo pretese di posti da chiedere a Vendola. A tanto aggiungo che ho dovuto gestire gli scandali del consigliere regionale Aurelio Gianfreda (iscritto nel registro degli indagati della procura della Repubblica di Lecce nell'ambito di un'inchiesta relativa alla pedopornografia on-line) e quello dell'onorevole Pierfelice Zazzera (per il quale la procura della Repubblica di Bari ha aperto un fascicolo d'inchiesta sulla base della denuncia per presunti favori sessuali chiesti ad una disoccupata di 31 anni). Infine, ma non ultimo, quello del capogruppo in Regione, Orazio Schiavone che per cinque anni è stato in guerra contro Zazzera e che, attraverso i suoi uomini, gli ha fatto campagne di stampa dalle quali è emerso che Schiavone è iscritto alla massoneria, Schiavone è stato condannato in primo e secondo grado, per poi essere assolto in cassazione, per esercizio abusivo della professione odontoiatrica».

«A tutto ciò - prosegue De Feudis - nel corso di otto mesi di reggenza della segreteria regionale ho ricevuto dai primi dei non eletti in Regione pressanti richieste, rispedite al mittente, perché si facesse fuori l'assessore regionale all'ambiente, Lorenzo Nicastro, per potersi spartire il posto di assessore regionale. Non ho mai avuto dubbi da che parte stare. Ero dalla parte della gente perbene che è nell'Italia dei Valori e che oggi sta protestando contro il presidente Antonio Di Pietro. In 10 anni di attività politica, svolti in posti di grande responsabilità, non sono mai stato sfiorato da una minima indagine della magistratura. Pertanto ero, e sono, convinto che si possa fare politica in modo pulito. Ed è quello che ho continuato a fare nei miei otto mesi da segretario regionale dell'Idv pugliese. Questa, e non altra, è la politica che conosco e nella quale mi riconosco. Ed è quella che lascio a chi ha creduto in me».
  • Sebastiano De Feudis
  • Idv
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